Sanzioni, ok del Consiglio dei ministri

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Scongiurato il pericolo depenalizzazione. Colmato il vuoto legislativo lasciato dalla legge salvaolio

Sembra chiusa la bagarre sul decreto legislativo che – secondo le Commissioni riunite II (Giustizia) e XIII (Agricoltura) della Camera dei deputati – apriva la porta alla depenalizzazione delle sanzioni, spuntando quindi l’efficacia del controllo e l’effetto deterrente delle pene.

Dopo il polverone sollevato rispetto alle ipotesi di alleggerimento proprio sul fronte penale, il Consiglio dei ministri ha, infatti, approvato la norma sanzionatoria, modificata in più articoli (dopo il dibattito) con l’aggiunta della clausola di salvaguardia, «salvo che il fatto costituisca reato».

Infatti la norma appena ratificata – che andrà ad abrogare il Dlgs. 30 settembre 2005, n. 225 – non conteneva nella prima versione (se non all’articolo 4, comma 1, relativo all’indicazione dell’origine degli oli vergini ed extravergini di oliva) la clausola di riserva. Si tratterebbe quindi di una valvola normativa che, di fatto, consente di poter applicare sanzioni di natura penale, in particolare l’articolo 515 c.p. (frode in commercio e le eventuali circostanze aggravanti) che punisce la vendita aliud pro alio, cioè la consegna al consumatore di una cosa diversa da quanto dichiarato o pattuito in termini di qualità, origine, ecc.

E proprio per evitare il pericolo di una depenalizzazione, le Commissioni riunite (II e XIII) della Camera dei deputati hanno ritenuto di vincolare il parere favorevole del 1° marzo scorso all’inserimento della postilla «salvo che il fatto costituisca reato» anche negli articoli 2 (imballaggi), 3 (informazioni sulla categoria dell’olio) nonché ai commi 2 e 3 dell’articolo 4, relativi rispettivamente all’indicazione di diciture, segni e figure che possono evocare l’origine degli oli di oliva composti raffinati e da oli di oliva vergini degli oli di sansa di oliva e alla mancata indicazione nei documenti utilizzati per la movimentazione delle olive destinate alla produzione di olio.

Tanto che lo stesso comunicato del Cdm ha puntualizzato che le sanzioni amministrative sono confinate “negli spazi non coperti dalla norma penale a cui è riservata la repressione di ogni tipo di frode alimentare”.

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L’articolo completo è disponibile su richiesta presso la redazione di Olivo e Olio

Sanzioni, ok del Consiglio dei ministri - Ultima modifica: 2016-05-27T10:22:08+02:00 da Lucia Berti

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