Molto più di un alimento: l’EVO diventa farmaco negli Usa

olio evo
Per il suo ruolo di prevenzione di molte patologie, da quelle cardiovascolari al diabete, fino alla riduzione del rischio di malattie oncologiche, la Food and Drug Administration ha classificato l’olio di oliva tra gli alimenti medicinali

Il consumo di olio d’oliva extravergine ( olio EVO ) non è riservato solo alla culinaria e a dare sapore agli alimenti ma è anche un vero e proprio medicinale con effetti curativi di alcune patologie anche gravi.

Questa volta non si tratta dell’ennesima ricerca scientifica di qualche prestigiosa Università a fornire questa affermazione ma della Food and Drug Administration (FDA), l’ente governativo Usa che vigila sulla regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici venduti sul mercato americano, che ha deciso di rivedere la definizione dell’olio extravergine d’oliva da alimento salutare ad alimento medicinale.

Proprietà medicinali riconosciute all’olio EVO

La revisione è basata sul riconoscimento di solide e numerose evidenze scientifiche, che riconoscono all’olio extravergine d’oliva un ruolo importantissimo nella prevenzione di malattie cardiovascolari e deficit cognitivi tipici dell’anziano, oltre che nel ridurre il rischio del diabete mellito di tipo 2 e nella riduzione del rischio di ammalarsi di cancro alla mammella grazie alle sue grandi proprietà anti-infiammatorie e nutrigenomiche.

Gli esperti della FDA hanno indicato l’olio EVO come alimento medicinale proprio in virtù della presenza di acido oleico.

Viene indicata anche la posologia

Secondo la FDA le proprietà terapeutiche dell’olio extra vergine non si esplicano solo attraverso il consumo negli alimenti nei quali viene impiegato, ma piuttosto in una specifica posologia terapeutica come un qualsiasi medicinale

Ed infatti oltre al riconoscimento medico dell’olio sono arrivate anche le modalità di assunzione per trarre benefici da questo potente antiossidante.

Secondo la FDA è sufficiente ingerire ogni giorno, ed entro massimo 12/18 mesi dall’estrazione, 2 cucchiai (23 grammi, pari a 200 calorie) di olio extravergine d’oliva avente notoriamente un contenuto di acido oleico tra il 70 e l’80%, crudo e lavorato a freddo, per garantire al nostro organismo l’assunzione di almeno 17,5 grammi di acido oleico, 4,5 milligrammi di vitamina E, 10 milligrammi di polifenoli, che abbondano in modo consistente in alcune varietà di olivo, come le pugliesi Coratina e Ogliarola, le toscane Maurino e Moraiolo, la spagnola Cornicabra e la californiana Mission.

Ma arriva la concorrenza degli oli di semi

Il riconoscimento delle proprietà medicinale dell’olio EVO potrebbe però arrivare anche per altri oli vegetali come quello di girasole, nei quali è presente l’acido oleico che rappresenta l’elemento fondamentale benefico.

La FDA ha identificato i seguenti oli commestibili che contengono almeno il 70% di acido oleico per porzione: 1) olio di girasole alto oleico, 2) olio di cartamo oleico alto, 3) olio di canola oleico alto, 4) olio d’oliva e 5) alto olio di alghe oleico.

Inoltre l’acido oleico può essere trovato naturalmente in numerose fonti alimentari, tra cui oli commestibili, carne come carne di manzo, pollo e maiale, formaggio, noci, semi di girasole, uova, pasta, latte, olive e avocado.

Molto più di un alimento: l’EVO diventa farmaco negli Usa - Ultima modifica: 2018-12-11T12:27:25+01:00 da Barbara Gamberini

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