Dopo la revoca dell’insetticida chimico di riferimento contro Bactrocera oleae, data la scarsità di prodotti larvicidi, una possibile strategia è eseguire trattamenti preventivi adulticidi con prodotti come Spintor Fly di Corteva, ammesso anche in biologico

La mosca dell'olivo rimane, i trattamenti con il dimetoato no. Dopo la revoca dell’insetticida chimico di riferimento per via dell’efficace attività larvicida nei confronti di Bactrocera oleae, la strategia di difesa è in piena fase di riassestamento.

Infatti, dopo il Reg. 2019/1090, con il quale la Commissione europea ha vietato l’uso dei prodotti a base di dimetoato a partire dal 31 gennaio 2019 (i prodotti in scorta potranno essere utilizzati dalle aziende non oltre il 17 luglio 2020), è obbligatorio adottare nuove strategie per il controllo attivo di quello che è tutt’ora l’insetto chiave dell’olivo.

Prodotti limitati

I principi attivi e i prodotti disponibili per la difesa della mosca sono piuttosto limitati.

Tra i neonicotinoidi e gli esteri fosforici rimangono rispettivamente solo l’acetamiprid e fosmet, con attività larvicida. Ci sono poi diversi piretroidi che però hanno solo attività adulticida.

In commercio sono disponibili anche diverse trappole del tipo “attract and kill” che sfruttano uno o più metodi di attrazione (cromotropica, alimentare e sessuale) che eliminano gli insetti attratti con insetticidi, colle o liquidi.

In gestione biologica si può ricorrere anche all’uso del caolino, del rame e formulati a base del fungo entomopatogeno Beauveria bassiana (ad azione repellente e antideponente).

In generale, data la scarsità di prodotti larvicidi, la strategia dovrà essere sempre più di tipo preventivo piuttosto che curativo, integrando metodi di monitoraggio, sistemi di difesa bio, per limitare il più possibile la popolazione, e interventi chimici mirati da effettuare al superamento o in prossimità di soglie di danno.

Anche per il biologico

In alternativa o in integrazione al trattamento larvicida su tutta la superficie dell’oliveto, si possono eseguire trattamenti preventivi adulticidi, da attuare all’inizio delle catture con le trappole, con prodotti come Spintor Fly di Corteva.

Si tratta di un insetticida a base di spinosad (0,24 g/l) e di sostanze attrattive specifiche per il controllo dei ditteri tefritidi, che agisce per ingestione portando l’insetto alla morte nel giro di 2-3 ore.

Spinosad è un insetticida di derivazione naturale ottenuto dalla fermentazione operata dal batterio Saccharopolyspora spinosa. Questo infatti durante la fermentazione produce alcuni metaboliti secondari con proprietà insetticide, le spinosine (spinosina A e D).

Grazie alla sua origine, il Reg. 404/2008 ha inserito tutti i formulati a base di spinosad nell’allegato IIB del Regolamento 2092/91, relativo alle sostanze attive ammesse in biologico. Il prodotto è anche nel Codex Alimentarius di Fao.

La strategia d’impiego

In particolare, si consiglia l’utilizzo di 3 trappole cromotropiche gialle, da posizionare lungo la diagonale del campo a una distanza minima di 50 m, in posizione equidistante tra l’interno e l’esterno della chioma. L’inizio dei trattamenti avviene alle prime catture degli adulti. Spintor Fly si può impiegare fino in prossimità della raccolta, per il suo profilo favorevole e per il breve intervallo di sicurezza (7 giorni).

La soluzione necessaria per trattare un ettaro si prepara diluendo 1 litro di Spintor Fly in 4 litri di acqua (5 litri di miscela/ha). La dose è indipendente dalla densità d’impianto, dall’età delle piante e dalla forma di allevamento.

Il prodotto deve essere applicato a filari alterni o a piante alterne e i trattamenti devono essere localizzati su 30-40 cm di chioma indirizzando il getto verso le zone con minor presenza di frutti.

Per questa operazione le piccole aziende (<5 ha) si possono avvalere di normali pompe a spalla, anche motorizzate, dotate di ugello regolabile per ottenere un getto unico oppure di un ugello a cono senza piastrina vorticatrice.

Le aziende di maggiori dimensioni (>5 ha) possono impiegare lance a mano o barre verticali con ugello singolo (senza piastrina), pompe a bassa pressione e botti di ridotto volume, montate sul terzo punto.

In generale, la distribuzione deve avvenire a bassa pressione (1,5 atm) in modo tale da non nebulizzare il prodotto, che invece deve essere in gocce di almeno 4 mm di diametro.


L’attività carpofaga delle larve

La mosca dell’olivo è un insetto che sverna come pupa nel terreno. Nelle zone con inverno mite, può trascorrere la stagione come adulto o come larva nelle olive non raccolte.

Lo sfarfallamento della mosca adulta avviene in primavera e inizia a deporre a partire da giugno e fino a luglio. Ogni femmina adulta può deporre fino a 250 uova, uno per oliva.

Femmina di Bactrocera olae
Femmina di Bactrocera oleae.

Le femmine della mosca scelgono le drupe più grosse, le perforano e depongono le uova in una camera sottoepidermica; le punture prodotte con l’ovopositore formano macchie a contorni netti, di forma triangolare e di colore brunastro.

La mosca durante la puntura aspira i succhi che escono dalla ferita prodotta con l’ovopositore e successivamente li rigurgita per marcare l’oliva con sostanze repellenti.

L’uovo si schiude dopo pochi giorni e la larva inizia a nutrirsi della polpa dei frutti, scavando nel mesocarpo una galleria di dimensioni gradualmente crescenti. Raggiunta la maturità la larva si impupa nell’oliva stessa o nel terreno a qualche centimetro di profondità. A distanza di circa una settimana prende il volo l’insetto adulto.

In media, un ciclo completo, dalla deposizione delle uova allo sfarfallamento, si compie in circa 28-30 giorni. A questa prima generazione ne possono seguire altre: 2-3 generazioni nelle aree più fredde, fino a 6-7 in quelle con clima mite.

Gli attacchi della mosca costituiscono un elevato rischio per le olive da tavola perché quelle che presentano punture di ovideposizione e gallerie nel mesocarpo non possono essere commercializzate. Il danno causato alle olive da olio è sia quantitativo, dovuto alla cascola delle drupe attaccate e alla riduzione della resa in olio, sia qualitativo, identificabile con l’alterazione chimico-fisica e organolettica dell’olio.

drupe danneggiate dalla mosca olearia
Drupe con fori di uscita di mosca.

I vantaggi di Spintor Fly

  • Bassissima dose di impiego (0,24 - 0,29 g/ha di spinosad): 5 litri di soluzione per ettaro (1 l di Spintor Fly in 4 l di acqua);
  • Consumi d’acqua, tempi e costi di distribuzione ridotti;
  • Non si hanno problemi di deriva su colture adiacenti;
  • Impiego anche in aziende a produzione biologica;
  • Ideale per i programmi di produzione integrata;
  • Profilo residuale adeguato alle richieste di filiera;
  • Ottima selettività sulla coltura e su predatori naturali (Eurytoma martellii, Pnigalio mediterraneus, Opius concolor) o insetti utili (api e bombi);
  • Ridotti tempi di carenza.

In collaborazione con Corteva Agriscience

Leggi l’articolo su Olivo e Olio n. 2/2020

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Nuova lotta alla mosca nell’era post dimetoato - Ultima modifica: 2020-03-22T15:00:59+01:00 da Sara Vitali

1 commento

  1. Ottimo articolo, chiaro ed esauriente, utile per impostare una lotta alla mosca efficace e nello stesso tempo a basso impatto ambientale. Grazie.

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