Con l’approvazione del disegno di legge Coltiva Italia, il Governo Meloni mette in campo una delle più importanti operazioni a sostegno dell’agricoltura degli ultimi decenni. Cuore pulsante della strategia: l’olio extravergine d’oliva, protagonista di un piano di rilancio senza precedenti che prevede 300 milioni di euro per il nuovo Piano Olivicolo Nazionale, con interventi mirati su reimpianti, sostenibilità e resistenza alle fitopatie.
«L’olivicoltura è un settore simbolico e strategico per l’identità italiana, e merita un’azione forte e lungimirante – ha dichiarato il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida – Le risorse stanziate serviranno a riconvertire gli impianti, puntando su cultivar resistenti come risposta concreta a emergenze come la Xylella e ai cambiamenti climatici in atto».
Un piano per modernizzare la filiera Evo
Il piano Coltiva Italia, approvato nell’ambito del Collegato agricolo, rappresenta un intervento strutturale da 1 miliardo di euro per l’agricoltura, di cui una fetta significativa destinata al comparto olivicolo. L’obiettivo: rafforzare la sovranità alimentare italiana, migliorare la competitività delle aziende e costruire un modello agricolo resiliente, con particolare attenzione a giovani, donne e aree interne.
«Con Coltiva Italia vogliamo mettere il settore agricolo nelle condizioni di esprimere tutto il suo potenziale, anche attraverso l’innovazione – ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni – L’Italia è oggi il primo Paese Ue per valore aggiunto in agricoltura, e il merito va anche al lavoro quotidiano dei nostri olivicoltori».
Le reazioni: “Un’opportunità storica per il settore”
Tra i primi a salutare con favore la misura è Unaprol, il Consorzio Olivicolo Italiano, che parla di “opportunità storica per rilanciare la filiera Evo”.
«I 300 milioni stanziati rappresentano un’iniezione di fiducia e concretezza. – ha commentato il presidente David Granieri –Potremo finalmente rinnovare gli oliveti, migliorarne la produttività e sostenere una transizione verso modelli più sostenibili e innovativi».
Il rilancio dell’olivicoltura è inoltre sostenuto dal recente aggiornamento del Piano Strategico Nazionale (PSN) della Pac, che consente di finanziare anche i nuovi impianti olivicoli attraverso i Piani Operativi delle OP. Un’apertura attesa da anni, che Unaprol definisce “decisiva per la competitività internazionale dell’Italia olivicola”.
Le organizzazioni agricole unite: “Segnale concreto, ora avanti veloce”
Coldiretti sottolinea la centralità dell’olio Evo nel provvedimento.
«Lo stanziamento per il Piano Olivicolo risponde a una nostra richiesta specifica, condivisa con i produttori pugliesi. – dichiarano il presidente Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo – È una scelta strategica che guarda al futuro, specie dopo il disastro causato dalla Xylella. Bene anche il rafforzamento dei contratti di filiera e la semplificazione amministrativa, che renderà più efficiente il lavoro nei campi».
A Coldiretti fa eco Confagricoltura, che plaude al miliardo messo a disposizione per il rilancio di filiere chiave:
«I settori olivicolo, cerealicolo e zootecnico sono fondamentali per la nostra agricoltura – si legge in una nota –. La misura va nella giusta direzione, ma servirà un confronto parlamentare per valorizzarla ulteriormente».
Anche Cia-Agricoltori Italiani valuta positivamente il piano.
«Il miliardo stanziato potrà fare la differenza, soprattutto nel Mezzogiorno – ha dichiarato il presidente Cristiano Fini – L’olivicoltura ha bisogno di strumenti concreti per resistere alle sfide del clima e innovare. Bene anche il sostegno a giovani e imprenditoria femminile».
Giovani, innovazione e semplificazione: gli altri pilastri del piano
Coltiva Italia destina 150 milioni al ricambio generazionale e alla creazione di nuove imprese agricole. L’Ismea metterà a disposizione oltre 8.400 ettari di terreni pubblici per i giovani tra i 18 e i 41 anni, con un modello di affitto agevolato e riscatto facilitato.
Sotto il profilo amministrativo, il disegno di legge attribuisce ai Centri di Assistenza Agricola (CAA) nuove funzioni operative, riducendo la burocrazia per le domande prive di valutazioni discrezionali. Agea si trasformerà in AGEAIT, agenzia per l’innovazione e la digitalizzazione in agricoltura.
Sono previsti inoltre fondi per agromeccanica di precisione, meccatronica, IA e censimento digitale, in linea con i progetti del Polo Digitale Coldiretti Next.
“L’oliveto Italia può tornare a fiorire”
Il sottosegretario al Masaf Patrizio La Pietra ha sottolineato l’impatto strategico del piano:
«Dopo oltre 50 anni dalla legge Marcora, finalmente l’Italia ha un governo che sostiene davvero il mondo agricolo. Coltiva Italia è una riforma vera, che guarda lontano, valorizzando filiere come quella olivicola che incarnano la nostra storia e il nostro futuro».
Ora la palla passa al Parlamento. Se l’iter sarà rapido e condiviso, l’oliveto Italia potrà davvero tornare a germogliare. Con nuovi impianti, nuovi protagonisti e una nuova consapevolezza: l’olio extravergine non è solo un’eccellenza del gusto, ma un pilastro della nostra sovranità alimentare.
Coltiva Italia – Focus Olio EVO: i numeri del rilancio
- 300 milioni di euro per il Piano Olivicolo Nazionale;
- Reimpianti con cultivar resistenti (es. Xylella);
- Finanziabili anche nuovi impianti attraverso i Piani Operativi delle OP;
- Rafforzamento dei contratti di filiera Evo;
- Investimenti in innovazione, meccatronica e agricoltura di precisione;
- Semplificazione burocratica con nuovo ruolo per i CAA;
- Accesso alla terra: 8.400 ettari Ismea per giovani agricoltori;
- Collegamento con la riforma Psn-Pac e il Polo Digitale di Coldiretti Next.