Olio “italiano” senza identità: 12 tonnellate sequestrate in Calabria

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(foto Icqrf - Masaf)
Controlli rafforzati nella campagna olearia: Carabinieri e Icqrf fermano un carico privo di tracciabilità. La filiera regge solo se trasparente

La qualità dell’olio extravergine di oliva non è solo una questione sensoriale o commerciale, ma un presidio di credibilità per l’intero sistema agroalimentare italiano. È in questo solco che si inserisce l’operazione condotta dai Carabinieri per la Tutela Agroalimentare di Reggio Calabria, in stretta collaborazione con gli ispettori dell’Icqrf di Cosenza, che ha portato al sequestro di 12 tonnellate di sostanza oleosa dichiarata come olio extravergine di oliva di origine italiana, ma priva di qualsiasi documentazione idonea a certificarne la provenienza.

Dai controlli portuali al frantoio calabrese

L’intervento è maturato nell’ambito dei consueti controlli legati alla campagna olearia e ha avuto origine da un’attività preliminare svolta presso il porto di Salerno, snodo strategico per l’importazione di oli extravergini di oliva di origine comunitaria ed extra UE. Proprio da lì si è attivata la catena dei controlli che ha condotto gli investigatori a un frantoio situato nel comune di Corigliano-Rossano, nel cosentino.

All’interno dell’impianto, oltre a partite di olio extravergine di oliva di origine tunisina – regolarmente presenti ma sottoposte a campionamento per la verifica della natura e della qualità del prodotto – è stata riscontrata la presenza delle 12 tonnellate di olio dichiarato italiano, ma totalmente sprovvisto di tracciabilità. Nessun documento, nessuna evidenza contabile o amministrativa in grado di dimostrarne l’origine o il percorso lungo la filiera.

Sequestro e distruzione del prodotto

Una violazione grave, che ha fatto scattare il sequestro immediato del prodotto. Come previsto dalla normativa vigente, in assenza di una documentazione esaustiva e giustificativa, l’olio sequestrato sarà destinato alla distruzione. Un epilogo inevitabile quando viene meno uno dei pilastri fondamentali del settore oleicolo: la tracciabilità, garanzia per il consumatore e strumento di tutela per i produttori onesti.

Una filiera trasparente come unica tutela del valore

L’operazione conferma, ancora una volta, l’efficacia della sinergia tra Carabinieri e Icqrf, attori centrali della Cabina di regia istituita presso il Masaf, chiamata a coordinare le attività di controllo a difesa della qualità delle produzioni agroalimentari italiane e a prevenire frodi che danneggiano il mercato, l’immagine del Made in Italy e la fiducia dei consumatori.

In un contesto in cui l’olio extravergine di oliva è sempre più sotto i riflettori, tra tensioni sui mercati, aumento dei costi e crescente attenzione del consumatore all’origine delle materie prime, episodi come questo ricordano una verità scomoda ma essenziale: senza controlli rigorosi e senza una filiera trasparente, il valore dell’olio italiano rischia di essere svuotato dall’interno. La tutela dell’extravergine passa anche – e soprattutto – da qui.

Olio “italiano” senza identità: 12 tonnellate sequestrate in Calabria - Ultima modifica: 2025-12-23T17:23:55+01:00 da Barbara Gamberini

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