La storia di Egidio Marcantoni, direttore dell’azienda “Il Coventino” rappresenta la testimonianza di una “cultura” di civiltà rurale che ha nelle generazioni della sua famiglia una radicata origine, nonostante le vicende della vita lo abbiano distolto dall’agricoltura verso altri settori.
Una storia che vede Egidio affermarsi nell’industria meccanica, ma che comunque non cancella l’innata passione per la coltivazione della terra dove ha trasferito le sue capacità manageriali acquisite nel tempo quale imprenditore.
La sfida è iniziata con l’acquisto di trenta ettari di terra pressoché incolti nelle colline di Monteciccardo (provincia di Pesaro-Urbino) dove, a seguito del massiccio esodo dalle campagne avvenuto con la crisi della mezzadria, si è assistito a un progressivo degrado idrogeologico del suolo e al dilagare dell’incolto, che nel tempo ha fagocitato colture quali la vite e l’olivo, le cui varietà autoctone costituiscono ancora oggi un importante patrimonio di biodiversità.
A fronte del progressivo abbandono delle campagne solo alcuni coltivatori diretti sono rimasti tenacemente legati a questa zona, nota come “Il Conventino” per la presenza di una comunità di frati e che vedono nella nascita dell’azienda della famiglia Marcantoni un segnale di ritorno a una agricoltura che nella sua innovazione tecnologica custodisce valori e tradizioni della civiltà rurale.
Impianti all’avanguardia
I protagonisti dell’azienda “Il Conventino” sono Ilario, capostipite della famiglia, il figlio Egidio ei suoi figli Mattia e Francesca ai quali è demandato il compito di consolidare su basi tecniche, amministrative e economiche il futuro dell’azienda.
Al momento dell’acquisto dell’azienda, le superfici erano prevalentemente investite a erba medica e coltivazioni arboree, che consistevano in alcuni filari di vigna (Sangiovese, Bianchello) e in 800 piante di olivo delle varietà Leccino e Raggiola.
La dislocazione collinare dei diversi appezzamenti di terra esposti a sud hanno rappresentato una opportunità per procedere a investimenti di nuovi vigneti e oliveti: scelta che è stata fatta anche dopo aver effettuato carotaggi e analisi dei terreni per verificare la loro vocazionalità alla realizzazione di nuovi impianti.
Accertato che sussistevano i requisiti geopedologici e climatici, Egidio Marcantoni ha realizzato vigneti per molti ettari, di varietà di uve rosse e bianche, autoctone e non (Lacrima, Aleatico, Merlot, Alicante, Bruni, Bianchello, ecc.) e oltre 5.000 piante di olivi di cultivar Ascolana Tenera, Rosciola, Picholine, Leccino e Mignola); negli impianti di prossima realizzazione è prevista anche la varietà Itrana la cui produzione può essere destinata all’olio e anche alle olive da mensa.
Un aumento di superficie olivetata programmata che dovrebbe portare a 30 – 35 ettari totali di oliveto.
I sesti di impianto sono di metri 5x4, il sistema di allevamento è a vaso policonico per alcune varietà e monocono per altre; la potatura, prevalentemente meccanica, viene fatta ogni tre anni e la raccolta avviene mediante la raccoglitrice Berardinucci.
Le superfici olivetate sono dotate di un impianto di sub-irrigazione e di fertirrigazione automatico che viene attivato da una stazione metereologica che elabora, mediante sensori climatici, i dati dell’aria e del suolo; allorché si registra carenza idrica o di elementi nutritivi, vengono azionate elettrovalvole che mettono in modo l’impianto.
L’oliveto ha ottenuto il riconoscimento di produzione biologica e viene condotto con apposito disciplinare, presto esteso anche al vigneto in fase di conversione.
Assaggi e vendita
Le olive appena raccolte vengono trasportate al frantoio aziendale la cui impiantistica è costituita da un assemblaggio scelto e modificato da Egidio che, ricorrendo alla sua creatività e professionalità, e recependo innovazione tecnologica e sistemi già collaudati da altre industrie del settore, ha realizzato un modello di impianto dotato di un’elevata modulazione delle singole operazioni, a seconda delle varietà di olive che vengono lavorate, del loro grado di maturazione e della tipologia di olio che intende ottenere sul piano organolettico e sensoriale.
Le differenti fasi del processo di lavorazione del prodotto aziendale (150 q di olio extravergine) ne ottimizzano la diversificazione.
L’olio viene confezionato sotto azoto in bottiglie (0,25 – 0,50 – 0,75) e in bagbox da 3 e 5 litri.
La vendita avviene prevalentemente in azienda dove in una parte della struttura si trovano banchi di assaggio, esposizione di oli e spazi didattici riservati alla conoscenza dell’olio di oliva non solo per le scolaresche che affluiscono nel corso dell’anno, ma anche per consumatori profani che, da parte di esperti, sono avviati a diventare “cultori” della produzione oleicola.
Una realtà olivicola, quella dell’azienda Marcantoni, i cui oli extravergine hanno ottenuto riconoscimenti nazionali e internazionali per la loro forte identità territoriale.