I siti archeologici vesuviani contengono un patrimonio naturale e paesaggistico unico. L’olivo, pianta millenaria della cultura mediterranea è una delle specie caratteristiche delle aree verdi della zona. Il progetto di riqualificazione del patrimonio naturale del parco rientra nel progetto di Azienda agricola di Pompei volta alla salvaguardia della biodiversità del parco e della sostenibilità ambientale. All’evento sono intervenuti:
- il direttore del parco Gabriel Zuchtriegel,
- il direttore di Unaprol Nicola Di Noia,
- il presidente Aprol Francesco Acampora, e il presidente Coldiretti Campania Ettore Bellelli.
L’evento
Lunedì 30 ottobre all’Orto dei Fuggiaschi i visitatori degli Scavi di Pompei hanno potuto assistere alla frangitura delle olive appena raccolte e degustare l’olio extravergine “Pùmpaiia”, che grazie al progetto in collaborazione con Coldiretti, Unaprol e Aprol Campania, ha ricevuto il riconoscimento a Igp Campania. La raccolta delle olive è stata effettuata in tutti i siti del Parco, in particolare, a Stabia e a Civita Giuliana dove sono presenti le cultivar locali
- Minucciola,
- Ogliarola,
- Olivella,
- Pisciottana,
- Ravece,
- Rotondello,
- oltre la Nostrale oggi a rischio di estinzione.
All’evento hanno partecipato “I ragazzi di Plinio” giovani del territorio con autismo e/o disabilità cognitiva impegnati in attività agricoltura sociale nei siti del Parco a cura del Cooperativa sociale Il Tulipano Onlus, che hanno organizzato la degustazione.
«L’olio di Pompei ora è IGP, indicazione geografica protetta, un risultato importante perché il museo del XXI secolo non potrà più essere semplicemente limitato alle attività tradizionali che rimangono ovviamente fondamentali, la conservazione, la ricerca, la gestione, la comunicazione, ma dobbiamo ampliare lo sguardo verso il territorio, verso lo sviluppo di questo territorio, verso le tradizioni, patrimonio immateriale» dichiara Gabriel Zuchtriegel.
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