Xylella, ancora ferme le pratiche ristori per il biennio 2020-2021

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Cia Puglia sollecita gli enti preposti a trovare una soluzione urgente. A rischio i ristori che sono vitali per la sopravvivenza delle aziende

Sono ancora ferme le pratiche ristori danni da Xylella per il biennio 2020-2021. L’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali (Arif) non può istruirle perché tuttora mancano i fondi necessari. Ma il tempo ormai sta per scadere perché almeno l’annualità 2020, se non fosse liquidata entro quest’anno, verrebbe persa del tutto. Un rischio a cui gli agricoltori non possono e non vogliono assolutamente andare incontro, perciò sollecitano gli enti preposti a trovare una soluzione urgente per non privarsi dei ristori che sono vitali per la sopravvivenza delle aziende.

Xylella, pratiche ristori da chiudere subito

gennaro Sicolo
Gennaro Sicolo

Per trovare tale soluzione Cia Agricoltori Italiani di Puglia ha inviato una lettera al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, all’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia Donato Pentassuglia, al direttore del Dipartimento regionale Agricoltura Gianluca Nardone, ai prefetti delle province di Brindisi, Lecce e Taranto, nonché ai parlamentari eletti nelle tre province salentine.

Nella nota, a firma del presidente regionale Gennaro Sicolo, si sollecita lo stanziamento dei fondi. «Non si può più aspettare perché è in bilico la tenuta del tessuto imprenditoriale agricolo, ma non solo. Alla luce dell’avanzamento distruttivo del batterio Xylella fastidiosa nei territori delimitati dalla Regione Puglia, ci sono conseguenze catastrofiche quali:

  • la drastica riduzione della produzione lorda vendibile delle aziende olivicole,
  • l’aumento dei costi di gestione aziendale per l’attuazione delle pratiche agronomiche e i danni economici irreversibili all’intera filiera a monte e a valle delle aziende medesime,
  • l’ulteriore carico finanziario (mutui e prestiti) dovuto al reimpianto delle coltivazioni arboree necessario al futuro riequilibrio finanziario dell’intero settore,
  • lo stop degli istituti bancari e delle finanziarie con le loro rigidità burocratiche, che non consentono di deliberare ulteriori prestiti e mutui bancari a un settore oramai al collasso dopo dieci anni dall’inizio della fitopatia e che stenta e ripartire».

Ne conseguirebbe il ricorso a “prestiti illegali” richiesti dalle aziende che non hanno possibilità di fornire garanzie agli istituti di credito o che hanno raggiunto una quota di prestiti divenuta oramai insostenibile».

Ristori vitali per sopravvivenza aziende

Cia Puglia ritenendo necessario e non procrastinabile destinare le risorse assegnate dal Ministero anche per l’anno 2020 alle aziende rientranti nella declaratoria con provvedimenti già emanati, chiede con estrema urgenza di destinare i relativi fondi ministeriali e di dare avvio alle istruttorie e alla liquidazione delle domande presentate per l’annualità 2020 tramite il portale E.I.P. della Regione Puglia.

«Si fa presente che la celerità dei tempi di liquidazione entro il 31 dicembre prossimo rappresenta, per le aziende agricole interessate, la vitale necessità di far fronte agli investimenti già effettuati e necessari alla ripartenza delle proprie aziende. La destinazione di queste risorse è finalizzata all’attuazione e al completamento degli investimenti entro le scadenze prefissate che le stesse aziende hanno calendarizzato per fine anno, periodo in cui doveva essere liquidata l’annualità 2020 della declaratoria Xylella».

L’appoggio del Movimento Regione Salento

L’appello urgente rivolto da Cia Puglia alle istituzioni regionali e nazionali viene condiviso da Gianluigi De Pascalis, responsabile del Dipartimento Agricoltura del Movimento Regione Salento.

«È inaccettabile che i tempi di attesa continuino a mortificare le legittime aspettative degli agricoltori, lasciando il nostro territorio in balìa di difficoltà economiche, ambientali e sociali che stanno mettendo in ginocchio il Salento. Ancora una volta la burocrazia rallenta tutto e fa scorrere gli anni inesorabilmente. Un grido di aiuto così disperato, proveniente da un settore vitale per l’economia e l’identità della nostra terra, non può e non deve essere ignorato. Come Movimento Regione Salento ci impegniamo a sostenere con fermezza le richieste della Cia e a continuare la nostra battaglia per ottenere indennizzi adeguati e interventi che siano realmente all’altezza delle sofferenze vissute dagli agricoltori. Chiediamo alle istituzioni di rispondere con la massima urgenza, riconoscendo la priorità assoluta di questa emergenza e mettendo in atto ogni misura necessaria per evitare che il Salento paghi ancora il prezzo altissimo della Xylella».

L’intervento del Movimento Spontaneo Agricoltori

Anche il Movimento Spontaneo Agricoltori Salento appoggia in pieno l’iniziativa del Movimento Regione Salento espressa dal responsabile del Dipartimento Agricoltura De Pascalis relativa ai ritardi nei pagamenti dei ristori Xylella per il biennio 2020-2021, così come denunciato da Cia Puglia a tutti i livelli istituzionali.

«Il mancato pagamento dell’annata 2020 entro il 31 dicembre 2024 comporterebbe il decadimento dal percepimento dello stesso e costituirebbe un colpo di grazia gravissimo per il mondo olivicolo salentino già devastato nella sua economia e nella sua identità dal dramma Xylella – scrive William Murciano, portavoce del Movimento Spontaneo Agricoltori Salentini –. Auspichiamo una pronta risposta istituzionale».

Xylella, ancora ferme le pratiche ristori per il biennio 2020-2021 - Ultima modifica: 2024-12-02T09:00:03+01:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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