In Puglia nel 2024 i Carabinieri Forestali hanno accertato, nell’ambito dei controlli sul rispetto delle misure preventive antiXylella, che più del 10% degli agricoltori controllati non hanno effettuato l’aratura obbligatoria dei loro oliveti nella scorsa primavera, contribuendo di fatto alla sopravvivenza e alla moltiplicazione della sputacchina (Philaenus spumarius), il principale vettore del batterio Xylella fastidiosa subsp. pauca ceppo ST53, responsabile dell’epidemia che sta decimando l’olivicoltura pugliese. È quanto emerge dal report annuale 2024, comprendente l’intera attività svolta nel 2024, come la lotta agli incendi boschivi e all’abbandono illecito dei rifiuti, che i Carabinieri Forestali hanno presentato a Bari nel corso di una conferenza stampa.
Controlli Xylella: impegno enorme
«Noi Carabinieri Forestali abbiamo una bellissima convenzione in atto con la Regione Puglia, che ovviamente si occupa di gestione, mentre noi ci occupiamo di verificare se le misure di prevenzione siano state applicate o meno – ha affermato il colonnello Angelo Vita, Comandante Regione Carabinieri Forestali “Puglia” –. I controlli effettuati in primavera sul rispetto delle misure obbligatorie di prevenzione allo stadio giovanile del vettore della Xylella hanno riscontrato che in più del 10% dei casi l’aratura non era stata fatta. Voglio precisare che su questo tema l’impegno dei Carabinieri Forestali è enorme. In tutto il 2024 abbiamo effettuato oltre 12.000 controlli sulle misure di prevenzione».
Su 6.804 agricoltori controllati, 797 inadempienti
Per l’esattezza, i 6.804 controlli effettuati la scorsa primavera per le arature hanno permesso di appurare che 797 agricoltori non avevano arato i terreni nei loro oliveti, favorendo così lo sviluppo del vettore. In pratica l’11,7% dei campi controllati non è stato arato. O, detto in altri termini, la sputacchina ha avuto via libera in più di un campo su dieci di quelli controllati dai Carabinieri Forestali pugliesi nel 2024.
Controlli Xylella articolati in tre fasi
Sebbene quello citato sia il dato più eclatante, l’attività di controllo dei Carabinieri Forestali per contenere l’espansione del batterio Xylella fastidiosa è stata più ampia e si è articolata in tre fasi. Infatti sono stati effettuati controlli:
- sulle misure preventive di lotta alla fase giovanile del vettore;
- sulle misure preventive di lotta alla fase adulta del vettore;
- sulla movimentazione delle piante specificate.
In totale sono stati compiuti 12.899 controlli da cui sono scaturite 828 sanzioni amministrative, sia per la mancata applicazione da parte dei proprietari dei terreni delle misure di prevenzione sia per la mancata applicazione della normativa vigente la movimentazione delle piante, per un totale di 1.203.336 euro.
Rafforzare l’applicazione delle misure preventive
Dai risultati dell’attività di verifica e controllo dei Carabinieri Forestali appare quindi necessario rafforzare l’impegno degli agricoltori verso l’applicazione delle misure preventive di contenimento, come l’aratura e la difesa fitosanitaria contro gli adulti del vettore, nelle zone dove sono obbligatorie, per bloccare quanto più possibile la diffusione dell’epidemia e proteggere il patrimonio olivicolo pugliese.