Aumentano le donne titolari di aziende olivicole che rappresentano ormai il 30% dell’imprenditoria agricola del Paese, il 19% con laurea.
A dirlo è un monitoraggio dell’Unaprol condotto su un campione di 800 persone, presentato a un convegno organizzato da Pandolea, associazione delle imprenditrici dell’olio extra vergine di oliva, a Tuttofood di Milano. La ricerca traccia il profilo delle imprenditrici olivicole a livello nazionale e territoriale, da cui si scopre che il 45% possiede un diploma di scuola media superiore, il 22% ha la licenza media inferiore, il 19% una laurea e solo il 13% la licenza elementare.
A livello nazionale il 26% del campione, soprattutto al Sud, dichiara di aver seguito corsi di formazione: i temi più seguiti sono la gestione economica ed agronomica, ma anche corsi di marketing e di commercializzazione, e questo in particolare in Umbria (54%), Lombardia (50%) e Basilicata (13%).
“Le donne - commenta Loriana Abbruzzetti, presidente di Pandolea - sono molto più recettive nei confronti della multifunzionalità intesa come attività complementari di reddito che permettono di unire l’agricoltura post moderna con le nuove esigenze della collettività.”
Il 22% delle imprenditrici olivicole, infatti, svolge anche attività agrituristica e nel 7% dei casi unisce a questo esercizio anche un’attività di ristorazione.