«Sono molto soddisfatto e grato per questo importante incarico che mi è stato nuovamente assegnato, a testimonianza di una forte fiducia da parte di tutto il nuovo Consiglio, espressione e sintesi dell’intera compagine associativa del Consorzio. – Ha dichiarato Fabrizio Filippi, neo presidente del Consorzio di tutela dell’olio Igp Toscano. – Mi accingo pertanto a ricoprire un ruolo ancora più significativo e difficile, alla luce della congiuntura attuale che stiamo tutti attraversando con le sue forti ricadute in ambito sanitario e sociale. La nostra olivicoltura toscana ha necessità di vivere ora il suo rilancio puntando sulla ristrutturazione delle olivete, attraverso nuovi impianti con le sole varietà autoctone della Regione e poggiando il suo baricentro proprio sulla garanzia dell’origine e della qualità certificata dai marchi Dop e Igp, al cui interno il Consorzio che presiedo dovrà giocare un ruolo ancora più prominente e decisivo, attraverso le sue principiali funzioni di tutela e valorizzazione del marchio».
Insieme a Filippi, sono stati eletti due vice presidenti: Giampiero Cresti, confermato nel suo ruolo, e il neo eletto Paolo Di Gaetano.
I numeri dell’Igp Toscano
Il Consorzio di tutela dell’olio Toscano Igp rappresenta oggi oltre 8.000 soci, con circa 300 frantoi, ovvero circa l’80% della regione, e oltre 400 imbottigliatori. La produzione del consorzio rappresenta annualmente fra il 15 e il 25% della quantità di olio extravergine prodotto in Toscana.
L’olio extravergine Toscano Igp è uno dei prodotti tipici della Toscana, simbolo di un territorio, di una cultura e di un modo di vivere, tutto toscano. Garantito e controllato in ogni sua fase, dalla raccolta all’imbottigliamento, questo olio rappresenta un’eccellenza certificata dal marchio Igp, di cui il Consorzio si impegna a tutelare e valorizzare la qualità e l’origine.
La sfida contro l’abbandono degli oliveti
e l’ammodernamento degli impianti
La lotta all’abbandono degli oliveti è la chiave del futuro per l’olivicoltura toscana. L’andamento del mercato ha registrato un incremento della domanda, che però non è possibile soddisfare con l’attuale diminuzione dell’offerta causata sia da annate difficili che dal fenomeno dell’abbandono. Per questo motivo Filippi ha annunciato che servirà una nuova “rivoluzione rinascimentale” nella campagna toscana per mantenere la sua leadership mondiale. Queste sono state le parole durante il suo discorso che lo ha confermato alla come presidente alla guida di uno dei principali consorzi di olivicoltori d’Italia con 7 milioni di piante certificate su 16 milioni di piante che costituiscono il patrimonio regionale.
Recupero e ammodernamento
«Le priorità – ha spiegato Filippi, che ha confermato come vice Franco Bardi (Siena) e Marcello Dragoni (Firenze) – sono il recupero degli olivi abbandonati, migliaia di ettari in tutta la regione, e una progressiva ed urgente ristrutturazione degli impianti. Dobbiamo recuperare e ammodernare quelli esistenti per aumentarne la produttività. La richiesta di olio toscano Igp è in continuo aumento, purtroppo è la produzione che è in calo e questo ci impedisce di rispondere alle sollecitazioni del mercato. Non siamo in grado, allo stato attuale, di coprire le richieste».
La stime di Coldiretti
Secondo Coldiretti, in Toscana sono almeno 4 milioni gli olivi abbandonati, da cui si potrebbe generare un fatturato di 30-40 milioni di euro in più di produzione di extravergine di oliva toscano.
Le maggiori richieste di mercato di olio Igp Toscano provengono dall’estero, in particolare dall’America, che resta uno dei mercati più importanti insieme a Giappone, Australia e Canada. Nel 2014, le esportazioni di olio toscano hanno subito una fortissima decelerazione rispetto al trend degli ultimi anni, fermando il valore prodotto a poco più di 542 milioni di euro (+0,1%). I dati relativi al 2015 si preannunciano quindi, anche alla luce del crollo della produzione 2014 che in alcune aree è arrivato al 90%, decisamente molto peggiori.