La Cia Puglia ha presentato, nell’ambito della Fiera del Levante appena conclusasi a Bari, una serie di proposte indirizzate all’Ue, al Governo nazionale e alla Regione Puglia per cercare di risolvere la grave situazione dell’infestazione da Xylella e giungere ad una strategia condivisa per il futuro del territorio.
Secondo la Cia «non bisogna perdere altro tempo e bisogna innanzitutto potenziare e implementare il monitoraggio da parte degli ispettori fitosanitari per comprendere quale è la reale portata del problema e per verificare segnalazioni sospette da parte di agricoltori e proprietari. Ben venga la nuova Legge anti-Xylella annunciata dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, con la quale si predisporrà un piano di contrasto alla fitopatia che non preveda l’abbattimento degli alberi sani attorno alle piante infette e che consentirà anche di cominciare il reimpianto di altre cultivar resistenti nelle zone colpite».
La Cia, che si è resa disponibile a collaborare dando il suo contributo nella fase di discussione, nelle opportune sedi, alla nuova legge, vede con favore anche i progetti di ricerca scientifica approvati e finanziati dalla Regione Puglia e l’annunciata costituzione di un’Agenzia regionale specifica.
Tuttavia, in attesa che la ricerca possa giungere nel più breve tempo possibile ad una cura delle piante infette dal batterio, la Cia pugliese auspica:
- realizzazione di uno specifico progetto di rilancio dell’olivicoltura delle province di Lecce, Brindisi e Taranto attraverso la razionalizzazione degli oliveti tradizionali, il rinnovamento degli impianti (almeno semi intensivi, 300-400 pt/ha) e l’introduzione di nuovi sistemi produttivi;
- concessione dell’autorizzazione al reimpianto degli olivi nelle zone interessate da Xylella fastidiosa con cultivar che risultino più tolleranti al batterio;
- nelle aree compromesse, oltre al reimpianto con olivi più tolleranti al batterio, concedere la possibilità di impianto di alberi da frutto delle specie autoctone (ritorno alla biodiversità);
- consentire nelle zone interessate dalla Xylella almeno l’impianto delle piante ospiti del batterio già con i bandi delle misure 4.1.A “Sostegno a investimenti nelle aziende agricole” e 4.1.B “Sostegno investimenti realizzati da giovani agricoltori” del Psr 2014/2020;
- aumentare la dotazione della Misura 5 del Psr Puglia “Ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e da eventi catastrofici e introduzione di adeguate misure di prevenzione” almeno a 100 milioni di euro per i territori delimitati come aree interessate dalla Xylella;
- utilizzo dell'irrigazione, anche attraverso l’impiego delle acque reflue opportunamente trattate;
- stanziamento di specifici fondi straordinari comunitari, nazionali e regionali, finalizzati ad un progetto unico di sviluppo che coinvolga l’agricoltura e tutte le altre attività produttive presenti sul territorio;
- salvaguardia degli olivi monumentali con specifiche azioni di sostegno per monitorarne l’eventuale patogenicità, prevedendo specifici interventi anche con la collocazione di reti antinsetto;
- predisposizione nelle aree compromesse di specifici Piani di zona i cui interventi siano improntati, oltre alla salvaguardia degli interessi agro-economici, anche alla riqualificazione paesaggistica e alla salvaguardia idrogeologica.
L’organizzazione professionale chiede anche che «venga garantito agli agricoltori danneggiati un equo indennizzo che tenga conto dei danni diretti e dei mancati redditi subiti sino ad oggi dalle aziende agricole pugliesi e che saranno subiti in futuro, oltre a misure che mirano a implementare le azioni di divulgazione per far conoscere il ciclo biologico del batterio e del vettore e le relative azioni di contenimento».