Cambio epocale per l’olio d’oliva

Si terrà il prossimo 8 marzo il seminario “Olio di Oliva al cambio epocale, come cambiano le relazioni tra produzione, retailer e consumatore”, nel Cibus Lab, in programma alle 9.30 al Teatro Traetta di Bitonto (Bari).

Un’iniziativa che ha coinvolto Unifol (Unione delle Famiglie Olearie), con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna.

L’ingresso è libero, ma è consigliabile compilare il modulo per garantirsi l’accesso all’evento.

I cambiamenti del mercato

Secondo una ricerca dell’Istituto Piepoli, il consumo di olio extravergine di oliva in Italia negli ultimi anni è cambiato, in seguito all’aumento dei prezzi. La crisi climatica e la crisi dei consumi hanno un impatto sempre più significativo sui produttori. Una tempesta perfetta che non riguarda solo i confini della penisola, ma anche il difficile scenario della filiera spagnola dell’olio, che fino a poco tempo fa era in grado di fornire al mercato prezzi competitivi, se non addirittura inferiori.

I dati emersi dallo studio

In effetti, lo studio Piepoli afferma che circa il 30% dei consumatori ha cambiato le abitudini d’acquisto quando il prezzo della bottiglia è aumentato da 4 a 9 euro. In particolare, il 47% ha ridotto l’acquisto e il consumo del 30% e un ulteriore 40% lo ha dimezzato. Numeri che spingono il sistema produttivo a considerare la possibilità di ripensare al mercato dell’olio quasi come un prodotto stagionale, al pari di altri prodotti ortofrutticoli.

«L’olio è da sempre, in Italia, un prodotto largamente consumato dai cittadini e la riduzione dei consumi da un lato, unita alla trasformazione delle abitudini dall’altro, inciderà su lungo periodo su un comparto che rappresenta una vera eccellenza italiana. Da un lato, i consumatori sono consumatori sempre più attenti: il 47% degli intervistati afferma di diversificare l’utilizzo dell’olio preferendo quello italiano o IGP per il condimento e scegliendo di utilizzare l’olio di provenienza comunitaria per la cottura. D’altro canto, però 1 consumatore su 3 ha ridotto il consumo di olio a causa dell’aumento di prezzo e di questo 30%, poco più della metà acquista meno del 50% di olio che acquistava una volta. L’occasione di affrontare, nel Cibus Lab di Bitonto, l’argomento insieme all’industria e alla gdo mi sembra un ottimo punto di partenza per trovare soluzioni operative da mettere in atto», conclude Sara Merigo, Ad Istituto Piepoli.