Nei bagagliai delle automobili, sui trattori e sulle macchine per l’agricoltura, sui rimorchi, persino nelle scanalature degli pneumatici: è negli anfratti dei mezzi di trasporto, ma anche sui vestiti di chi li guida, che si nasconde e si sposta la sputacchina media (Philaenus spumarius), il vettore del batterio Xylella fastidiosa.
Così la temibile sputacchina si è diffusa e continua potenzialmente a diffondersi lungo le principali vie di comunicazione che corrono da sud a nord della Puglia e collegano il Salento al capoluogo pugliese e in particolare lungo la strada statale 16 “Adriatica”, che parte da Otranto (Lecce).
Poi da esse salta nei campi attigui e infetta olivi e altre piante suscettibili. È quanto emerge dall’attività di monitoraggio sulla diffusione del batterio in Puglia, afferma Salvatore Infantino, dirigente dell’Osservatorio fitosanitario regionale.
Monitoraggio rafforzato dove si sposta la sputacchina
«La diffusione della malattia causata da Xylella sul territorio segue le vie di comunicazione. Perciò il Servizio fitosanitario regionale ha disposto, attraverso un’apposita determina dirigenziale, una sorveglianza rafforzata proprio nelle aree attigue alle principali vie di comunicazione, in particolare nelle aree di sosta e nei centri di raccolta di frutta e ortaggi, dove arrivano e si fermano camion e trattori.
Abbiamo incaricato l’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali (Arif), che si occupa di monitorare la diffusione del batterio, di potenziare il monitoraggio lungo le vie di comunicazione. La determina dispone un monitoraggio a tappeto accanto alla strada statale 16, entro cento metri da essa, da entrambi i lati, sia nella zona di contenimento a nord di Fasano (Brindisi) sia nelle zone delimitate di Monopoli, Polignano a Mare e Alberobello.
Nell’area a sud-est di Bari, dove non sono stati ancora riscontrati alberi infetti, si procederà con analisi a campione. Gli ispettori controllano soprattutto gli olivi, ma non trascurano piante di altre suscettibili, come mandorlo, rosmarino e oleandro».
