La valorizzazione della filiera olivicolo-olearia italiana in un’ottica di sostenibilità ambientale ed economica non può prescindere oggi dalla definizione di un piano strategico che regoli e promuova la gestione green dei sottoprodotti derivanti dalla lavorazione delle olive.
È quanto dichiara il presidente dell’Unaprol, David Granieri, a seguito della richiesta da parte dell’Unaprol di un incontro al Ministero per lo sviluppo economico (Mise) per affrontare il tema dell’impiego delle sanse di oliva per la produzione agroenergetica.
Granieri: «Sinergia con operatori agroenergetici»
«Come Unaprol siamo pienamente disponibili a lavorare a fianco del Mise in questa direzione - afferma Granieri - e per tale ragione abbiamo chiesto un incontro finalizzato a esaminare alcune criticità emerse di recente riguardo alla destinazione della sansa vergine a fini energetici.
Gli operatori del comparto sono ben consapevoli delle potenzialità ambientali ed economiche connesse al rafforzamento di un’alleanza strategica con i produttori di agroenergia e sanno bene che gli impianti di biogas garantiscono certezza e continuità del ritiro delle sanse.
Per questo motivo occorre valutare attentamente tutte le azioni che rischiano di impedire tale sinergia, per evitare il rallentamento dell’attività di frangitura nella prossima campagna di raccolta con relativo aggravio di costi, peggioramento della qualità delle olive in giacenza, ritardo della raccolta e perdita di un’importante opportunità di natura ambientale».
Muraglia: «Destinazione energetica garantisce ritiro sansa umida»
A sostegno della posizione di Unaprol interviene Coldiretti Puglia attraverso il presidente Savino Muraglia: «La destinazione energetica garantisce certezza, capillarità e continuità del ritiro della sansa umida.
Se la sansa umida non viene allontanata nel giro di 24 ore, causa rallentamento dell’attività dei frantoi con aggravio dei costi, peggioramento della qualità delle olive in giacenza e ritardo della raccolta in campo.
L’utilizzo delle sanse umide a fini energetici va garantita a beneficio dell’intera filiera olivicolo-olearia, per la evidente stretta sui costi a carico delle imprese, la netta riduzione dell’impatto ambientale, più alti livelli qualitativi dell’olio e il miglioramento delle rese produttive».