Novità nell’Alta Daunia, risorge la Peranzana

peranzana alta daunia
Salvatore Moffa.
Uno dei protagonisti del rinnovamento della cultivar è Salvatore Moffa, agricoltore pugliese che coltiva con successo un’azienda olivicola

L’olivicoltura dell’Alto Tavoliere della Puglia – Alta Daunia costituisce una inestimabile fonte di approvvigionamento di olive destinate a migrare verso aree olivicole che da decenni utilizzano la varietà Peranzana come “un’ancora di salvezza” per mantenere gli standard qualitativi di oli extravergini di altre regioni.

Una migrazione che viene oggi in parte contenuta per merito di nuove generazioni di imprenditori impegnati a costruire un sistema olivicolo-oleicolo innovando le tecniche colturali e quelle impiantistiche di estrazione con risultati che valorizzano la vera identità della Peranzana, conosciuta anche come Provenzale: una cultivar introdotta dai Prìncipi di Sangro, discendenti dei Duchi di Borgogna.

La fase innovativa ha avuto come base propulsiva l’attività del Consorzio Peranzana dell’Alta Daunia, la cui azione catalizzatrice ha prodotto una presa di coscienza dell’imprenditoria sulle notevoli potenzialità del settore, attivando iniziative finalizzate all’affinamento delle pratiche agronomiche, alla promozione degli oli extravergini e alla loro tracciabilità.

Un rinnovamento ritenuto un “rinascimento” dell’olivicoltura dauna che ha tra i suoi protagonisti Salvatore Moffa, coltivatore diretto diplomato perito agrario, che da oltre trent’anni conduce circa 40 ettari di oliveto di proprietà situati in località Dragonara, Mezzanola (Torremaggiore) e Colavecchia (San Severo).

Un frantoio all’avanguardia

Una passione ereditata dal nonno Salvatore, stimato agricoltore che ai primi del ‘900 iniziò a riconvertire superfici investite a cereali e a pascolo in oliveti con varietà autoctone, fra le quali la Peranzana, i cui oli extravergini rappresentano oggi il monocultivar di eccellenza dell’azienda.

“Don Salvatore”, appellativo di riconoscimento al fondatore della dinastia Moffa, guida l’azienda che guarda già al futuro con Federica, studentessa universitaria che sta ampliando le sue conoscenze oltre che in olivicoltura, anche in vitivinicoltura.

Le superfici olivetate sono costituite prevalentemente da piante che vanno da oltre cento anni di età ai 30-40 anni, con una densità di investimento di 180–190 olivi per ettaro.

I sesti di impianto variano da 10x10 metri agli 8x8, con forma di allevamento a vaso policonico.

Un successo oltre i nostri confini

La gestione del terreno viene fatta con lavorazioni meccaniche soft (erpicatura) che consentono anche il controllo delle erbe infestanti senza dover ricorrere all’utilizzo di essiccanti e diserbanti.

Irrigazione

L’irrigazione a goccia viene praticata solo in casi di eccessiva siccità e quindi svolge una funzione di soccorso. La concimazione di base consiste nell’apporto di formulati semplici a base di azoto, fosforo, potassio e altri oligoelementi, in quantità modulate a seconda delle analisi dei terreni periodicamente effettuate. Per mantenere elevato il livello di sostanza organica, viene praticato il sovescio con favino nelle annate in cui si riscontra una diminuzione della porosità della struttura del suolo.

Difesa fitosanitaria

La difesa fitosanitaria inizia con l’irrorazione dell’intera pianta con solfato di ferro e calce subito dopo la potatura; per prevenire attacchi di tignola e mosca, si utilizzano trappole in modo da monitorarne sistematicamente la presenza. Il controllo fitosanitario dell’oliveto viene fatto con 2-3 trattamenti a base di sali di rame quaternario, mentre per la tignola sono impiegati preparati a base di Bacillus thuringiensis. Per la mosca dell’olivo viene utilizzato il caolino, che impedisce l’ovideposizione, avendo cura, però, di ripristinare la copertura delle foglie in caso di piogge battenti di notevole intensità.

Potatura

La potatura, essendo praticata tutti gli anni, consiste prevalentemente in interventi cesori che facilitano la fruttificazione e l’equilibrio vegeto-produttivo della pianta. Viene eseguita con forbici pneumatiche e seghetti con bracci telescopici azionati da batterie portate a spalla dagli operatori, mentre per le parti più alte della pianta si utilizzano cestelli montati su carrelli elevatori, eliminando in tal modo l’uso di scale.

Raccolta delle olive

Per la raccolta, gli operatori utilizzano attrezzature agevolatrici azionate elettricamente mediante batterie, al fine di evitare qualsiasi forma di inquinamento chimicofisico delle olive che vengono molite entro sei ore dalla raccolta nel frantoio “nonno Vittorio”, dotato di una impiantistica in grado di esaltare le caratteristiche del frutto. I lotti di olio vengono stoccati separatamente, e per ciascuno di essi viene prelevato un campione inviato immediatamente a un laboratorio accreditato, nel quale vengono fatte le analisi chimico-organolettiche. Solo dopo aver ricevuto i risultati, i singoli lotti vengono destinati, a seconda delle esigenze mercantili dell’azienda, alla linea degli oli monovarietali o dei blend. La conservazione è effettuata in silos di acciaio inox, nei quali lo spazio di testa contiene gas inerte per evitare l’ossidazione del prodotto.

Confezionamento del prodotto

Il confezionamento del prodotto avviene a Torremaggiore, nell’ottocentesco palazzo di famiglia, recentemente ristrutturato, destinato all’attività di bed and breakfast nel quale i turisti possono degustare a colazione e a merenda i prodotti tipici locali, fra i quali le diverse tipologie di olio extravergine e le olive da mensa dell’azienda Moffa.

Vendita del prodotto

La commercializzazione dell’olio extravergine e delle olive da mensa viene fatta direttamente, utilizzando anche ecommerce con risultati più che positivi anche all’estero (Francia, Svizzera, Austria, Germania e Slovenia). Una affermazione della produzione olivicola-oleicola che ha riscosso prestigiosi riconoscimenti nei diversi concorsi nazionali e internazionali.

Olio evo e olive da mensa

Gamma di prodotti dell’azienda Moffa.

Non solo olio extravergine, ma anche olive da mensa rientrano nella gamma dei prodotti proposti da Salvatore Moffa in occasione dei più importanti eventi fieristici e manifestazioni durante i quali organizza, a scopo educativo, minicorsi di assaggio rivolti prevalentemente alle scolaresche del territorio.

La carta d’identità dell’azienda Moffa

Azienda: Salvatore Moffa – Torremaggiore (Foggia)
Superficie aziendale: 85 ha di cui 40 ha a oliveto
Indirizzo colturale: olivo, vite, grano duro, leguminose, altri cereali
Varietà di olivo: Peranzana, Coratina, Nocellara del Belice
Produzione di olive: 3.000 q
Produzione olio extravergine: 350-400 q
Confezioni olio extravergine: 0,100 l; 0,250 l; 0,50 l; 0,75 l; lattine 5 l; bag in box 5 l
Olive da mensa:
- varietà Peranzana conciata in cangiante con il metodo tradizionale locale;
- varietà Nocellara del Belice con il sistema sivigliano
Produzione olive da mensa: Peranzana 50 q; Nocellara del Belice 60 q


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Novità nell’Alta Daunia, risorge la Peranzana - Ultima modifica: 2016-05-30T14:21:55+02:00 da Lucia Berti

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