Un futuro sempre più green per l’olio di sansa in Europa. È questo, in sintesi, il programma di Michele Martucci, appena eletto alla presidenza di Eurolivepomace, Federazione Europea dell’Olio di sansa e della Biomassa da olivo. Amministratore della Saio SpA, azienda pugliese che opera nel settore, Martucci è anche presidente del Gruppo sansa di Assitol, l’Associazione Italiana dell’industria olearia aderente a Confindustria. Della Federazione europea fanno parte i principali Paesi produttori attraverso le rispettive associazioni: la Spagna con l’Aneo, la Grecia con la Spel e il Portogallo con l’Anida.
La nomina di un italiano ai vertici di Eurolivepomace giunge in un momento delicato: il mercato in contrazione ed il lockdown degli ultimi mesi hanno colpito duramente il settore della sansa. «Il mio incarico rappresenta un grande impegno e, al tempo stesso, un’opportunità per tutto il nostro comparto – ha commentato Martucci -. Abbiamo la possibilità di ridare centralità a un anello importante della filiera olivicolo-olearia, il sansificio. È quindi fondamentale lavorare al rilancio del comparto, condividendo scelte e strategie con gli altri Paesi della Federazione».
Impieghi alternativi della sansa
Il sottoprodotto della lavorazione delle olive in frantoio viene valorizzato dal lavoro delle aziende che trasformano la sansa e ne estraggono un olio destinato all’alimentazione e, in aggiunta, un combustibile di origine vegetale, con evidenti vantaggi ambientali.
Accanto alla vocazione alimentare del settore, il settore punta sempre di più sugli usi alternativi delle biomasse da olivo. «Eurolivepomace – ha spiegato Martucci – intende incentivare la ricerca, proprio a partire dai possibili impieghi della sansa in medicina, farmaceutica e mangimistica. Anche in questo campo, contiamo sulla collaborazione con tutti i Paesi che fanno parte di Eurolivepomace».
Anche la produzione di biocombustibili dalle sanse, avviata con successo negli ultimi anni, potrebbe offrire nuove strade di sviluppo. «Il Green Deal riguarda anche noi, il sansificio è un esempio di economia circolare e di sostenibilità, poiché dà una seconda vita ai sottoprodotti olivicoli e li reimpiega evitando sprechi».
«La vocazione alla sostenibilità del comparto è una delle chiavi di volta del nostro futuro – conclude Martucci –. I sansifici creano lavoro in aree rurali di grande tradizione, ma più fragili economicamente. La Federazione, composta da associazioni del Sud Europa, può favorire la cooperazione tra Paesi del Mediterraneo e lavorare, con l’apporto di tutti, alla costruzione della ripresa». (fonte: Assitol)