Meccanizzare l’oliveto è oggi un imperativo per garantire la sostenibilità economica dell’olivicoltura. La riduzione dei costi attuata attraverso l’introduzione delle macchine e la valorizzazione del prodotto finale sono le due strade parallele da seguire per rilanciare la competitività del settore olivicolo. Tuttavia, il livello di meccanizzazione introducibile in un contesto produttivo è fortemente influenzato dal sistema colturale presente.
L’olivicoltura italiana è rappresentata da tre modelli colturali sostanzialmente distinti in dipendenza della densità d’impianto in: bassa, alta e altissima densità.
Il sistema colturale a bassa densità è quello tradizionale con piante che, in alcuni areali della Puglia, Calabria e Sicilia rappresentano un patrimonio storico e culturale ancor prima che colturale, senza precedenti. Questo sistema colturale ha densità d’impianto con meno di 100 piante per ettaro, sistemazione del suolo e sesti spesso irregolare, bassa produttività per ettaro ed alta produttività per pianta.
Gli oliveti ad alta densità di solito presentano da 250 a 550 piante per ettaro e sono caratterizzati da sesti regolari di forma rettangolare o quadra, suolo regolare, buona produttività per pianta e alta produttività per ettaro.
Infine, il sistema ad altissima densità prevede oltre 1000 olivi ad ettaro e sistemazione a filari paralleli, suolo regolare, bassa produttività per pianta ma alta produttività per ettaro. (…)
Macchine per oliveti tradizionali e piante secolari
Nell’attuale scenario olivicolo tradizionale italiano e soprattutto delle regioni meridionali con ampie superfici destinate ad olivi secolari dove si pratica in maniera diffusa l’olivicoltura di un tempo, seppur con molta difficoltà diverse aziende hanno introdotto macchine per svolgere la raccolta dall’albero delle olive e meccanizzare l’operazione di potatura.
L’utilizzo di scuotitori da tronco per la scuotitura delicata delle branche è possibile soprattutto con macchine specificamente costruite. Nella foto in apertura si riporta uno scuotitore da tronco ottimizzato per l’impiego su piante monumentali sviluppato grazie anche all’interazione tra Università ed impresa. La macchina riportata in foto presenta una testata di raccolta poco ingombrante in grado di produrre oscillazioni multidirezionali la cui frequenza ed intensità offre ottime prestazioni su piante monumentali con un’efficienza di raccolta che, in dipendenza del tempo dedicato ad ogni pianta, può raggiungere anche l’80%. La quantità di prodotto non raccolto non è tanto da ascriversi al sistema meccanico ma quanto alla difficoltà per il sistema di scuotitura di raggiungere tutta la chioma. A tale proposito la macchina è dotata di un braccio snodato prossimo alla parte terminale del braccio, che permettere all’operatore di aumentare la manovrabilità della testata all’interno della finestra di presa della pianta. (…)
Leggi l’articolo completo su Olivo e Olio n. 6/2021
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