Settembre, tendenza al rialzo per i prezzi all’origine dell’olio di oliva

ismea prezzi olio
Il mercato reagisce alle prime previsioni produttive. La combinazione di scarica/siccità influisce negativamente sulla produzione

A poche settimane dall’inizio ufficiale della nuova campagna già il mercato reagisce alle prime previsioni produttive non certo ottimistiche. Dalla Spagna arrivano notizie tutt’altro che rassicuranti sul fronte volumi e anche in Italia la combinazione scarica/siccità non fa presumere certo un’annata abbondante.

Prezzi all’origine per l’olio extravergine di oliva

E il mercato ha risposto già mostrando una certa dinamicità nei prezzi che si attestano su livelli decisamente più alti rispetto alla fine dell’estate. I listini italiani dell’olio extravergine nelle prime settimane di settembre si sono attestati in media oltre i 4,70 euro al chilo.

L’aggiustamenti verso l’alto è soprattutto sulle piazze pugliesi, dove in alcuni casi sono stati superati i 5 euro al chilo, mentre in Calabria si registra una certa rarefazione delle contrattazioni.

Questo andamento è dovuto a una leggera ripresa della domanda da parte delle imprese confezionatrici che hanno aggiustato il riassortimento in vista della fine della campagna in corso. La richiesta è concentrata soprattutto su oli al di sopra di un livello minimo qualitativo.

È comunque ancora presto per delineare una cornice dei prezzi perché ci saranno da tenere in considerazioni non solo le dinamiche legate ai fattori produttivi, in Italia e negli altri Paesi competitori, ma anche l’incorporazione dei maggiori costi produttivi nei prezzi di vendita lungo le diverse fasi della filiera. Chi e come sopporterà questo peso?

Prezzi all’origine per l’olio lampante

La tendenza al rialzo si ha soprattutto nell’olio lampante, tradizionale prodotto benchmark del settore dell’olio di oliva. Il prodotto italiano nelle prime settimane di settembre si è attestato a 2,90 euro al chilo contro i 2,66 euro di giugno. I rialzi del lampante seguono quelli dell’analogo prodotto iberico che, proprio per la sua maggior natura di “commodity” ha risentito di più delle dinamiche dei raffinati, di oliva che nel frattempo hanno superato i 4 mila euro a tonnellata, e degli oli semi le cui dinamiche sono ben note a causa del persistere del conflitto in Ucraina.

Mercato Prezzo alla produzione (euro/chilo)
Prezzo minimo Prezzo massimo
OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA
Alto Tavoliere 4,80 5,00
Basso Tavoliere 4,80 5,00
Brindisi 4,20 4,45
Catanzaro 3,85 3,95
Cosenza 3,85 3,95
Lametia Terme 3,85 3,95
Lecce 4,20 4,45
Palermo 5,00 5,20
Ragusa 4,00 5,00
Rossano 3,85 3,95
Taranto 4,20 4,45
Trapani 5,00 5,20
Varietà Nazionale
Genova 4,50 4,50
Imperia 4,50 4,50
OLIO LAMPANTE DI OLIVA
Brindisi 3,30 3,40
Catanzaro 1,95 2,05
Cosenza 2,00 2,05
Gioia Tauro 3,30 3,50
Lecce 3,30 3,40
Rossano 2,00 2,05
Taranto 3,30 3,40
OLIO VERGINE DI OLIVA
Brindisi 3,80 4,00
Catanzaro 1,80 1,95
Cosenza 1,80 1,90
Lecce 3,80 4,00
Rossano 1,80 1,90
Taranto 3,80 4,00
Varietà Nazionale
Genova 3,60 3,60
Imperia 3,60 3,60

Fonte: dati Ismea 

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Settembre, tendenza al rialzo per i prezzi all’origine dell’olio di oliva - Ultima modifica: 2022-09-14T12:48:06+02:00 da Barbara Gamberini

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