«Il progetto garantirà alle imprese olivicole-olearie, sul lungo periodo, il conferimento sicuro ed economico di sansa, un sottoprodotto agricolo storicamente problematico e costoso, trasformandolo in risorsa produttiva, ambientale ed energetica». È con queste parole che CIA-Agricoltori Italiani di Puglia, attraverso i suoi principali esponenti, ha espresso soddisfazione per l’Autorizzazione Unica, giunta nei giorni scorsi dalla Regione Puglia, per la realizzazione di un impianto a biogas a Terlizzi (Bari) in località "Strada Comunale Monte Serino" a opera della società Sorgenia Bio Power srl. Autorizzazione Unica il cui rilascio era stato in precedenza contestato dalle amministrazioni comunali di Terlizzi e Ruvo di Puglia.
Sicolo: «Ottima notizia per gli olivicoltori»
Sulla questione sono intervenuti Gennaro Sicolo e Giuseppe De Noia, rispettivamente presidente regionale di Cia Puglia e presidente provinciale Bari e Bat, e Giovanni Bucci, presidente dell’Op Oliveti Terra di Bari, una delle più grandi d'Europa.
«La concessione dell’Autorizzazione Unica è un'ottima notizia per gli olivicoltori della provincia e per tutto il territorio – ha dichiarato Sicolo –.
Si tratta di un segnale forte e di condivisione di obiettivi da parte delle istituzioni nei confronti degli agricoltori. Perciò ringraziamo per le opportune approvazioni di merito il governatore pugliese Michele Emiliano e il sindaco della città metropolitana di Bari Antonio Decaro».
De Noia: «Biogas da sansa prodotta dai frantoi»
Per De Noia l’Autorizzazione Unica «risponde alle attese del comparto olivicolo-oleario, in linea con i principi dell’economia circolare e della filiera corta.
Questo intervento prevede la raccolta della sansa prodotta dai frantoi, evitandone così lo sversamento nei campi, e la sua lavorazione nell’opificio con un sistema anaerobico a basso impatto, con la restituzione di un ammendante naturale che consentirà un notevole risparmio per gli operatori agricoli, per i quali la gestione della sansa rappresenta un impegno economico penalizzante e non più sostenibile in un mercato sempre più competitivo.
Verrà realizzato un impianto a biogas di ultima generazione, ottimizzato ulteriormente nelle dimensioni per adattarlo al contesto, che non emette odori e rumori e consente di ottenere, dalla lavorazione di sansa, pollina e scarti agroalimentari, tre diversi prodotti: biometano liquido destinato all’autotrazione, CO2 da destinare ai settori agroflorovivaistici o industriali e fertilizzante naturale restituito agli olivicoltori per arricchire i suoli di sostanza organica, secondo i principi comunitari sanciti dal Green Deal».
Bucci: «Contribuire a produzione energetica sostenibile»
«L’olivicoltura è il cuore culturale ed economico del nostro territorio – ha riferito infine Bucci –.
Noi olivicoltori siamo da sempre i custodi e i difensori di un patrimonio naturale e ambasciatori di prodotti di qualità in Italia e nel mondo.
Un ruolo di presidio e tutela che oggi deve essere svolto con visione innovativa: le imprese agricole, infatti, sono chiamate a praticare la multifunzionalità e a contribuire anche alla produzione energetica sostenibile».