La nuova stagione dell’olio extravergine Toscano Igp si apre con un bilancio in chiaroscuro: la quantità di olive raccolte sarà inferiore rispetto allo scorso anno, ma le prime spremiture lasciano intravedere rese in frantoio più elevate, in media superiori di 2-3 punti percentuali.
Un dato che rincuora gli olivicoltori toscani nel contesto di un’annata olivicola di scarica un po’ in tutta la Toscana. Un’altalena che rientra perfettamente nel ciclo produttivo dell’olivo.
“La maremma – spiega Fabrizio Filippi, presidente del Consorzio di Tutela dell’olio extravergine Toscano Igp – è come consuetudine la prima area della regione a partire con la raccolta e da lì arrivano le prime indicazioni di una stagione che dal punto di vista della quantità di olive presenti sulle piante è inferiore alla passata. Non avremo quindi le quantità di olive dello scorso anno, e di questo ne eravamo consapevoli, ma tutto sommato saremo in grado di garantire una qualità eccellente grazie proprio alla certificazione e ai requisiti previsti dal disciplinare di produzione”.
Stime di produzione e rese: tra quantità e sostenibilità
Le prime stime del Consorzio parlano di una produzione compresa tra 22 e 25 mila quintali di olio Toscano Igp, un valore inferiore alla media quinquennale e lontano dai 35 mila quintali certificati della scorsa stagione, quasi un record storico.
A livello complessivo, il settore olivicolo regionale registra comunque un incremento del 16,7% (fonte Irpet), segno della buona tenuta del comparto.
A influenzare la resa ha inciso la mosca olearia, favorita da un’estate più mite del previsto. “Oggi – aggiunge Filippi – le aziende dispongono di strumenti di monitoraggio e contenimento per affrontare con tempestività questo temibile insetto che danneggia le produzioni”.
Debutta la fascetta anti-contraffazione della Zecca di Stato
Novità assoluta di questa campagna è il contrassegno anti-contraffazione realizzato dall’Istituto Poligrafico e Zecca di Stato.
Dal 10 ottobre 2025, ogni bottiglia di olio Toscano Igp sarà riconoscibile grazie alla fascetta ufficiale applicata sul collo, contenente elementi di sicurezza e tracciabilità.
Un passo avanti fondamentale in termini di tutela, trasparenza e garanzia d’origine, che innalza il livello di protezione del marchio e del consumatore. “È un segnale importante – sottolinea Filippi – perché rafforza la fiducia del pubblico e difende l’autenticità di un prodotto che rappresenta una delle eccellenze del Made in Italy agroalimentare”.
Prezzi stabili e costi in aumento: la sfida della competitività
Sul fronte dei prezzi all’ingrosso, il mercato resta stabile. Le criticità, invece, arrivano dai costi di produzione in continuo aumento e dalle incertezze climatiche, che rendono più difficile programmare e garantire raccolti omogenei.
Dietro ogni litro di olio c’è un anno di lavoro che richiede sempre più attenzione alla sostenibilità, alla gestione agronomica e alla riduzione degli sprechi.
“La competitività del settore – afferma Filippi – dipenderà dalla capacità delle imprese di migliorare le tecniche di produzione e gestione delle olivete, ottimizzando e riducendo i costi di produzione, e di puntare sulla qualità certificata. La Igp è un baluardo che tutela i produttori anche contro la concorrenza estera a basso costo e consente di resistere all’impatto dei dazi internazionali”.
La domanda di olio Toscano Igp continua intanto a crescere sui mercati esteri, confermando il valore di un marchio che unisce tradizione, tecnologia e garanzia di origine.