“Le frodi si scoprono troppo tardi: servono strumenti più efficaci per impedirle fin dall’inizio”, ha dichiarato David Granieri, presidente di Unaprol e vicepresidente di Coldiretti, in audizione alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul settore agroalimentare. Il focus è sulla filiera dell’olio extravergine d’oliva, oggi esposta a squilibri produttivi e forti pressioni sui prezzi internazionali.
Prezzi in aumento e casi di speculazione internazionale
Granieri ha ricordato come la drastica riduzione della produzione in Spagna abbia alimentato rialzi dei prezzi e speculazioni, citando il caso “Borges”, con olio tunisino venduto come spagnolo per oltre 200 milioni di euro. “L’Italia è l’unico Paese con una tracciabilità completa dell’olio, ma manca ancora un sistema per monitorare gli spostamenti delle olive”, ha spiegato.
Proposta di Coldiretti: tracciabilità UE e importazioni posticipate
Tra le richieste presentate figurano:
- l’estensione del sistema informativo agricolo nazionale (Sian) a livello europeo,
- l’introduzione del documento di trasporto elettronico per le olive
- e la riduzione dei tempi di classificazione degli oli.
Altro punto critico evidenziato è il ‘traffico di perfezionamento attivo’ ,che consente importazioni agevolate di olio di oliva proprio durante la raccolta nazionale. A tale proposito Coldiretti chiede di posticipare tale attività durante la raccolta nazionale: “Non è logico importare prima di conoscere la produzione interna”.
50 milioni di giornate lavorative da proteggere
L’olivicoltura italiana genera 50 milioni di giornate lavorative e tutela aree interne e marginali. “L’Italia è terzo produttore mondiale ma primo per qualità, grazie a oltre 500 varietà autoctone,” ha sottolineato Granieri. “Per difendere questo patrimonio servono controlli europei più stringenti, tracciabilità completa e norme che premino la qualità, non la speculazione”.








