Olio evo Dop e Igp, nuovo baricentro della Dop economy italiana

olio evo dop e igp

La presentazione del XXIII Rapporto Ismea–Qualivita del 26 novembre 2025 a Roma restituisce una fotografia nitida: l’olio extra vergine d’oliva certificato Dop e Igp è oggi uno dei motori più dinamici dell’intera Dop economy nazionale.

Nel grande mosaico dei 20,7 miliardi di valore alla produzione e dell’export record da 12,3 miliardi, è il dato sull’olio IG a sorprendere: +46,9% di crescita del valore alla produzione, una progressione che supera ogni altra categoria del comparto cibo.

L’extravergine di qualità, dunque, non solo tiene, ma avanza con decisione, diventando un indicatore sensibile dei cambiamenti che attraversano l’agroalimentare italiano: innovazione, giovani imprenditori, mercati più selettivi, territorio come leva competitiva.

Un comparto in piena accelerazione, +46,9% di crescita

Gli oli di oliva Dop e Igp mettono a segno una crescita del valore alla produzione del +46,9%, il risultato più alto tra tutte le categorie alimentari certificate. Un dato che riflette:

  • l’aumento delle produzioni certificate in alcune aree chiave,
  • una domanda internazionale più matura,
  • il rafforzamento delle filiere territoriali,
  • una maggiore capacità di comunicazione dei consorzi.

L’export dell’olio IG traina il settore alimentare

Il comparto cibo IG supera, per la prima volta, 5 miliardi di export (+12,7%), grazie anche alle performance degli oli certificati, in forte aumento nei mercati extra-UE (+17,8%).

Il quadro conferma un cambiamento culturale: la certificazione di origine non è percepita come un’etichetta “identitaria”, ma come garanzia di qualità in un mercato globale sempre più competitivo.

I territori dell’olio

Sud protagonista, Centro in ripresa, Nord trainato dal mercato Sud e Isole: crescita che parte dalle aree olivicole. Le regioni tradizionalmente olivicole mostrano una dinamica molto positiva:

  • Puglia +12,2%,
  • Sicilia +4,0%,
  • Calabria +8,2%,
  • Campania +3,1%

un risultato che rispecchia la forza della loro struttura olivicola, la spinta delle nuove Igp territoriali e una maggiore propensione all’export.

Centro Italia, segnali di stabilizzazione

Dopo un anno complesso, il Centro mostra una lieve ripresa grazie a:

  • Toscana +0,5%,
  • Umbria +3,4%

entrambe regioni con Dop di grande reputazione sui mercati internazionali.

Nord non vocato alla produzione, ma strategico per il valore

Il Nord-Ovest cresce del +7,1%, spinto dalla Lombardia (+13,1%) .

Nonostante la minore vocazione olivicola, quest’area resta cruciale per il peso del commercio specializzato, del confezionamento e della distribuzione dell’olio IG.

Consorzi più strutturati, aziende più giovani

Con 328 consorzi attivi e una stima di 864mila occupati nelle filiere IG (+1,6%), la Dop economy conferma una base solida e in crescita.

Dati Istat indicano che molte aziende IG – comprese quelle olivicole – sono guidate da imprenditori più giovani, con più formazione e maggiore propensione all’innovazione: elementi che si riflettono nelle performance del comparto.

Una visione condivisa per l’olio IG

Le tre principali figure istituzionali presenti hanno offerto una lettura strategica che coinvolge direttamente il settore olivicolo certificato.

Lollobrigida: «Difenderemo questo modello, orgoglio delle nostre radici»

Il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha sottolineato la valenza sociale ed economica delle IG, citando espressamente il ruolo dell’olio:

«Le Indicazioni Geografiche garantiscono la protezione del saper fare e vedono l’Italia leader mondiale nel numero di prodotti. Il made in Italy non significa solo fatto in Italia, ma buono, sano, da riconoscere attraverso questo sistema che ne certifica l’autenticità. La filiera delle IG, compresa quella dell’olio extravergine, garantisce valore economico, sostiene i territori e rappresenta un traino sempre più forte per turismo ed economia. Continueremo a difendere e rafforzare questo modello, motivo di orgoglio legato alle nostre radici ed elemento strategico per la nostra competitività futura».

Mazzetti: «Serve una strategia nazionale per la qualità, l’olio è centrale»

Il Presidente della Fondazione Qualivita, Cesare Mazzetti, ha ricordato come le IG rappresentino una politica di successo:

«I dati confermano che le Indicazioni Geografiche sono un modello avanzato di sviluppo economico. Per l’olio, come per gli altri prodotti certificati, la sostenibilità sarà il vero valore aggiunto. È il momento di definire una strategia nazionale coerente, perché troppe denominazioni rischiano sovrapposizioni. L’obiettivo è dare forza a un sistema che oggi è in sintonia con la candidatura della Cucina Italiana a patrimonio Unesco».

Proietti: «L’olio IG contribuisce a mantenere vitali i territori»

Il Presidente di Ismea, Livio Proietti, ha evidenziato l’importanza delle filiere olivicole IG, soprattutto per le aree interne:

«Il sistema delle IG è un modello vincente capace di generare valore diffuso sul territorio e mantenere vitali le aree interne. L’olio Dop e Igp ne è un esempio concreto: non delocalizzabile, identitario e competitivo nei mercati globali. È una filiera che affronta l’incertezza geopolitica con una visione di lungo periodo, sostenuta dalle riforme europee e dagli investimenti del Pnrr».

La qualità che guida la nuova geografia dell’olio IG

I numeri del XXIII Rapporto Ismea–Qualivita certificano che l’olio evo a denominazione non è più un comparto “specialistico”, ma un pilastro della Dop economy italiana.

La crescita a doppia cifra del valore, il dinamismo dei territori olivicoli, l’apertura verso i mercati esteri e il ruolo strategico dei consorzi mostrano un settore maturo, innovativo e pronto a sostenere la sfida globale della qualità.

L’Italia dell’olio Dop e Igp non è solo tradizione: è una frontiera avanzata della competitività, della sostenibilità e dell’identità agroalimentare. Un’Italia che, oggi più che mai, cresce partendo dai suoi territori e dal sapere antico dell’extravergine di qualità.

Olio evo Dop e Igp, nuovo baricentro della Dop economy italiana - Ultima modifica: 2025-11-27T10:44:22+01:00 da Barbara Gamberini

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