Le sofisticazioni che in misura più frequente vengono denunciate nel mercato dell’olio extravergine di oliva richiedono non solo un’attività di controllo più capillare, ma anche l’adozione di metodi di analisi complessi basati sul Dna del prodotto a completamento di quelle chimiche tradizionali che presentano limiti nei casi di sofisticazioni basate sull’aggiunta di grassi vegetali di altra natura, specialmente quando le loro concentrazioni si attestano percentualmente su valori medio-bassi.
Difficoltà dovute alla composizione naturale di trigliceridi e di acido oleico di alcune specie oleaginose (nocciolo, mais, arachide, cotone, colza e altri) utilizzati per miscelazioni o per sostituzione parziale di oli di oliva.
Le analisi condotte con tecnologie basate sul Dna consentono di individuare la presenza di materie prime utilizzate per miscelare l’olio da olive con altri grassi vegetali di minor pregio adottando processi di rintracciabilità molecolare dato che il Dna è l’unica molecola in grado di caratterizzare specie (Dna barcoling) e varietà diverse mediante il confronto di polimorfismi lungo il loro genoma e messi in evidenza ricorrendo all’analisi dei marcatori molecolari.
Queste tecnologie di analisi integrate alla moltiplicazione in vitro di frammenti di Dna tramite la reazione a catena della polimerasi (Pcr), fanno parte della genetica forense (genetic fingerprinting) applicata per identificare le componenti contenute nell’olio da olive sulla base del profilo del suo Dna che può essere amplificato in vitro mediante la PCR.
L’applicazione di analisi basate sul Dna tracking consente quindi di individuare la composizione genotipica dell’olio da olive: risultato che permette di verificare la veridicità di quanto dichiarato nell’etichetta sulla confezione e rilevare la presenza di sofisticazioni del prodotto.
L’analisi molecolare degli oli da olive avviene in due fasi:
- si procede all’estrazione del Dna dalla matrice oleosa,
- si mettono in evidenza i polimorfismi e si possono riconoscere le componenti che fanno parte dell’olio da olive e la presenza di eventuali altre componenti estranee contaminanti derivanti da altre specie vegetali.
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