Aggiornamenti su andamento stagionale e avversità biotiche

olivo 2024
Un aggiornamento su alcune delle principali avversità dell’olivo per l’anno 2024. Metodi innovativi di prevenzione da Prays olea, focus sull’ attività di Halyomorpha halys, nuove avversità e aggiornamenti su X. fastidiosa

Partendo da una rapida analisi dell’andamento climatico della stagione invernale e primaverile possiamo dire che è passato un inverno piuttosto mite con temperature sopra le medie storiche e con elevate precipitazioni.

Andamento climatico del 2024

Secondo il CNR-ISAC (Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima) l’inverno e la primavera 2024 sono risultati i più caldi dal 1800. Rispetto alla media climatologica dell’ultimo trentennio 1991-2020, l’inverno è stato di +2.19 °C più caldo, il doppio rispetto all’inverno precedente. In particolare, l’anomalia più alta si è registrata al Nord Italia con +2.46 °C, poi il centro+ 2.25 °C e +2.00 °C al Sud. La primavera invece ha registrato un +1.05 °C rispetto alla media climatologica del trentennio 1991-2020. Le anomalie maggiori si sono registrate nelle zone centrali con +1.32 °C e meridionali con +1.33 °C.

Precipitazioni

Per quanto riguarda l’andamento delle precipitazioni tra gennaio e febbraio sono stati caratterizzati da piogge consistenti con cumulati mensili molto sopra la media nelle regioni settentrionali, Toscana, Sardegna, Campania, Basilicata e parte della Puglia.

Nei mesi di marzo, aprile e maggio le precipitazioni sono state nettamente sopra la media del periodo soprattutto nelle regioni del nord. Rispetto alle regioni del centro nord, le piogge di maggio al sud non sono state sufficienti a recuperare il deficit idrico di breve periodo. Nel lungo periodo permane dunque condizioni di estrema siccità nelle regioni di Sicilia, Puglia e Sardegna sud-orientale.

Tale andamento climatico e soprattutto la maggiore disponibilità di acqua hanno sicuramente favorito la fase di fioritura e allegagione dell’olivo. Per quanto in alcune regioni centrali ci siano stati dei ritorni di freddo nel mese di aprile che hanno destato alcune preoccupazioni riguardo al corretto sviluppo delle infiorescenze e alla loro fertilità, la fioritura si è dimostrata particolarmente abbondante in tutta la penisola. Il suolo ricco di acqua, grazie alle precipitazioni primaverili, ha sicuramente favorito il processo di allegagione che differentemente dall’annata 2023 non è stata investita da ondate di calore e siccità con conseguente cascola.

D’altra parte, le condizioni metereologiche di questi ultimi mesi del 2024 risultano sicuramente molto favorevoli per lo sviluppo e la diffusione di alcuni dei principali parassiti dell’olivo.

Andamento dell’infestazione da mosca dell’olivo

Per quanto riguarda la mosca dell’olivo, già al momento della stesura di questo articolo si stanno delineando alcuni andamenti della sua diffusione. Fino a un mese fa era ancora difficile valutare quanto alto fosse il rischio di infestazione in prima generazione tra luglio e agosto. Alcuni tra i fattori determinanti sono infatti la carica produttiva, oliveti con carica produttiva alta avranno infatti rischi di infestazione più bassa rispetto a quelli con carica produttiva bassa. L’altro fattore è sicuramente quello climatico che influisce sull’allegagione e la cascola dei frutticini.

A livello regionale italiano i diversi bollettini sanitari ai primi giorni di luglio stanno cominciando a evidenziare situazioni più o meno critiche a seconda della zona.

Mosca (Bactrocera oleae).

In Toscana, ad esempio, sulla costa, dai monitoraggi risultano le prime ovideposizioni in alcuni casi già sopra la soglia di intervento. La fioritura e l’allegagione anticipata dell’annata 2024 al momento hanno confermato in questa zona anche un anticipo delle ovideposizioni. Diversamente nelle regioni settentrionali del Veneto, Trentino e Friuli l’incidenza di Bactrocera oleae al momento sembra essere piuttosto contenuta anche se l’aumento delle catture è registrato ovunque. Stesso andamento nelle regioni di Puglia e Sicilia in cui le catture sono in aumento ma al momento con bassa attività di ovideponente.

Leggi anche: Come combattere la mosca dell’olivo con trattamenti biologici

Cosa succede alle piante di olivo con il cambiamento climatico?

Nello speciale difesa di Olivo e Olio 4-2024, sono riportati alcuni interessanti articoli riguardo attività di ricerca svolte su alcune delle principali problematiche che negli ultima anni si sono diffuse su olivo.

Valutazioni sui danni da cimice asiatica

Cimice asiatica su oliva.

A partire dalla cimice asiatica, Halyomorpha halys, con l’articolo di Rondoni et al. (p. 30). La cimice asiatica è un insetto estremamente dannoso a causa della sua attitudine polifaga.

L’oliva non è infatti l’unico frutto di cui si nutre, ma provoca molti danni su fruttiferi soprattutto nelle regioni del nord in cui la frutticoltura è maggiormente diffusa. Il danno che questo insetto provoca su olivo è maggiore nella fase di allegagione e di indurimento del nocciolo, quando i frutti sono maggiormente suscettibili, provocandone la cascola.

Nell’articolo sono riportati i risultati di ricerca in merito agli effetti degli attacchi di H. halys dal punto di vista quantitativo e qualitativo su diverse varietà di olivo. Le analisi si sono concentrate sul fenomeno della cascola dei frutti, sulla valutazione dei profili volatili e della composizione fenolica dei frutti attaccati per lo studio di nuove tecniche di monitoraggio e cattura, ancora molto carenti.

Leggi anche: Olivo e cimice asiatica in Nord Italia

Nuove tecniche di controllo per la tignola dell’olivo

Sempre rimanendo sul tema di nuove tecniche di controllo, l’articolo di Bagnoli et al (p.34) espone alcune delle nuove ricerche in merito al controllo di Prays olea attraverso dei metodi di confusione sessuale mediante erogatori aerosol Mister P. L’applicazione di tali metodi al momento non è particolarmente diffuso in olivicoltura nonostante in altri settori come quello viticolo e frutticolo sia oramai ampiamente utilizzato. La diffusione di nuove tecniche di controllo di Prays olea è importante soprattutto vista in un’ottica di diffusione di sistemi olivicoli intensivi per poter meglio valutare gli effetti delle tre generazioni, fillofaga, antofaga e carpofaga in relazione alla carica produttiva dell’oliveto dalla fioritura alla raccolta.

Tignola su olivo.

Una nuova problematica, la cantaride dell’olivo

I cambiamenti climatici ci stanno mettendo davanti a cambiamenti che sempre più interessano le specie vegetali e animali, la loro diffusione e il loro potenziale di rischiosità. L’articolo “Cantaride dell’olivo” di Rizzo (p.42), illustra appunto una nuova problematica che sta emergendo in alcuni oliveti siciliani colpiti da attacchi di Lytta vescicatoria, coleottero che provoca erosioni fogliari su olivo di cui ancora non si sono sviluppate molte tecniche di controllo.

Lytta vesicatoria
Adulti di Lytta vesicatoria.

Progetti di ricerca per il contrasto a Xylella fastidiosa

Infine, una panoramica sui nuovi progetti di ricerca a livello europeo riguardo al contrasto alla diffusione di Xylella fastidiosa scritto da Sportelli (p. 44), presentati durante un evento organizzato dal Cnr-Isp a Bari. A dieci anni al primo ritrovamento di Xylella fastidiosa siamo a conoscenza dei diversi ceppi esistenti e di quali piante sono suscettibili, la collaborazione tra autorità e enti di ricerca, dunque, è fondamentale per effettuare una accurata analisi di rischio. Nell’articolo sono presentati due diversi progetti che si sono occupati dello studio della resistenza genetica di alcune delle principali colture mediterranee e della creazione di una rete di esperienze provenienti da diversi settori di ricerca per poter potenziare gli strumenti a nostra disposizione contro la diffusione di Xylella.

Strategie e tecniche di difesa dell’olivo

L’olivo, in quanto coltura chiave dell’area mediterranea, sempre di più avrà bisogno di nuove tecnologie e nuovi approcci per sviluppare tecniche di difesa efficaci nel rispetto dell’agroecosistema anche per l’economia del processo produttivo.

In questo momento l’olivo si trova nella fase fenologica di accrescimento dei frutti nelle zone più precoci e di indurimento del nocciolo nelle zone di collina più tardive.

Per quanto riguarda la difesa dell’olivo sarà dunque importante cercare di limitare nei prossimi mesi la cascola dovuta a attacchi parassitari. Il danno potrà essere maggiore negli appezzamenti con produzione più contenuta.

Nei bollettini fitosanitari delle diverse regioni italiane si vede la diffusione di insetti come la mosca dell’olivo (Bactrocera oleae), così come la diffusione di tignola (Prays oleae), cimice asiatica (Halyomorpha halys) e in alcuni casi cocciniglia mezzo grano di pepe (Saissetia oleae).

Nelle prossime settimane sarà dunque fondamentale monitorare l’eventuale rischio di attacchi e contenere le popolazioni con interventi specifici e sempre nella tutela della gestione del territorio e dell’ambiente circostante.

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Aggiornamenti su andamento stagionale e avversità biotiche - Ultima modifica: 2024-07-11T13:02:33+02:00 da Barbara Gamberini

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