In Puglia, con l’inizio della raccolta delle olive sono cominciati anche i furti di olive nelle campagne, sia di giorno sia, soprattutto, di notte. Uno degli ultimi è accaduto a San Severo (Foggia), dove di notte sono stati rubati circa 40 quintali di olive.
Non solo furti di olive, forte crescita di atti criminali
Chi ha compiuto il furto è riuscito a farlo nottetempo, organizzando una piccola squadra di persone per spogliare 50 olivi secolari del loro prezioso carico di olive, dichiara Michele Ferrandino, presidente di Cia Capitanata, declinazione provinciale di Cia Agricoltori Italiani della Puglia.
«Il nostro associato ha denunciato il furto, naturalmente, ma a San Severo c’è una situazione molto preoccupante. Negli ultimi anni si è registrata una forte crescita di atti criminali di cui sono stati vittime agricoltori, aziende e cooperative agricole. Sabotaggi, atti di intimidazione e auto incendiate, a cui si sono aggiungono furti nelle campagne, come quelli di olive. È ormai evidente che l’agricoltura e la sua economia sana, che a San Severo rappresentano storicamente una leva fondamentale di reddito e occupazione, sono entrate nel mirino delle organizzazioni criminali».
Più risorse per forze dell’ordine e magistratura
«All’azienda che ha subito il furto esprimiamo la nostra piena solidarietà – aggiunge Nicola Cantatore, direttore di Cia Capitanata, – ma siamo dolorosamente consapevoli che questo non basta. Lo diciamo da tempo, anche per altri territori: occorre che lo Stato metta a disposizione delle forze dell’ordine e della magistratura maggiori risorse umane, mezzi e strumenti per contrastare efficacemente la criminalità organizzata in questo territorio».
Lo scorso agosto a San Severo ignoti criminali hanno completamente distrutto cinque ettari di vigneto tagliandone i tiranti, prosegue Ferrandino. «Proprio in quella occasione Cia Capitanata era tornata a rilevare quanto la situazione fosse (ed è ancora) esplosiva, caratterizzata da un’esasperazione crescente e un senso di impotenza che alimenta frustrazione e rabbia. Da tempo chiediamo l’istituzione di una polizia rurale regionale. Alla luce della recrudescenza dei fenomeni delittuosi, chiediamo di utilizzare anche l’esercito per presidiare efficacemente il territorio: può essere presa in considerazione anche un presidio non armato, ma ugualmente utile per il controllo delle zone rurali e l’immediata segnalazione».
Anche per furti olive soluzione non sono le ronde notturne
Gli agricoltori sono esasperati e invocano maggiori risorse per un migliore coordinamento delle forze dell'ordine al fine di garantire e incrementare i controlli, sostiene Cantatore. «La sensazione è che lo Stato, nelle zone rurali, abbia issato la bandiera bianca. Cia Capitanata ha già più volte fatto rilevare che la soluzione non può essere quella delle ronde notturne con cui gli agricoltori si stanno auto-organizzando, ma l’assenza di presidio e controllo del territorio di fatto sta lasciando alle aziende agricole ben poche alternative. Occorre un migliore coordinamento tra tutte le forze di polizia preposte, anche quelle private. Ribadiamo ancora: servono più controlli e maggiori risorse strumentali d’indagine, di uomini e mezzi al servizio della magistratura e delle forze dell’ordine»
Coldiretti Puglia, oltre ai furti di olive danni alle piante
Anche secondo Coldiretti Puglia cresce l’allerta nelle campagne per i furti di olive. «La raccolta delle olive è appena iniziata in Puglia e i furti di olive sono diventati praticamente quotidiani, con grave danneggiamento degli alberi. Perciò gli agricoltori stanno presidiando gli oliveti, sia con ronde notturne e diurne per presidiare le campagne sia con segnalazioni, attraverso i gruppi WhatsApp, di presenze sospette per sventare assalti diurni e notturni». È quanto denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, che lancia l’allarme sulla preoccupante quotidianità che vivono gli agricoltori nelle aree rurali pugliesi.
«I ladri di olive riescono in pochi minuti a portare via oltre 30 kg di olive ad albero, battendo le piante con mazze di ferro o alluminio per far cadere il maggior quantitativo di prodotto, ma danneggiando al contempo gravemente le piante. Le aziende agricole hanno bisogno di sicurezza, perché la criminalità le costringe a vivere attanagliate in un clima di incertezza e paura. È necessario attivare una cabina di regia tra il Mipaaf e il Ministero dell'Interno che coordini le attività delle forze dell'ordine, sostenuta anche con l’intervento dell’Esercito in alcune aree olivicole a forte rischio, come le province di Bari e Barletta-Andria-Trani».