Puglia, campagna olivicola segnata da continui furti di olive

furti olive
I prezzi alti di olive e olio d’oliva solleticano i gesti criminosi di bande delinquenziali. Cia Puglia chiede l’istituzione di una polizia rurale regionale

Furti, di notte ma anche di giorno, di olive dagli alberi o di olive già raccolte, in alcuni casi anche rapine a mano armata di carichi di olive e trattori, avvertimenti e intimidazioni mafiose, sfregi e tagli di olivi. È con questi gesti criminosi che in Puglia bande delinquenziali stanno segnando una campagna di raccolta delle olive che si preannuncia abbondante e di qualità. Proprio la copiosa produzione di olive e gli alti prezzi delle olive e dell’olio d’oliva hanno attirato l’attenzione di criminali che cercano di approfittare dei frutti del lavoro altrui. Gli agricoltori non si sentono tutelati. Per Cia Puglia è una situazione indegna di un paese moderno, perciò chiede l'istituzione di una polizia rurale regionale per la sicurezza degli imprenditori agricoli. Anche Coldiretti Puglia richiama l'attenzione delle forze dell'ordine su un problema grave, la criminalità in agricoltura, che è presente tutto l’anno, ma che ogni anno si intensifica in coincidenza con la raccolta delle olive.

Furti di olive, spia di una criminalità diffusa

Gennaro Sicolo
Gennaro Sicolo

«Interi raccolti di olive trafugati nottetempo, furti di mezzi agricoli, carichi scortati come fossero furgoni portavalori: ciò che gli agricoltori stanno subendo in questa campagna olivicola è davvero inaccettabile per un paese moderno, dove la sicurezza di chi produce, crea reddito e dà lavoro dovrebbe essere la normalità. Viviamo in uno stato di allerta e di ansia perenni».

È quanto denuncia Gennaro Sicolo, presidente regionale di Cia Puglia e vicepresidente nazionale di Cia Agricoltori Italiani. «I furti di olive e i tentativi sventati, ormai all’ordine del giorno in ogni territorio della Puglia, sono la spia di una criminalità diffusa in tutta la regione. La campagna olivicola è ormai in pieno svolgimento in ciascuna delle province pugliesi. Dopo mesi di tribolazioni, difficoltà, eventi atmosferici estremi e problemi di ogni tipo, dalla difficoltà di reperire manodopera all’aumento dei costi di produzione, finalmente negli oliveti di tutta la regione gli agricoltori stanno cercando di raccogliere il frutto di mesi e mesi di lavoro, dopo aver speso migliaia di euro per proteggere le piante dalle fitopatie e intervenire con irrigazioni di soccorso contro gli effetti della prolungata siccità. Dal punto di vista qualitativo, si prospetta un’annata positiva».

La criminalità vanifica gli sforzi degli olivicoltori

Ma proprio nel momento in cui il comparto si accinge a vivere un periodo di ripresa, i tentacoli della criminalità rischiano di vanificare lo sforzo prodotto da centinaia di olivicoltori, decine di organizzazioni di produttori e consorzi, impegnati a sostenere un impegno importante e oltremodo rilevante anche dal punto di vista sociale e occupazionale per migliaia di famiglie, afferma Sicolo.

«In campagna le aziende agricole vengono derubate di tutto: attrezzi, interi impianti di irrigazione, perfino concimi e agrofarmaci. In ogni caso, si tratta di materiale costoso, la cui sottrazione arreca danni davvero molto ingenti. In qualche caso, il personale delle società di vigilanza privata è stato minacciato dai criminali. Atti di intimidazione e avvertimenti mafiosi spesso sono rappresentati dal danneggiamento doloso di piante e colture, con lo sradicamento o il taglio degli alberi. Il danno economico arrecato alle imprese agricole vittime dei furti è ingente e, ad esso, si aggiunge un sentimento di paura, rabbia e sgomento per quanto accaduto e per ciò che continua a succedere ormai da troppo tempo».

Cia Puglia: «Istituire una polizia rurale regionale»

L’agricoltura e gli agricoltori vanno protetti e tutelati, aggiunge Sicolo. «Siamo un’industria a cielo aperto, la più importante della regione da tutti i punti di vista. Non è possibile arrendersi a questo stato di cose, non è accettabile assuefarsi a questo clima da far west, perché vorrebbe dire che lo Stato non è nelle condizioni di garantire un diritto fondamentale dei cittadini, quello di avere un livello di sicurezza personale, imprenditoriale e lavorativo adeguato, all’altezza di un grande paese qual è l’Italia. Gli olivicoltori fanno impresa. Lo fanno in modo moderno, con una pianificazione importante, investimenti rilevanti, impiego di mezzi e di personale. E allora è arrivato il momento che lo Stato faccia sentire la propria presenza.

Cia Puglia ha elaborato proposte precise e attuabili. Crediamo sia possibile istituire una polizia rurale regionale che abbia competenze, ambiti e prerogative di intervento specifiche per contrastare più efficacemente l’azione della criminalità organizzata nelle campagne. Abbiamo chiesto più volte la sua istituzione. Occorre installare “occhi elettronici” collegati alle strutture di controllo delle forze di polizia. Adesso, alla luce della recrudescenza dei fenomeni, chiediamo di utilizzare anche l’esercito per presidiare efficacemente il territorio. Da anni chiediamo una svolta sul piano della sicurezza, le aziende non ce la fanno più».

Coldiretti Puglia: «Assalti di bande ben organizzate»

Alfonso Cavallo
Alfonso Cavallo

Anche Coldiretti Puglia segnala lo stato di difficoltà che vivono gli agricoltori, e gli olivicoltori in particolare, in Puglia.

«Nella campagna olivicola in corso gli agricoltori subiscono l’assalto di bande ben organizzate che in due-tre minuti riescono a portare via oltre 30 kg di olive ad albero, battendo gli ulivi con mazze anche di ferro per far crollare il maggior numero di prodotto, danneggiando al contempo le piante, afferma Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia. «Le squadre di malfattori trascinano le reti sotto gli olivi a mano a mano che i complici percuotono i rami, per raccogliere il maggiore numero possibile di olive in caduta. Per questo chiediamo di concerto con la Fondazione Osservatorio sulla criminalità in agricoltura di Coldiretti di collaborare a concretizzare iniziative tempestive ed efficaci di presidio delle aree rurali».

Pietro Piccioni
Pietro Piccioni

Oltre alla perdita di reddito per il furto di olive e al danneggiamento delle piante, gli agricoltori sono costretti a impiegare più manodopera per recuperare dal terreno parte delle olive che i ladri non riescono a portare via, aggiunge Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia.

«Dobbiamo ringraziare le forze dell’ordine per l’opera che stanno già svolgendo, per arginare i fenomeni di criminalità nelle campagne attraverso furti di attrezzature e mezzi agricoli, racket, abigeato, estorsioni, o con il cosiddetto pizzo anche sotto forma di imposizione di manodopera o di servizi di trasporto o di guardiania alle aziende agricole, danneggiamento delle colture, aggressioni, usura, macellazioni clandestine, caporalato e truffe nei confronti dell’Unione europea fino al controllo di intere catene di supermercati e ristoranti».

Puglia, campagna olivicola segnata da continui furti di olive - Ultima modifica: 2023-10-30T19:46:36+01:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome