Il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Masaf) ha istituito il Tavolo tecnico di filiera olivicolo-oleario con decreto ministeriale firmato dal sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra. Il Tavolo rappresenta il luogo di confronto e di coordinamento delle politiche, degli orientamenti e delle azioni di riferimento per il comparto olivicolo-oleario e ha il compito di redigere il Piano di settore quale documento di sintesi delle politiche strategiche riguardanti l’olivicoltura italiana.
Composizione del Tavolo tecnico istituito dal Masaf
Il Tavolo è composto da:
- tre rappresentanti del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste;
- sei rappresentanti delle Regioni e Province autonome espressi dalla Conferenza Stato Regioni;
- un rappresentante dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea);
- un rappresentante dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea);
- un rappresentante del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea);
- un rappresentante per ciascuna delle seguenti organizzazioni professionali: Confederazione nazionale coltivatori diretti (Coldiretti), Confederazione generale dell’agricoltura italiana (Confagricoltura), Confederazione italiana agricoltori (Cia), Confederazione di produttori agricoli (Copagri), Confederazione italiana liberi agricoltori;
- un rappresentante per ciascuna delle organizzazioni della commercializzazione, della grande distribuzione organizzata e dei consumatori: Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa (Cna), Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Federdistribuzione;
- un rappresentante per ciascuna centrale cooperativa: Alleanza delle cooperative italiane (Aci), Unione Nazionale delle Cooperative Italiane (Unci);
- un rappresentante per ciascuna associazione della trasformazione: Associazione italiana dell'industria olearia (Assitol), Associazione frantoiani, Federazione Nazionale del Commercio Oleario (Federolio), Unione Italiana Famiglie Olearie (Unifol);
- un rappresentante per la Federazione della produzione a denominazione certificata: Federazione nazionale consorzi tutela oli extra vergini Dop (Federdop);
- un rappresentante per ogni organizzazione di produttori e loro unioni: Consorzio olivicolo italiano (Unaprol), Unione nazionale associazioni produttori olivicoli (Unapol), Consorzio nazionale degli olivicoltori (Italia Olivicola), Consorzio extravergine di qualità (Ceqitalia), Filiera olivicola olearia italiana (Fooi).
Entusiasmo di Aifo per decreto su Tavolo tecnico di filiera
L’Associazione italiana frantoiani oleari (Aifo) ha accolto con entusiasmo il decreto che sancisce la nascita del Tavolo tecnico di filiera olivicolo-oleario.
Per il presidente nazionale di Aifo, Elia Pellegrino, l’Italia, con oltre 1,16 milioni di ettari di oliveti, 619.000 aziende agricole e 4.319 frantoi, rappresenta uno dei principali protagonisti del settore a livello globale.
Tuttavia la produzione nazionale non è sufficiente a coprire il consumo interno, rendendo necessario un coordinamento strategico per affrontare sfide come l’accesso al credito, la lotta alla contraffazione e la valorizzazione della qualità.
Aifo: «Dai frantoiani contributi concreti»
«Aifo, la principale associazione italiana dei frantoiani, sarà presente al Tavolo per collaborare con il sottosegretario La Pietra e tutti gli attori della filiera.
I frantoiani, veri produttori di olio, porteranno contributi concreti e lavoreranno in maniera costruttiva per affrontare le criticità del settore, dalla necessità di migliorare gli strumenti finanziari come il pegno rotativo e le strutture di stoccaggio, all’introduzione di un marchio nazionale per gli oli extra vergini di qualità sostenibile e artigianali.
L’obiettivo comune è valorizzare un comparto strategico per l’economia e il prestigio del nostro paese, con un approccio che sappia coniugare innovazione, sostenibilità e promozione internazionale».
«Riconoscere e valorizzare ruolo dei frantoiani»
Il frantoiano è il vero produttore di olio; senza colui che molisce le olive, infatti, l’olio non ci sarebbe, aggiunge Pellegrino.
«È fondamentale riconoscere e valorizzare il ruolo centrale che i frantoiani rivestono nella filiera olivicolo-olearia, promuovendo la qualità e l’eccellenza delle nostre produzioni. Auguriamo buon lavoro al sottosegretario e a tutti i componenti del Tavolo, certi che il confronto costruttivo porterà a risultati significativi per il futuro della filiera olivicolo-olearia italiana».