Olio dal Nord Africa, lo scandalo che scuote il mercato oleario

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UNAPOL: “Serve chiarezza e tutela per la filiera italiana”. Loiodice: “Difendiamo il nostro olio da speculazioni e pratiche sleali”

Un presunto scandalo finanziario da oltre 180 milioni di euro sta facendo tremare il mercato oleario del Mediterraneo. Secondo quanto riportato dalla stampa nazionale, l’inchiesta riguarda un complesso intreccio di operazioni opache tra Spagna e Tunisia, che avrebbe provocato buchi finanziari milionari e speculazioni sui prezzi dell’olio.

Mentre l’Europa osserva con preoccupazione, l’Italia rischia di subire le conseguenze più gravi, strette tra il crollo delle quotazioni e l’incertezza del mercato.

A lanciare l’allarme è UNAPOL, l’Unione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli, che in una nota ufficiale esprimeprofonda preoccupazione per la gravità dei fatti e per i potenziali riflessi sul mercato nazionale”.

Difendiamo la filiera italiana da speculazioni e pratiche sleali”, dichiara il presidente Tommaso Loiodice, sottolineando come “ogni manovra opaca a livello internazionale rischi di compromettere la tenuta economica di migliaia di olivicoltori e frantoiani italiani”.

Un caso internazionale dai contorni ancora oscuri

L’indagine – riportano le cronache – ruoterebbe attorno a una rete di società attive nel commercio di olio tra la Spagna e la Tunisia, legate a un imprenditore tunisino con base a Barcellona. Secondo le ricostruzioni, il fallimento di numerose aziende tunisine del settore, unito al blocco dei pagamenti verso partner europei, avrebbe generato una voragine finanziaria da centinaia di milioni di euro e il conseguente crollo delle quotazioni internazionali.

Prezzi “stracciati”, in particolare per l’olio tunisino di origine incerta, avrebbero invaso il mercato comunitario, penalizzando i produttori italiani, che già operano in condizioni di margini ridottissimi.

“Un danno per tutta la filiera europea”

“Le distorsioni in corso – avverte UNAPOL – non sono episodi isolati, ma il sintomo di una fragilità strutturale nella gestione dei flussi commerciali oleari tra le due sponde del Mediterraneo”.

Le previsioni per la nuova campagna olearia indicano una sostanziale stabilità produttiva nel bacino mediterraneo, con Italia, Marocco e Tunisia in lieve crescita rispetto all’anno precedente.

“Non esistono dunque motivi oggettivi per giustificare un abbassamento dei prezzi”, ribadisce UNAPOL, “se non a fronte di dinamiche speculative che rischiano di danneggiare proprio i produttori più virtuosi”.

Appello alle istituzioni e alla Commissione Europea

Di fronte al rischio di un effetto domino sui prezzi e sulla fiducia del consumatore, l’associazione chiede un intervento immediato delle istituzioni italiane ed europee.

UNAPOL invita il Governo e il Ministero dell’Agricoltura a farsi promotori, presso la Commissione Europea, di un’azione di verifica e di controllo “rigorosa e trasparente”, in grado di fare piena luce sui fatti, monitorare le importazioni e garantire tracciabilità e concorrenza leale.

Serve un presidio permanente sulle pratiche commerciali nel settore oleario – conclude Loiodice – per evitare che operazioni speculative possano minare la reputazione dell’olio extravergine italiano e la sopravvivenza delle imprese agricole”.

Un Mediterraneo da ricostruire su basi comuni

Pur nella fermezza della denuncia, UNAPOL richiama la necessità di sostenere i percorsi di crescita e legalità dei Paesi produttori mediterranei, a partire dalla Tunisia, che resta un partner fondamentale nella catena del valore agroalimentare.

“Solo promuovendo un modello condiviso, fondato su qualità, sostenibilità e rispetto delle regole, potremo costruire un mercato trasparente e competitivo”, conclude Loiodice. “Difendere l’olio italiano significa difendere la cultura, il lavoro e l’identità di un intero Paese”.

Approfondimento

Lo scandalo dell’olio dal Nord Africa: cosa sappiamo finora

  • valore stimato della truffa: oltre 180 milioni di euro;
  • paesi coinvolti: Spagna e Tunisia, con riflessi sul mercato europeo;
  • società al centro dell’indagine: imprese tunisine e spagnole legate all’esportazione di olio;
  • effetto immediato: crollo delle quotazioni internazionali, con prezzi dell’olio dal Nord Africa ben al di sotto dei livelli medi europei;
  • impatto sull’Italia: rischio di concorrenza sleale e svalutazione dell’olio nazionale;
  • richieste di UNAPOL:
    • intervento della Commissione Europea;
    • maggiori controlli sulle importazioni extracomunitarie;
    • rafforzamento dei meccanismi di tracciabilità e trasparenza;
    • tutela dei produttori italiani ed europei.
Olio dal Nord Africa, lo scandalo che scuote il mercato oleario - Ultima modifica: 2025-10-03T10:24:23+02:00 da Barbara Gamberini

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