Maggiore informazione e consapevolezza per scegliere bene l’olio extravergine di oliva. È l’invito che Assitol, l’Associazione italiana dell’industria olearia aderente a Federalimentare e Confindustria, rivolge ai consumatori italiani, in occasione della nuova campagna olearia.
Olio extravergine d’oliva, l’invito di Assitol ai consumatori
Secondo le stime di Assitol, la produzione italiana di olio d’oliva supererà di poco le 300mila tonnellate, in ripresa rispetto alla precedente campagna, ma non ancora ai livelli migliori di produzione. La qualità degli oli, in generale, dovrebbe essere però di buon livello. «Abbiamo più di 500 cultivar e infinite possibilità di blend – sottolinea Anna Cane, presidente del Gruppo olio d’oliva dell’Assitol –. Come scegliere? È semplice: assaggiando. Invitiamo i consumatori a provare oli diversi. In questo modo sarà piacevole sperimentarli nella cucina di casa e decidere, secondo il proprio gusto, quali sono gli accostamenti più riusciti».
Durante la pandemia, la passione degli italiani per l’olio extravergine di oliva si è rafforzata. «Ciò è positivo, ma i consumatori italiani dovrebbero imparare a conoscerlo meglio – afferma Cane –. È arrivato il momento di abbandonare l’atteggiamento passivo, fin troppo diffuso, che consiste nel basarsi esclusivamente sul prezzo quando si sceglie l’olio, facendo invece attenzione ad altri elementi, essenziali per capire che il prodotto si può consumare in sicurezza».
Le regole di base per il consumatore
Per Assitol, insomma, il consumatore deve apprendere almeno alcune regole di base. Ad esempio, non deve dimenticare che l’olio d’oliva si vende in contenitori appositi, come le bottiglie di vetro scuro. «Attenzione a chi vi propone un prodotto presentato in recipienti improvvisati oppure in bottiglie anonime, con la scusa che l’olio è “ruspante” – avverte Cane –. Per non parlare di quegli oli lasciati per ore su qualche bancarella, in balìa delle correnti d’aria, sotto il sole o vicino a fonti di calore. Il pericolo è di acquistare un extravergine già deteriorato, con difetti importanti. L’olio d’oliva è un prodotto vivo, sensibile agli sbalzi di temperatura e alla luce, che va preservato con attenzione».
Tutti responsabili della qualità
A differenza del vino, puntualizza Cane, «l’extravergine appena prodotto, il cosiddetto “olio nuovo”, esprime il massimo delle sue potenzialità sensoriali e nutrizionali. Siamo tutti responsabili della qualità, dal campo alla tavola. Anche il consumatore deve fare la propria parte. Persino nella dispensa di casa, le regole della corretta conservazione vanno seguite con cura. Basta dimenticare di tappare la bottiglia dopo l’uso o collocare l’extravergine vicino ai fornelli, per danneggiare irrimediabilmente questo alimento. Al riguardo Assitol, insieme all’Unione Consumatori, ha stilato una Guida, consultabile on line».
Otto organismi di controllo vigilano sul comparto oleario
Sull’autenticità e la genuinità dell’olio d’oliva, Cane ricorda che ben otto diversi organismi di controllo vigilano sul comparto oleario e che il Sian, il sistema telematico di monitoraggio, verifica tutti i flussi in entrata e in uscita degli oli. «Secondo i dati dell’Icqrf, l’organismo anticontraffazione del Mipaaf, nel 2020, sono stati effettuati quasi 11mila controlli sul comparto oleario, mettendo sotto esame oltre 12mila prodotti. Di questi, soltanto l’11,2% è risultato irregolare, dando origine ad appena 18 notizie di reato, a conferma che nella maggior parte dei casi non si trattava di irregolarità gravi. Inoltre, è bene sapere che, all’interno delle aziende, ogni anno si eseguono migliaia di controlli sugli oli prima della loro commercializzazione, per garantire la qualità del prodotto in uscita».