Olivicoltura Ligure, previsioni di produzione negative per il 2023

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L’annata olivicola 2023 si prospetta negativa anche per la Liguria, richiesta alla Regione lo stato di calamità

Anche per l’olivicoltura ligure, come il resto del territorio italiano, si sono susseguite una serie di condizioni sfavorevoli che non sembrano risollevarsi con l’inizio della nuova campagna. Soprattutto nella zona del Levante si registreranno cali produttivi importanti.

L’attuale situazione produttiva ligure

In base alle dichiarazioni di Confagricoltura ciò che sta influenzando questo trend negativo è principalmente dovuto a:

  • scarsa carica produttiva nelle province della Spezia e Genova aggravata dallo stress idrico, come dichiarato da Armando Schiffini, presidente degli olivicoltori di Confagricoltura Liguria;
  • la diffusione della cecidomia delle foglie dell’olivo (Dasineura oleae);
  • attacchi precoci di mosca dell’olivo (Bactrocera oleae) già nei primi giorni di luglio.

«Il sommarsi di tutte queste condizioni sfavorevoli fa si che la maggior parte della produzione olivicola ligure risulti compromessa con conseguenze devastanti per tutta la filiera, che non possono far altro che destare preoccupazione» - commenta Luca De Michelis, presidente di Confagricoltura Liguria, che con una lettera  inviata ieri all’Assessore all’Agricoltura, Alessandro Piana ha chiesto alla Regione di verificare il sussistersi di requisiti per dichiarare lo stato di calamità a sostegno del settore.

Dati di mercato

Il quadro tracciato mostra una situazione davvero difficile, considerando, inoltre, il fatto che le aziende provengono da due annate di produzione estremamente scarsa. La Liguria rappresenta insieme alla Toscana, la principale produttrice di olio di oliva del Nord Italia. Nonostante la produzione altalenante registrata nel quinquennio 16-21, la Liguria ha registrato un aumento del 100% in termini di tonnellate prodotte, grazie anche alla maggiore specializzazione del settore olivicolo verso produzioni di qualità quale l’unica DOP regionale, Riviera Ligure.

Cos’è la cecidomia delle foglie dell’olivo?

Dasineura Oleae o cecidomia è un dittero che negli ultimi anni ha destato preoccupazione riguardo alla sua diffusione nel centro nord Italia. Negli ultimi anni, infatti, sono proprio alcuni areali liguri a registrare importanti focolai che stanno mettendo a dura prova gli olivicoltori anche a causa della mancanza di efficaci mezzi di prevenzione. Ad oggi, i principali focolai si trovano negli areali di La Spezia, Luni, Castelnuovo Magra, Ortonovo, Sarzana, Santo Stefano di Magra, Bolano, Ameglia, Arcola e Vezzano Ligure, ma l’insetto è ormai presente, in misura variabile, in tutti gli oliveti.

Ciclo biologico della cecidomia

Nel nostro clima la cecidomia compie una sola generazione all’anno, svernando come pupa all’interno delle foglie. I primi voli degli adulti si registrano tra aprile e maggio. Ciascuna femmina è in grado di deporre fino a 100 uova. L’ovideposizione avviene sulle nuove foglioline appena nate, nelle gemme e nelle mignole. La larva appena nata entra negli organi fiorali sviluppandosi a spese di foglie e fiori.

L’attacco dei fiori causa una deformazione del peduncolo e la conseguente colatura dei fiori. Nelle foglie si ha, invece, la compara si galle. Gli attacchi di cecidomia fino a poco fa non avevano reso necessari importanti interventi contro questo dittero. L’aumento della sua presenza indica la necessità di nuovi approcci tenuto conto l’effetto dei cambiamenti climatici e la gestione degli agroecosistemi che influenzano inevitabilmente l’interazione tra pianta, fitofagi e nemici naturali.

Olivicoltura Ligure, previsioni di produzione negative per il 2023 - Ultima modifica: 2023-09-27T09:17:21+02:00 da Barbara Gamberini

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