«C’è chi parla senza conoscere i fatti e gli atti». Ha risposto così l’assessore regionale all’agricoltura, Donato Pentassuglia, a margine di un convegno organizzato dal Gal Magna Grecia a Grottaglie (Taranto), alla richiesta di un commissario straordinario per la gestione dell’emergenza Xylella in Puglia, provenuta da più parti negli ultimi mesi.
Commissario Xylella, una richiesta da più voci
La richiesta di «un commissario straordinario con pieni poteri, struttura e risorse economiche per affrontare l’emergenza Xylella in Puglia» era stata fatta a marzo scorso dal presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e dal presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro al sottosegretario al Masaf Patrizio La Pietra in occasione del convegno “Rigenerazione agricola del Salento post Xylella” organizzato da Confagricoltura a Brindisi.
Sempre a marzo Cia Puglia e Italia Olivicola avevano organizzato a Bitonto (Ba) un incontro con il sottosegretario La Pietra per chiedere l’assunzione da parte del governo Meloni di impegni «su un nuovo Piano olivicolo nazionale che parta dalla Puglia, la nomina di un Commissario straordinario con risorse e poteri adeguati per affrontare la tragedia Xylella e l'unione delle due Organizzazioni interprofessionali di comparto attualmente esistenti in una sola».
In entrambi gli incontri La Pietra, rilevando di aver trovato nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto una situazione drammatica e promettendo un intervento deciso da parte del governo, aveva fatto sua l’istanza per la nomina di un commissario straordinario e promesso che ne avrebbe parlato subito con il ministro Lollobrigida.
L’aprile successivo durante l’audizione indetta dalla Commissione Agricoltura della Camera dei deputati in merito all'indagine conoscitiva avviata dalla stessa Commissione sull'emergenza Xylella fastidiosa in Puglia il Coordinamento di Agrinsieme aveva avanzato la richiesta di «un commissario straordinario ad acta in grado di governare gli strumenti finanziari e tutte le azioni necessarie da mettere in campo per accelerare l’uscita dall’emergenza e gestire in maniera programmatica il ripristino del patrimonio olivicolo perso e la gestione di quello indenne».
Per il ministro Lollobrigida «è presto per parlarne»
Tuttavia a giugno il ministro Lollobrigida, durante un incontro a Manduria (Taranto), aveva rimandato la nomina di un commissario. «Lavoreremo per affrontare il tema della Xylella con grande attenzione in collaborazione con la Regione e tutte le istituzioni locali.
La Xylella è un dramma che ormai dura da troppo tempo e bisogna affrontarlo in modo deciso. Lavoreremo anche ed eventualmente anche sulla ipotesi della possibile nomina di un commissario, ma è presto per parlarne».
Pentassuglia allontana figura di commissario per Xylella
Adesso è l’assessore Pentassuglia ad allontanare la figura di un possibile commissario per l'emergenza Xylella sostenendo che la Regione Puglia sta facendo tutto il possibile per fermare il pericoloso batterio.
«Lo scorso giugno in un incontro bilaterale con il governo, da me espressamente chiesto, ho presentato un corposo dossier sulla questione Xylella, in cui ho illustrato le verità determinate da istituzioni scientifiche e non dai desideri di un assessore o di chicchessia.
Il governo ha molto apprezzato il dossier e l’impegno profuso dalla Regione Puglia, anche perché un recente audit europeo ha detto che negli ultimi due anni sono stati fatti passi avanti nel controllo della Xylella e che il modello Puglia va portato a riferimento. Purtroppo c’è chi parla senza conoscere gli atti e i fatti!
In una situazione del genere l’emotività ci sta pure. Ritengo però che chi fa parte delle istituzioni deve rappresentare esse e il loro impegno con il rispetto che si deve alle stesse e quindi ai cittadini. E rispetto significa raccontare la verità».
«Ma su Xylella non dormiamo sonni tranquilli»
Il parere positivo e incoraggiante dell’audit europeo è, per Pentassuglia, «motivo di grande orgoglio, ma non ci fa certo dormire sonni tranquilli.
Quella causata da Xylella è una fitopatia con la quale, purtroppo, bisogna saper convivere, facendo però tutte le azioni, cioè le buone pratiche e i trattamenti fitosanitari, affinché si rallenti la sua diffusione, dando nel frattempo la possibilità alla comunità scientifica di trovare soluzioni.
Certo, non va bene vedere che c’è ancora chi non ara, non pota, non tiene in ordine gli oliveti, mettendo a rischio non solo il paesaggio e il patrimonio olivicolo, ma anche le produzioni dei confinanti».