Decidere che cosa fare nella zona di contenimento dell’infezione causata dal batterio Xylella fastidiosa e garantire rimborsi agli agricoltori che sostengono le pratiche di prevenzione fitosanitaria, cioè la lotta al vettore, la sputacchina, del batterio Xylella. Sono le richieste formulate da alcune organizzazioni agricole nel corso di un incontro interlocutorio organizzato dall’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia Donato Pentassuglia sul Piano Xylella 2022, che verrà presentato prossimamente.
Confagricoltura: «Cosa fare nell’area di contenimento?»
Per il presidente di Confagricoltura Puglia Luca Lazzàro «ci sono problemi importanti da affrontare. Ad esempio nella zona di contenimento dell’infezione non si può impiantare nessuna delle specie arboree colpite dal batterio, neanche un agrume. Perciò, nell’affrontare la programmazione, compresa quella del Psr, dobbiamo decidere che cosa fare in quell’area. Serve comprendere quali investimenti possono essere fatti in una zona strategica per l’ambiente e l’economia della regione, che comprende il Sud barese e l’Est tarantino. Altrimenti, anche per la partecipazione a progetti di filiera, come quelli previsti del Pnrr, una zona importantissima verrebbe penalizzata, con un danno per tutta la Puglia».
Coldiretti: «Indennizzi agli agricoltori»
La lotta all’insetto vettore della Xylella, la “sputacchina”, è fondamentale per arrestare l’avanzata del batterio. Perciò, al fine di scongiurare il fallimento del piano anti-Xylella, è indispensabile prevedere il rimborso dei costi da sostenere per le pratiche obbligatorie di prevenzione fitosanitaria, prima che partano inesorabilmente anche nel 2022 le multe comminate dai Carabinieri Forestali. È quanto ha chiesto il presidente di Coldiretti Puglia Savino Muraglia all’assessore Pentassuglia, sottolineando che «tra gli indennizzi previsti dal Piano d’azione regionale, sono indicati i “costi derivanti dall’attuazione delle misure di controllo ed eradicazione”, per cui è fondamentale indennizzare anche le pratiche di prevenzione fitosanitaria. Agli agricoltori viene imposto un obbligo che è a tutti gli effetti un servizio pubblico di tutela e protezione del resto del territorio italiano ed europeo da un pericolosissimo agente da quarantena. Così come gli enti pubblici beneficiano di finanziamenti per l’attività obbligatoria, gli imprenditori agricoli hanno bisogno di rimborsi per sostenere le pratiche di prevenzione fitosanitaria».