Valorizzare l’olivicoltura italiana attraverso un dialogo tra ricerca scientifica, letteratura e creatività. Con questo spirito si è svolta l’ottava edizione del Premio Ranieri Filo della Torre, ideato da Pandolea - Donne dell’Olio e ospitato presso la sede nazionale della Cia-Agricoltori Italiani, nell’Auditorium “Giuseppe Avolio”.
Un premio che unisce generazioni e linguaggi
«Raccontare la cultura dell’olio significa riconoscere il valore del lavoro agricolo, coinvolgere i giovani e dare visibilità alla presenza femminile nel settore», ha dichiarato Pina Terenzi, presidente di Donne in Campo-Cia. Il premio, nato per rendere omaggio a Ranieri Filo della Torre, figura centrale dell’olivicoltura italiana, mira a far dialogare le nuove generazioni con il patrimonio dell’olivicoltura italiana. Come sottolineato da Palma Esposito di Confagricoltura, l’iniziativa “valorizza tutte le sfaccettature del mondo dell’olio, dalla ricerca alla narrativa, promuovendo la formazione”.
I vincitori: scienza e parole per l’olivicoltura
Il premio si è articolato in due sezioni principali:
- Sezione scientifica, dedicata a tesi universitarie e di dottorato. Premiati:
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- Federica Falbo – Università della Calabria,
- Ludovica Morrieri e Addolorata De Santis – ex aequo,
- Kevin Cornali – Università Campus Bio-Medico di Roma.
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Sezione letteraria, con oltre 40 opere in gara:
- Poesia: Tiziana Monari, Milena De Magistris (ex aequo con Donatella Menolli), Vincenzo Mancino,
- Narrativa: Luca Prati, Andrea Polini, Alessia Conflitti,
- Haiku: Fiorenzo Fedrigo, Francesca Pecorella, Dennys Cambarau.
Tutti i testi finalisti sono stati raccolti nell’antologia “L’olivo e l’olio elementi simbolo del Mediterraneo”.
Focus sugli istituti agrari e i Premi speciali
In parallelo, è stato conferito il “Diploma d’argento” agli oli prodotti dagli Istituti agrari italiani:
- Istituto G. Cavallini di Novara,
- Istituto Poppa-Rozzi di Teramo,
- Istituto Kennedy (sezione agraria) di Monselice.

Consegnati anche quattro premi speciali a figure che hanno contribuito alla diffusione della cultura olivicola e che hanno collaborato con Pandolea, tra cui le giornaliste Francesca Romana Barberini, Fabiola Pulieri, Ylenia Granitto e il prorettore vicario dell’Università Campus Bio-Medico di Roma Laura De Gara. A ciascuno, opere d’arte donate da noti artisti italiani.
L’olio come simbolo
«Anche all’ottava edizione, l’emozione resta intatta», ha commentato Loriana Abbruzzetti, presidente di Pandolea. «L’olio non è solo prodotto agricolo, è simbolo di pace, ispirazione artistica e memoria culturale. È un’eredità viva da tramandare».
Un messaggio condiviso anche da Marida Iacona della Motta, moglie di Filo della Torre: «Ranieri ha sempre lavorato con dedizione e coraggio per questo settore. Il Premio è il segno concreto del suo lascito».