«Non possiamo più permettere che risorse preziose per salvare il nostro patrimonio agricolo restino inutilizzate. Ogni euro non speso è un colpo inferto al futuro del territorio». Così si è espressa Confagricoltura Puglia in merito alla recente pubblicazione della graduatoria dell’intervento SRD01.01B “Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole – Comparto olivicolo in zona infetta da Xylella fastidiosa sub. pauca”, finanziato dal Csr Puglia 2023-2027 e dedicato appunto al rilancio dell’olivicoltura nelle aree infette da Xylella. Ma la Regione Puglia replica che l’organizzazione agricola ha preso un abbaglio e ne spiega le ragioni.
La preoccupazione di Confagricoltura
Con la Determina 451 dell’11 giugno 2025 sono state ammesse a istruttoria tecnico-amministrativa 365 domande, per un importo complessivo richiesto di 18.778.775,12 euro, su una dotazione disponibile di 20 milioni di euro.
Per Confagricoltura Puglia ciò significa che oltre 1,1 milioni di euro non sono stati utilizzati. «Un dato preoccupante – sottolinea Antonello Bruno, presidente di Confagricoltura Puglia – che non può essere archiviato con leggerezza. Nonostante il buon lavoro svolto dell’assessorato all’Agricoltura della Regione, la tendenza al sottoutilizzo dei fondi, pur in presenza di un’emergenza come la Xylella, è sintomo di un sistema in affanno e di un settore agricolo che, in molti casi, ha perso la speranza di un futuro nella terra d’origine».
Secondo Confagricoltura Puglia, l’eccessivo carico burocratico sugli uffici tecnici, impegnati soprattutto sulla gestione della nuova Pac, rappresenta uno degli ostacoli maggiori all’efficienza nell’uso delle risorse. Ma per Bruno il fenomeno ha radici più profonde.
«Cresce tra gli imprenditori agricoli la tentazione di rinunciare all’investimento in olivicoltura in favore di una conversione al fotovoltaico. Ma trasformare il Salento in un parco solare è una visione miope che non crea lavoro stabile, non genera valore d’impresa e danneggia gravemente l’identità paesaggistica e culturale del territorio. Nessuno viene in Puglia per ammirare distese di pannelli. Serve una strategia straordinaria che preveda un piano di investimenti di almeno 1,5 miliardi di euro per far ripartire l’economia rurale e salvare il paesaggio. Ma servono anche misure concrete e immediate per assicurare l’uso totale e tempestivo delle risorse già disponibili, affinché non vada perso nemmeno un euro».
Per il presidente Bruno Confagricoltura Puglia «chiede con forza:
- l’alleggerimento delle procedure burocratiche per favorire l’accesso agli aiuti,
- un incremento delle risorse regionali e nazionali per contrastare l’emergenza fitosanitaria,
- investimenti in ricerca scientifica per soluzioni sostenibili a lungo termine,
- incentivi alla riconversione agricola e alla diffusione di pratiche innovative.
È indispensabile una sinergia istituzionale fra Governo, Regione, associazioni di categoria e imprenditori agricoli. Solo così potremo arginare la crisi e restituire dignità economica e paesaggistica a un territorio che è l’anima verde della Puglia».
Xylella e Csr Puglia, la replica della Regione
Al presidente di Confagricoltura Puglia replica però Vito Filippo Ripa, funzionario della Regione Puglia, responsabile di raccordo degli interventi strutturali del Csr 2023-2027.
«Ritengo che Confagricoltura Puglia abbia preso un abbaglio. Abbiamo ammesso a istruttoria tecnico-amministrativa 365 domande perché esattamente tante sono pervenute. Quindi le abbiamo ammesse tutte e l’importo complessivo di 18.778.775,12 euro è quello totale richiesto! Capita a volte, anche per i finanziamenti del Csr, che il numero di domande presentate comprenda un importo superiore a quello disponibile e quindi finanziabile; invece in questo caso l’importo richiesto è risultato inferiore a quello disponibile. Preciso che nella programmazione del Csr Puglia 2023-2027 la Regione Puglia ha modulato bandi e risorse finanziarie in piena collaborazione con il partenariato istituzionale agricolo. Peraltro il fatto che le 365 domande siano state ammesse a istruttoria non significa che tutte verranno automaticamente finanziate. Dopo la verifica di queste domande le risorse finora non impegnate, cioè gli 1.221.224,88 euro, e altre eventualmente rivenienti dal controllo delle domande presentate, saranno rimodulate su altri bandi del Csr relativi a interventi nell’area infetta da Xylella, sempre in concertazione con il partenariato agricolo».