L’ultima settimana di luglio è stata teatro di due novità in tema di Xylella.
Il primo è l’avvio di una nuova procedura d'infrazione contro l'Italia da parte della Commissione Ue per i ritardi accumulati nella lotta alla Xylella. Il 25 luglio scorso l’esecutivo Ue ha infatti inviato una lettera di messa in mora alle autorità italiane, in quanto «è estremamente importante che l’Italia attui pienamente la decisione Ue e fermi l’avanzata della Xylella».
Dopo solo 3 giorni il 28 luglio la procura di Lecce ha disposto il dissequestro dei 2.223 alberi di ulivi interessati da ordini di abbattimento nell'ambito del piano di interventi anti-Xylella, dal momento che ritiene non vi sia più alcun rischio di abbattimento. Gli ulivi erano stati sottoposti a sequestro il 18 dicembre scorso con decreto urgente a firma dei pm Elsa Valeria Mignone e Roberta Licci e del procuratore della Repubblica di Lecce Cataldo Motta, poi convalidato dal gip Alcide Maritati. Nell'inchiesta sono coinvolte 10 persone, tra cui l’ex commissario straordinario per l’emergenza Xylella, Giuseppe Silletti, ricercatori e funzionari della Regione Puglia.
Il secondo la Procura tale restituzione è collegata alla cessazione dello stato di emergenza, all’avanzamento della ricerca, con l’avvio di una task force regionale con approccio multidisciplinare e agli spiragli concessi dalla Corte di Giustizia europea rispetto a una possibile modifica delle determinazioni Ue.