Nell’annata olivicolo-olearia 2021/22 la Spagna produrrà circa 1,3 milioni di tonnellate di olio d’oliva (e 570mila tonnellate di olive da tavola), un dato che indica stabilità nella produzione e nel mercato dell’olio di oliva, in linea con la media delle ultime quattro annate e leggermente al di sotto di quella scorsa. Sono le stime ricavate dagli indicatori delle Comunità autonome e formulate dal Tavolo di settore dell’olio d’oliva e delle olive da tavola del Ministero spagnolo dell’agricoltura, della pesca e dell’alimentazione (Mapa), che ha riunito i rappresentanti del settore olivicolo-oleario e del Mapa per analizzare le conclusioni dell’annata scorsa e le prospettive per quella attuale.
Spagna, stime produzione per olio di oliva e olive da mensa
Secondo le stime di produzione del Mapa, in Spagna la quantità prodotta di olio di oliva subirà un leggero calo in tutte le Comunità autonome, tranne in Estremadura, dove si potrebbe ottenere un raccolto record. Nel caso delle olive da tavola, che sono a metà della raccolta, la previsione di 570.000 tonnellate comporta un aumento del 5,7% rispetto alla media delle ultime quattro annate e del 4,3% rispetto all'ultima.
Non verrà attivato il meccanismo di ritiro dell'olio di oliva
Lo studio delle previsioni di bilancio per l'intera annata fanno supporre un livello di risorse sufficiente per soddisfare sia la domanda di olio d'oliva sul mercato nazionale sia le esportazioni, un livello tale, quindi, da non far prevedere grandi variazioni dei prezzi. Questi dati dimostrano che non sarà necessario attivare il meccanismo di ritiro dell'olio di oliva (art. 167 bis del Regolamento comunitario), poiché non esistono indicatori di possibili rischi di squilibrio nel mercato nazionale. Infatti la mancanza di precipitazioni negli ultimi mesi e la possibilità che tale situazione possa influire al ribasso sulle previsioni di produzione rafforzano ulteriormente l'idea di non ricorrere al meccanismo di ritiro previsto dal regolamento sulla commercializzazione dell'olio. Questo provvedimento fa parte del decalogo che il Mapa ha presentato nel giugno dello scorso anno per riequilibrare domanda e offerta.
I dati sulla chiusura dell’annata olivicolo-olearia 2020/21
Il Tavolo di settore ha inoltre analizzato i dati sulla chiusura dell’annata olivicolo-olearia 2020/21, in cui, con un totale di 1.634.900 tonnellate di olio d’oliva, si sono raggiunti livelli di commercializzazione simili a quelli dell’annata precedente e prossimi al record dell’annata 2013/14. La sospensione dei dazi statunitensi sui prodotti agroalimentari spagnoli, lo scorso marzo, ha avuto un impatto immediato sulle esportazioni di olio di oliva e di olive spagnoli nel Paese nordamericano.
Mercato interno in ripresa, esportazioni solide
Dall'analisi delle stime di produzione in Spagna spicca, infine, la ripresa del mercato interno, con un totale di 551.000 tonnellate di olio d’oliva, che ha raggiunto il valore più alto delle ultime otto annate. Le esportazioni con 1.084.000 tonnellate hanno superato il loro valore medio (+9%), ma sono state leggermente al di sotto dell’annata precedente (-3%).
Prezzi dell’olio d’oliva simili alla media delle ultime annate
I prezzi dell'olio di oliva rimangono, nella settimana 41/2021, su livelli simili alla media delle ultime annate, superiori del 52,4% (+102,9 cent. €/kg.) rispetto a quelli registrati nella stessa settimana della campagna precedente. In quella stessa settimana i prezzi medi delle olive da tavola non lavorate si sono attestati a 68,35 €/100 kg. A seconda della varietà, i prezzi variano da € 120/100 kg. per la Gordal e € 57,87/100 kg. per la Hojiblanca.