L’olio extravergine Toscano IGP, simbolo di qualità e tradizione, registra un autentico boom di richieste, a conferma della crescente attenzione dei consumatori verso i prodotti d’eccellenza legati al territorio. Secondo i dati del Consorzio di tutela, la produzione atta a divenire extravergine Toscano IGP potrebbe sfiorare i 50mila quintali nel 2024, un risultato che supererebbe ampiamente i 32mila quintali dell’anno precedente e persino i 42mila del 2022. Numeri che testimoniano un rinnovato interesse per un prodotto che, pur rientrando tra le Indicazioni Geografiche Protette, segue regole rigorose degne di una Denominazione di Origine Protetta.
Rigore e innovazione per tutelare il consumatore
A caratterizzare il Toscano IGP non sono solo la qualità delle olive e la tradizione che lo contraddistingue, ma anche un disciplinare severo che regola l’intero ciclo produttivo svolto in Toscana. Come sottolinea Fabrizio Filippi, presidente del Consorzio di tutela, questa attenzione alla qualità si riflette anche nell’impegno a rendere il prodotto trasparente e accessibile al consumatore. «L’etichetta parlante presente su ogni bottiglia permette di conoscere ogni dettaglio del prodotto», spiega Filippi. Un impegno che si evolve: il consumatore potrà accedere a ulteriori informazioni grazie a un QR code integrato sull’etichetta. Un passo avanti che, attraverso strumenti moderni, mira a garantire l’autenticità e la tracciabilità, rendendo trasparente ogni passaggio sulla provenienza e la qualità dell’olio.
Un’annata impegnativa, ma ricca di opportunità.
La raccolta per il Toscano IGP si è conclusa lo scorso 15 dicembre, non soltanto nel rispetto del disciplinare, ma, di più, vincendo le sfide presentatesi nella complessa procedura produttiva. L’agricoltura di eccellenza affronta gli imprevisti di madre natura con l’amore e la professionalità dei produttori, un’antica sapienza coniugata con la ricerca scientifica. Le abbondanti piogge durante il periodo di raccolta hanno compromesso le rese delle olive, facendo calare la quantità di olio prodotto rispetto alla media degli anni passati. Se normalmente le rese si attestavano tra il 13% e il 14%, quest’anno si è scesi al 9-10%, con un conseguente aumento dei costi di produzione, aggravato dal peso maggiore delle olive ricche d’acqua.
Tuttavia, il contesto globale ci ha offerto una nuova possibilità legata al calo di produzione delle altre aree del Mediterraneo, che ha reso il Toscano IGP particolarmente richiesto sui mercati internazionali, garantendo una remunerazione adeguata che, almeno in parte, ha bilanciato i costi crescenti.
Guardare avanti: qualità, autenticità e innovazione
Il futuro dell'olio evo Toscano IGP si gioca sull’equilibrio tra tradizione e innovazione. Da un lato, la rigidità delle regole e il rispetto per il territorio garantiscono la qualità di un prodotto simbolo della Toscana; dall’altro, l’adozione di strumenti moderni come il QR code rafforza il legame di fiducia con un consumatore sempre più consapevole.
In un mercato globale in evoluzione, il Toscano IGP dimostra che eccellenza e sostenibilità possono andare di pari passo, rendendo questo olio non solo un vanto per la Toscana, ma un esempio di come il Made in Italy possa rinnovarsi senza tradire le proprie radici; sicuramente un esempio virtuoso di come le IG possono agevolare la crescita di un settore importante come l’olio di oliva toscano.
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