L’olivo è una specie che ama il caldo ed è abituata a sopportare situazioni di elevate temperature e stress idrico, grazie a specifiche caratteristiche delle foglie e dell’apparato radicale.
Le foglie presentano dimensione, spessore e anatomia tali da ridurre l’evapotraspirazione. In condizioni di stress possono perdere una considerevole quantità di acqua senza compromettere la propria funzionalità, grazie all’elevata concentrazione dello zucchero mannitolo. In questo modo acquisiscono un’elevata capacità di estrarre acqua da terreni a basso contenuto idrico e di assorbire umidità dall’atmosfera.
I frutti hanno minore forza delle foglie nell’attrarre acqua, pertanto in caso di stress idrico possono cederla alle foglie e avvizziscono, ma poi possono riprendere il proprio accrescimento.
In condizioni di carenza idrica inoltre l’apparato radicale tende a svilupparsi maggiormente rispetto a situazioni di buona disponibilità di acqua. Gli ovoli alla base del tronco producono radici superficiali che consentono un più efficiente assorbimento dell’acqua in occasione di piogge estive, di bassa intensità e intermittenti, che bagnano solo lo strato superficiale di terreno. Le radici che, invece, si sviluppano in profondità riescono a raggiungere le riserve idriche nel sottosuolo durante i periodi siccitosi.
Tipica la cascola
In estate si può assistere alla cascola dei frutti che, prima di cadere, raggrinziscono e anneriscono progressivamente ad iniziare dalla porzione apicale. La cascola è un fenomeno tipico della specie olivo e influisce in modo decisivo sulla produttività. A seguito di una fioritura abbondante, solo pochi fiori allegano e si trasformano in frutti (1-3%), a causa dei fenomeni di “colatura dei fiori” e “cascola dei frutti”.
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