La Rassegna nazionale degli oli monovarietali è giunta alla 18ª edizione

rassegna oli monovarietali 2021
Promossa e organizzata da Assam e Regione Marche, in collaborazione con la redazione di “Olivo e Olio” (Edagricole), quest’anno si è tenuta on line, con il webinar “Oli monovarietali: oltre la qualità, identità e terroir”

Penetrare dentro il territorio olivicolo italiano, apprenderne le eccellenze varietali autoctone e farle uscire e conoscere, mostrandone ed esaltandone le differenze, per valorizzarle. È questo l’obiettivo della Rassegna nazionale degli oli monovarietali, promossa e organizzata da Assam (Agenzia servizi al settore agroalimentare delle Marche) e Regione Marche, in collaborazione con la redazione di Olivo e Olio (Edagricole), per caratterizzare e valorizzare il patrimonio olivicolo autoctono italiano. Lo ha sottolineato Andrea Bordoni, direttore generale di Assam, in occasione del webinar “Oli monovarietali: oltre la qualità, identità e terroir” nel quale si è racchiusa, necessariamente on line, la 18ª edizione della rassegna.

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Rassegna oli monovarietali 2021,
edizione fortemente voluta

Per quanto espressa in un webinar, è stata un’edizione fortemente voluta dagli organizzatori, per non perdere la continuità dei 18 anni compiuti quest’anno, e ricchissima di lavoro preparatorio alle spalle, ha introdotto Francesco Bartolozzi, giornalista Edagricole, moderatore dell’incontro.

«La volontà degli organizzatori è stata premiata dalla partecipazione alla rassegna di ben 296 campioni di oli monovarietali, costituiti da 104 varietà autoctone e provenienti da 18 regioni italiane, in particolare dalla Puglia e dalle Marche. E pressoché tutti i campioni pervenuti si sono rivelati di ottimo livello qualitativo, se si considera che ben l’85% di essi sono stati ammessi con un punteggio uguale o maggiore a 7».

Oli monovarietali, da olive al 100% della stessa varietà

Alfei
Barbara Alfei

La rassegna, ha confermato Barbara Alfei, responsabile del settore Olivicoltura di Assam, punta in effetti a conoscere, caratterizzare e valorizzare il ricco patrimonio di biodiversità olivicola italiana e soprattutto riportare l’attenzione sulle varietà autoctone, sul loro legame con il territorio, sulla compatibilità ambientale e la capacità di rispondere alle anomalie climatiche e parassitarie.

«Gli oli monovarietali sono oli ottenuti da olive al 100% (e non al 90 o 95%) della stessa varietà, olive che devono essere raccolte e lavorate separatamente dalle altre, anche da quelle degli impollinatori, garantendo la tracciabilità. Monovarietale, però, deve essere l’olio e non l’oliveto, nei nuovi impianti occorre prevedere la presenza di almeno 2-3 varietà per meglio fronteggiare avversità climatiche e/o fitosanitarie.

Ricordando, però, nei nuovi oliveti, di collocare le piante di diverse varietà in filari separati per favorire la raccolta differenziata in funzione del modello di maturazione di ciascun genotipo. È sicuramente difficile gestire una raccolta differenziata in un oliveto tradizionale con un miscuglio di varietà impiantate a caso. Gli oli monovarietali sono più costosi, ma possono spuntare prezzi più alti se adeguatamente valorizzati».

Terroir, rende unici gli oli monovarietali

La valorizzazione degli oli monovarietali passa attraverso il concetto di terroir, mutuato dal “mondo” del vino, come hanno confermato anni di studi, ricerche ed elaborazioni statistiche dei dati della rassegna, ha aggiunto Alfei.

«L’Italia è uno scrigno di biodiversità, ricco di oltre 600 varietà autoctone. Occorre perciò puntare non su una generica qualità, ma su una identità frutto di genotipo e ambiente, e quindi genetica, analitica, sensoriale, percettibile. È, appunto, il terroir, sintesi di varietà, territorio e clima, a rendere l’olio monovarietale unico al mondo, impossibile da riprodurre in altre zone, con una identità (chimica e sensoriale) chiara e ripetibile, dalle caratteristiche organolettiche distintive molto precise, facilmente riconoscibili non solo da assaggiatori esperti, ma anche da consumatori attenti e sensibili, arricchito da un contesto paesaggistico, storico e culturale e dal fattore umano rappresentato da conoscenza, professionalità, tradizione e passione».

Le slide dell'intervento di Barbara Alfei

La nuova banca dati sugli oli monovarietali

MagliSe alle spalle della rassegna c’è tanto lavoro organizzativo, esso non viene disperso ma convogliato nella nuova banca dati sugli oli monovarietali, il sito www.olimonovarietali.it, frutto della collaborazione fra Assam e Istituto per la BioEconomia (Ibe) del Cnr di Bologna.

«Il sito – ha illustrato Massimiliano Magli, ricercatore dell’Ibe-Cnr (Dipartimento di Scienze Bio Agroalimentari) – vuole essere un polo di informazione sugli oli monovarietali italiani, un punto di riferimento per una conoscenza sempre più approfondita delle peculiarità chimiche e sensoriali degli oli ottenuti dalle innumerevoli varietà autoctone radicate da secoli nel territorio nazionale. È un sito di confronto e di aggiornamento, rivolto a tecnici, produttori, esperti assaggiatori, consumatori e ristoratori.

I campioni che di anno in anno pervengono alla rassegna, assaggiati dal Panel regionale Assam Marche e analizzati presso il Centro agrochimico dell’Assam di Jesi, vengono utilizzati per arricchire la banca dati, che attualmente si compone di oltre 3.600 oli, appartenenti a oltre 180 varietà, valutati durante le 16 edizioni della rassegna tenute dal 2006 al 2021. Questi dati consentono la caratterizzazione degli oli monovarietali italiani e l’analisi degli effetti di genotipo, territorio e andamento stagionale sulla composizione analitica e sensoriale di oli in purezza varietale».

Le slide dell'intervento di Massimiliano Magli

Catalogo Oli monovarietali e riconoscimenti

RiconoscimentoOltre alla banca dati durante il webinar è stato presentato anche il Catalogo degli Oli monovarietali edizione 2021, pubblicato da Edagricole, che raccoglie, divulga e valorizza gli oli monovarietali che ricevono al Panel test un voto uguale o maggiore a 7).

Il Catalogo è disponibile sia nella versione digitale sia allegato alla rivista Olivo e Olio, oltre che con una distribuzione mirata verso operatori della ristorazione e punti vendita specializzati, selezionati in ambito nazionale. Infine sono stati anche evidenziati e premiati oli di eccellenza e varietà autoctone di nuova presentazione, con interventi di alcuni produttori.

Guarda il video del webinar del 18 maggio ⇓

La Rassegna nazionale degli oli monovarietali è giunta alla 18ª edizione - Ultima modifica: 2021-05-19T10:01:43+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

1 commento

  1. Complimenti per tutto il lavoro svolto, la rassegna fortifica la realtà e il patrimonio olivicolo nazionale.
    Premetto che partecipo da anni alla rassegna con i monovarietali della mia azienda e stimolo gli olivicoltori, con i quali ho rapporti a partecipare, siamo anche un gruppo di potatori e ci spostiamo anche all’estero, prima di iniziare gli interventi di potature in nuove aziende, consigliamo loro di dotarsi del libro di Panelli / Alfei sul vaso policonico.
    Porto avanti solo cultivar di olivo Italiane e più prettamente Toscane, vorrei confrontarmi, possibilmente, sul tema nuovi impianti perché noto che secondo il parere della Dottoressa Barbara Alfeti e del Dott Panelli l’unica strada è quella dell’oliveto tradizionale, cosa che non condivido visto che ormai da più di dieci anni porto avanti impianti molto intensivi e superintensivi con tutte cultivar autoctone e i risultati produttivi e qualitativi sono eccellenti.

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