Per la prevenzione della Covid-19 da parte di frantoiani, conferitori, clienti e fornitori Eos Consulting Srl ha elaborato, su richiesta di Coldiretti e Unaprol, un regolamento interno che potrà essere uno strumento davvero utile per i frantoiani nello svolgimento del proprio lavoro nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Il regolamento è stato presentato in un webinar in occasione degli Evoo Trends 2020.
Crescita contagi spinge a rigoroso protocollo di sicurezza nei frantoi
«Nella nuova campagna olearia – ha introdotto Nicola Di Noia, direttore generale di Unaprol, – la gestione in sicurezza degli operatori che inevitabilmente frequenteranno il frantoio è fondamentale per non incorrere in sanzioni, far lavorare i dipendenti in estrema sicurezza e garantire a conferitori, clienti e fornitori altrettanta piena sicurezza. Peraltro la crescita verso l’alto della curva dei contagi rende ancora più importante e decisivo far osservare nel frantoio un rigoroso protocollo di sicurezza, a salvaguardia sia della salute collettiva sia della possibilità per il frantoio di lavorare in sicurezza per tutta la campagna olearia».
Applicare nei frantoi le regole generali dei comportamenti quotidiani
Nell’attuale importante emergenza sanitaria da Covid-19 è emersa spontanea per Coldiretti e Unaprol la domanda su come assistere frantoiani e olivicoltori «A questa reale esigenza – ha affermato Romano Magrini, responsabile relazioni sindacali, lavoro, immigrazione, sicurezza di Coldiretti, – abbiamo risposto predisponendo uno strumento utile per i frantoiani nello svolgimento del proprio lavoro. In breve, i frantoiani devono, con attenzione e scrupolo, far sì che le regole generali individuate per la collettività nei comportamenti quotidiani vengano applicate anche all’interno dei frantoi».
Il frantoio è normalmente un luogo di socializzazione dove gli olivicoltori si incontrano e discutono dell’andamento dell’annata olivicola e dei prezzi delle olive e dell’olio di oliva. «Ebbene, almeno quest’anno occorrerà evitare accuratamente che il frantoio diventi luogo di aggregazione sociale, perché è necessario evitare assembramenti e capannelli. O, quanto meno, bisognerà mantenere le giuste distanze e usare la mascherina».
Mascherina obbligatoria e appuntamenti in orari prestabiliti
L’uso della mascherina sarà obbligatorio per tutti durante l’accesso e la sosta in frantoio, ha chiarito Magrini. «Andiamo verso la stagione fredda, quindi la mascherina sarà più facile da portare rispetto all’estate. L’accesso al frantoio deve essere limitato al minor numero possibile di persone, cioè solo a chi deve far molire le olive. Per evitare presenze contemporanee dei clienti e sovraffollamento, sarà utile organizzare appuntamenti in orari prestabiliti. Infatti l’emergenza imporrà, anche ai frantoi più piccoli e meno organizzati, la regolamentazione degli accessi mediante prenotazione o telefonica o via web attraverso un software che Unaprol metterà a disposizione dei frantoiani».
Misurazione della febbre e lista degli accessi
Agli ingressi in frantoio, debitamente provvisti di dispenser di gel per disinfettare le mani, «sarà opportuno – ha raccomandato Magrini – misurare la febbre a chi voglia entrare, per impedire l’accesso a chi abbia più di 37,5 gradi di febbre. Altrettanto fondamentale sarà avere una lista delle persone che accedono al frantoio, sul quale ognuno, dopo aver disinfettato le mani, scriva nome, cognome, data e orario di ingresso e numero di cellulare. Tale lista, in caso di positività al virus di qualsiasi soggetto abbia frequentato il frantoio, potrà aiutare l’autorità sanitaria competente a tracciare i suoi contatti».
Inoltre «quando arriva in frantoio un cliente o un fornitore per scaricare merce o ritirare documenti, bisogna evitare quanto più possibile che scenda dal suo mezzo e abbia contatti con chicchessia, naturalmente sempre con raziocinio, perché non possiamo tenere tutti sui camion, sui furgoni, sui trattori».
Disponibilità di bagni differenziati
Altro aspetto fondamentale, ha proseguito Magrini, è la disponibilità dei bagni. «Ci deve essere almeno un bagno, anche di quelli mobili, da tenere a disposizione dei clienti e dei fornitori, ma assolutamente diverso dal bagno del personale dipendente del frantoio. Entrambi i bagni devono essere tenuti sempre puliti e regolarmente sanificati. Nei bagni dovrà essere messo a disposizione gel disinfettante in più posti, perché sono luoghi dove crescono i rischi di eventuali contagi».
Gestione del personale dipendente del frantoio
Di particolare rilievo è la gestione del personale dipendente del frantoio, della cui salute e sicurezza il frantoiano ha la responsabilità come datore di lavoro, ha poi ammonito Magrini. «Il frantoiano deve porre particolare attenzione all’informazione e curare che gli addetti indossino accuratamente la mascherina, soprattutto se non possono soddisfare fra loro il distanziamento di sicurezza di almeno 1,0-1,5 m. E poiché nei frantoi è naturale muoversi e stare distanti sotto il limite di sicurezza, è opportuno che egli da un lato si doti in tempo debito di un buon numero di mascherine, anche per il ricambio giornaliero ripetuto più volte, e dall’altro inviti i dipendenti all’uso costante della mascherina e controlli che rispettino tale sostanziale obbligo».
Rispetto di regole semplici e di buon senso
Nel frantoio occorre che vengano rispettate regole semplici, di buon senso, quelle utilizzate quotidianamente nella vita sociale comune, ha ricordato Fulvio Proietti, responsabile Formazione e Sicurezza di Eos Consulting.
«Coloro che frequentano i frantoi sono abbastanza variegati per estrazione sociale, età, sesso, ecc. Perciò abbiamo messo a punto e a disposizione del frantoiano un regolamento semplice per far sì che possa essere compreso, condiviso e applicato da tutti al massimo possibile. Questo regolamento non è sostitutivo di altre disposizioni. Per redigerlo siamo partiti dal protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus negli ambienti di lavoro sottoscritto tra la presidenza del Consiglio e le parti sociali il 14 marzo 2020 e aggiornato il 24 aprile».
Comunicare la sicurezza
L’obiettivo del regolamento è comunicare la sicurezza ai fruitori del frantoio e fare in modo che tutti siano partecipi del suo rispetto. «Il gradino più difficile è il cambiamento di abitudine, perché i fruitori di un frantoio sono entrati l’ultima volta in un frantoio un anno fa, quando il Coronavirus non lo conosceva nessuno. Ma è nell’interesse di tutti attenersi al rispetto di poche semplici regole. Con la curva dei contagi in aumento, è bene che tutti siamo preparati. Questo regolamento di semplice lettura e applicazione va proprio nella direzione di aiutare a essere in grado di affrontare l’emergenza Covid-19 in frantoio».