Sicurezza in frantoio e Covid-19

sicurezza frantoio
Norme e procedure per garantire la sicurezza degli operatori e dei clienti. Oltre alle cautele divenute comuni negli ultimi mesi, alcuni suggerimenti per una gestione più efficiente e sicura delle operazioni

Agli inizi del 2020 la sicurezza sul lavoro si è trovata a fronteggiare nuove e inaspettate realtà.

I brevi, e non esaustivi, suggerimenti qui contenuti si basano su alcune parole chiave (organizzazione, temperatura corporea, distanziamento, mascherina e igienizzazione delle mani) e tengono conto dei grandi progressi tecnologici degli strumenti di uso comune quali computer, telefonini, tablet, videocamere e termometri a distanza che possono e debbono essere di aiuto nella loro attuazione.

A breve il mondo olivicolo si troverà ad affrontare le fasi della raccolta e dell’estrazione dell’olio dalle olive, e nuove situazioni dovranno essere gestite per limitare i rischi di contagio. In questo contesto operativo la prima prevenzione sarà giocata dall’organizzazione del lavoro e dalla corretta e precisa previsione di tutte le attività da svolgere. La piena consapevolezza del susseguirsi delle operazioni e la previsione dei movimenti di ciascun operatore saranno il prerequisito per la corretta gestione e per la tutela della salute:

  • comportamenti,
  • distribuzione di strumenti,
  • macchinari
  • e risorse.

Ovviamente, mai come in questa campagna olearia, la visita medica preventiva e un test sierologico saranno un’opportuna precauzione che potrà tutelare gli imprenditori e tutti gli operatori.

Olivicoltori e gestione del piazzale

Il frantoiano, anche quest’anno, vedrà il piazzale aziendale riempirsi di olivicoltori, raccoglitori, proprietari agricoli e olive. Rimodulare l’organizzazione del lavoro e degli spazi, garantire il distanziamento e indossare la mascherina sarà la strategia più opportuna a prevenire i contagi.

Con ogni probabilità, questa sarà l’occasione nella quale il frantoiano e gli olivicoltori riusciranno ad applicare la gestione della lavorazione delle olive su appuntamento; pratica già ben radicata in alcuni territori, molto rispettata in frantoi bene organizzati, ma ancora da migliorare in un grande numero di attività produttive.

Sarà cura del frantoiano informare ciascun avventore sui rischi di contagio per tutelarsi, tutelare i propri collaboratori e tutti coloro che frequenteranno il suo frantoio. Anche la cartellonistica sarà parte integrante dell’informazione.

Pesatura delle olive

Nella maggior parte dei frantoi la pesatura delle olive avviene all’esterno e solitamente vede il personale del frantoio in un gabbiotto chiuso, mentre chi conferisce le olive è ancora all’esterno dei locali di lavorazione. Posto che nel frantoio ci si reca per svolgere attività che danno luogo a relazioni interpersonali che potrebbero svolgersi con distanze inferiori a 1 metro (art. 2 Dpcm 08/03/2020) sarà necessario indossare e fare indossare la mascherina.

L’ideale sarebbe prescriverla prima di scendere dai veicoli (fig. 1) e invitare subito a disinfettare le mani (fig. 2) rendendo disponibili e ben visibili, segnalandoli, gli erogatori di gel igienizzante (fig. 3).

I primi contatti a distanza ravvicinata avvengono, solitamente, immediatamente dopo l’attività della pesatura con la consegna del foglio dell’esito. Abitualmente le attività di pesatura vengono svolte in gabbiotti, dove l’operatore del frantoio e il conferitore verificano il peso attraverso un display leggibile sia dall’interno che dall’esterno e l’operatore conferitore, firma per l’accettazione del peso. La firma, negli anni passati, si raccoglieva con l’ingresso della persona nel gabbiotto, quest’anno, sarà opportuno che non vi sia contatto diretto tra le persone e, ove possibile, non vi sia passaggio di documenti. La tecnologia potrebbe essere di grande aiuto, i dati della pesatura potrebbero essere fotografati e scambiati a mezzo telefono e/o tablet.

Accessi al frantoio

Per il controllo degli accessi, il frantoiano dovrà creare percorsi interni che limitino le occasioni di incontro tra persone: l’ideale sarà individuare una porta d’ingresso, un percorso interno che preveda un flusso di persone in un unico senso di marcia e una porta di uscita, diversa dall’entrata. Per maggiore tutela sarà opportuno affiggere divieti di accesso e scritte per indicare “Entrata” e “Uscita” affinché sia chiaro a tutti e in particolare per attirare l’attenzione dei clienti abituali, che vivono gli ambienti del frantoio con automatismo. In ogni caso sarà necessario contingentare gli ingressi e chiarire che l’accesso sarà consentito ad una sola persona per lotto di olive consegnate; il numero di persone ammesse contemporaneamente, sarà in relazione alla superficie dei locali, al numero di addetti e alla possibilità di arieggiamento e ricambio di aria all’interno dell’ufficio.

Tutti dovranno disinfettare le proprie mani entrando nei locali, quindi il frantoiano dovrà mettere a disposizione un distributore di disinfettante a base alcoolica. Poiché l’ingresso sarà vietato a chi abbia temperatura superiore a 37,5 °C, il frantoiano potrà procedere in 3 modi differenti, che implicheranno tutele e coinvolgimenti organizzativi differenti:

  1. Vietare l’ingresso a chi abbia temperatura superiore a 37,5 °C, lasciando a ciascuno la responsabilità del comportamento.
  2. Chiedere a ciascun operatore di fornire un’autodichiarazione sulla propria temperatura corporea, sui comportamenti e sulle frequentazioni degli ultimi 14 giorni;
  3. Dotarsi di un termometro di rilevazione della temperatura a distanza e procedere alla misurazione prima di ciascun ingresso, tenendo un registro.

Il documento di identità da allegare e conservare con ogni dichiarazione potrà essere inviato con strumenti elettronici.

In ogni caso, sarà consigliabile che ciascuna delle persone che accederà nei locali, dichiari di avere avuto comportamenti di tutela negli ultimi 14 giorni. Si ritiene che il secondo caso rappresenti un buon punto di equilibrio tra tutela e responsabilità, pur implicando un coinvolgimento organizzativo maggiore (scheda 1).

A questo punto le olive vengono scaricate e movimentate per la lavorazione immediata o collocate nelle aree dedicate allo stoccaggio in attesa della lavorazione. Bisogna prevedere i comportamenti da seguire in relazione alle modalità di scarico delle olive: se queste vengono consegnate in cassette, solitamente si travasano in bins per la successiva movimentazione interna; in questo caso si dovrà preferire che i conferitori, effettuino il trasferimento in autonomia. Nel caso in cui si dovesse rendere necessario collaborare con chi conferisce le olive, sarà necessario che il conferitore e l’operatore del frantoio indossino entrambi la mascherina, perché la distanza minima non potrà essere assicurata, e che effettuino la disinfezione delle mani prima e dopo la movimentazione manuale del carico.

Sulla gestione e le responsabilità del frantoiano in tema di movimentazione manuale dei carichi si rimanda a quanto specificatamente indicato in Olivo e Olio n. 5/2019 pagina 53. Il conferimento in bins permetterà una movimentazione con il carrello elevatore permettendo il rispetto delle distanze prescritte.

Sicurezza frantoio e attesa

Quest’anno più che mai sarà necessario che, dopo la pesatura, i conferitori lascino il frantoio per tornarvi, solo su chiamata del frantoiano, nella fase finale della lavorazione: riempimento, pesatura, calcolo delle rese e ritiro del prodotto. Da questo momento, infatti, non ci sarebbe più motivo che il conferitore si trattenga in frantoio. Usiamo il condizionale perché il mondo della produzione dell’olio ha due caratteristiche: la gradevole ipnosi derivante dall’attività di trasformazione delle olive in olio e la radicata, quanto ingiustificata, mancanza di fiducia dell’olivicoltore nel frantoiano, verso il quale sente l’irrefrenabile necessità di controllo.

Sarà da evitare che i produttori di olive si trattengano ad attendere la lavorazione, provocando inutili raggruppamenti di persone. Mai come quest’anno bisognerà essere ferrei sul divieto di accesso in sala macchine, pratica ancora diffusa, anche se vietata dalle normative sulla sicurezza sul lavoro. Anche laddove ci siano comode sale d’attesa con vista sulla sala macchine, segregate rispetto agli ambienti confinanti e opportunamente arieggiate, sarà preferibile, limitare gli accessi, imporre l’obbligo di indossare la mascherina e la disinfezione delle mani, inoltre, sarà necessario presidiare sul rispetto dei distanziamenti (con la riduzione e il distanziamento del numero di sedute utilizzabili), in sintesi: essere particolarmente stringenti nei controlli. Poiché la responsabilità della sorveglianza, delle attività di pulizia e sanificazione degli ambienti è a carico del frantoiano e, nei giorni di lavorazione, l’attività del frantoio è particolarmente frenetica, per maggiore tutela, si suggerisce la chiusura delle sale/aree d’attesa, soprattutto in quei frantoi dove l’organizzazione di lavoro e spazi non permettano la gestione, in sicurezza, di questo aspetto.

Queste cautele sono generalmente pensate e applicate per la salute pubblica, ma poiché tutti coloro che vengono accolti nel frantoio hanno contatti con il frantoiano e i suoi collaboratori, è evidente che queste misure rientrano inevitabilmente nelle misure di sicurezza sul lavoro.

Sicurezza e produzione

In relazione alle disposizioni più strettamente collegate alle attività di frantoio da svolgere in sicurezza ai tempi del Coronavirus, la strategia più corretta sarà ripensare a tutte le attività che si susseguono all’interno del frantoio e riorganizzarle, pianificandole alla luce dei distanziamenti, dei percorsi a senso unico e all’uso delle mascherine; ricordiamo che tutti questi accorgimenti sono da aggiungere ed integrare con le attività di prevenzione e protezione abitualmente in uso in frantoio a tutela della sicurezza (Olivo e Olio 5/2019 pp. 50-54).

Ricordiamo che si dovranno tenere specifiche sessioni di formazione ed informazione, sul tema Covid-19, per tutto il personale.

Entriamo negli ambienti di lavorazione e analizziamo le cautele da adottare. Ovviamente anche in questo caso il prerequisito per l’accesso ai locali è che ciascun operatore abbia temperatura inferiore a 37,5 °C, non abbia sintomi influenzali o abbia frequentato persone infette negli ultimi 14 giorni (scheda 2), o provenga da zone a rischio, (elenco in continuo aggiornamento). Per coloro che nei mesi passati siano stati colpiti da coronavirus, l’accesso sarà consentito solo dopo esito negativo del tampone, certificato dal Dipartimento di Prevenzione della Regione di Appartenenza.

Gestione di entrata e uscita dei dipendenti

Per ridurre la coincidenza di ingresso e di uscita di un alto numero di collaboratori, si suggeriscono orari scaglionati per limitare la compresenza di più collaboratori nelle aree comuni come ad esempio ingressi, spogliatoi ecc. Prevedere una ventilazione continua e sufficiente dei locali, organizzare gli spazi e il lavoro per garantire il mantenimento delle idonee condizioni igieniche con la differenziazione del deposito degli abiti esterni da quelli da lavoro.

Anche per il personale sarà preferibile individuare percorsi che non facciano coincidere i passaggi di entrata e di uscita e prevedano un percorso in unica direzione. Garantire sempre la presenza dei detergenti per le mani: all’entrata, all’uscita e in tutti i punti dove è maggiore l’interazione personale e quindi possa essercene maggiore bisogno.

Sarà obbligatorio assicurare la pulizia giornaliera delle postazioni di lavoro e la sanificazione periodica dei locali.

Nei frantoi, nel periodo di raccolta si lavora molte ore al giorno, con più squadre attive, ognuno ha il suo ruolo e i suoi strumenti di lavoro. Sarà necessario che per ogni turno di lavoro, ciascun addetto venga incaricato di una attività, preferibilmente senza interscambio del ruolo. Al turno successivo la stessa squadra potrà vedere modificate le mansioni di ciascun componente: questo per limitare il rischio di contaminazione. L’operatore, a fine turno, dovrà lasciare la propria postazione e i propri strumenti igienizzati. Qualora l’alternanza nelle funzioni sia inderogabile, sarà necessario procedere alla sanificazione delle attrezzature sottoposte allo scambio.

A titolo indicativo e non esaustivo: piano di digitazione pese, sterzo, seduta e manopole dei carrelli elevatori, nel reparto produttivo dovranno essere disinfettate tutte le parti che vengono abitualmente maneggiate in sala macchine: leve aggiunta acqua decanter, leva scarico separatore, leve gestione carico deramifogliatori, touchscreen, display, PC tastiere e mouse, calcolatrici, POS.

Anche quando ad operare in frantoio siano i componenti dello stesso nucleo familiare, si devono adottare tutte le misure preventive. Per la corretta tutela di tutti, si suggerisce l’adozione di un registro nel quale ciascun operatore a fine turno conferma l’esecuzione dell’operazione di sanificazione. Sarà auspicabile l’istituzione di un registro delle attività di pulizia anche in capo agli addetti interni o all’azienda esterna incaricata, per la conferma delle attività svolte. Molte Regioni hanno previsto il tracciamento della quotidianità delle operazioni. La sanificazione periodica deve essere fatta con detergenti liquidi o spray a base alcoolica o di cloro conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie.

Nei frantoi il rumore obbliga all’uso di cuffie o tappi auricolari, e la necessità di scambiarsi informazioni organizzative, in passato, spingeva gli operatori a comunicazioni verbali estremamente ravvicinate, fino al contatto bocca/orecchio, inoltre in presenza di rumore si tende a compensare la limitazione acustica con la lettura del movimento labiale. Al tempo del COVID queste procedure sono vietate e rese ancora più difficili dall’uso obbligatorio delle mascherine prescritto in tutti gli ambienti chiusi (DPCM settembre 2020). È necessario pensare a procedure e strumenti che sostituiscano queste prassi. Si suggerisce l’adozione di display o lavagne a pennarelli che permettano di scrivere le informazioni da comunicare senza avvicinarsi troppo; si suggerisce di dotare ogni operatore del proprio pennarello che, a fine turno, dovrà essere igienizzato. Un’alternativa sarebbe recarsi tutte le volte negli uffici o all’esterno: procedure meno rapide e funzionali.

In questo periodo specifico sarà di particolare importanza prescrivere il divieto di uso delle toilette del personale da parte di persone esterne, eventualmente provvedere all’installazione di bagni chimici dedicati agli estranei, assicurando l’adeguata manutenzione igienica.

Talvolta nei frantoi, sia per gli operatori, sia per il pubblico è prevista la presenza distributori di bevande calde e merendine. Si suggerisce di non utilizzarle e metterle fuori servizio.

Spesso nei frantoi sono in uso telefoni portatili, si suggerisce di non condividerne l’uso o di procedere alla sanificazione prima del passaggio da un utilizzatore all’altro e sicuramente ad ogni cambio turno.

In merito ai DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) è fatto obbligo di utilizzare le mascherine in tutti i luoghi chiusi, in conformità con quanto previsto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’ultimo DPCM di settembre. In relazione all’uso dei guanti, ormai è stato chiarito che è preferibile un accurato e ricorrente lavaggio o una disinfezione delle mani, all’uso dei guanti che genera sensazioni di tutela con una tendenza ad un lavaggio delle mani più diradato.

I DPI previsti da esigenze produttive (Olivo e Olio 5/2019 pp. 50-54), sono multiuso o in materiale non facilmente lavabile, in questo caso, dovranno essere disinfettati periodicamente con appositi spray e lasciati ad arieggiare, soprattutto in considerazione del fatto che si opera in presenza di alimenti, si suggerisce di fare riferimento al consulente del sistema HACCP.

Le norme adottate per i propri lavoratori devono essere estese ai lavoratori delle aziende che svolgono attività di manutenzione: squadre di tecnici per interventi su attrezzature e macchinari e addetti alle pulizie dei luoghi di lavoro.

Organizzazione aziendale

In molti settori produttivi in questo periodo si consiglia la chiusura dei reparti diversi dalla produzione. Nel settore olivicolo-oleario il periodo della produzione coincide con il maggiore dinamismo di tutte le attività connesse: un suggerimento simile sarebbe inapplicabile.

Le turnazioni possono ridurre le copresenze e permettere la gestione delle attività tipiche del periodo: invio merce all’ingrosso, imbottigliamento, preparazione della vendita al dettaglio in Italia e all’estero. In tutte queste attività sarà necessario adottare le misure di prevenzione espresse finora: prerequisiti di accesso, suddivisione degli spazi, distanziamento, mascherina e disinfezione ricorrente delle mani, cautela nel rapporto interpersonale e avvalersi della tecnologia, per eliminare e/o ridurre al minimo lo scambio della documentazione con altri operatori (autisti, spedizionieri).

Laddove sia possibile, sarà preferibile assicurare agli addetti amministrativi, aree dedicate non aperte al pubblico, incaricando i colleghi addetti al carico di raccogliere le firme dei riceventi, eventualmente ricorrere allo smartworking.

In questa campagna olearia sarà opportuno ridurre anche gli spostamenti interni e le riunioni in presenza (scheda 4), ove possibile concordare, attività, percorsi e procedure attraverso l’invio di email. Per limitare i contatti, anche in questo caso sarà opportuno creare gruppi consolidati che agiscono insieme costantemente, senza alternanza tra persone in gruppi diversi.

Creare gruppi consolidati ha l’obiettivo di permettere una più rapida individuazione dei “contatti stretti”, nel caso di contagio (scheda 5): sarà più facile mettere in quarantena l’intero gruppo che abitualmente lavora con la persona infetta, senza grandi conseguenze sull’organizzazione complessiva del lavoro.

Per la funzione commerciale si suggerisce di limitare le trasferte nazionali e internazionali degli operatori, cercando di prediligere l’invio di campioni per l’assaggio e riunioni con i nuovi strumenti messi a disposizione dalla rete.

Gestione della clientela

I clienti, terzi produttori e/o acquirenti al dettaglio che vogliano acquistare olio, potranno accedere nel frantoio, ma tutti dovranno certificare la temperatura, indossare la mascherina, mantenere la distanza minima e disinfettarsi le mani, seguire il percorso tracciato per i visitatori. Se il pagamento verrà fatto con strumenti elettronici, si raccomanda la disinfezione del POS dopo ogni operazione.

indicazioni distanze e mascherina

Mantenersi aggiornati

Dato il continuo aggiornamento di provvedimenti, decaloghi e linee guida degli enti internazionali, nazionali e regionali, si è pensato di indicare alcuni siti dai quali acquisire suggerimenti, informarsi sulle indicazioni più recenti, consultare e scaricare materiale per tenersi sempre aggiornati sull’operatività , sulle nuove disposizioni e e sulle buone prassi (scheda 6). Si suggerisce di consultare la pagina sanità del sito della Regione nella quale si ha sede e/o si opera.

Tutte queste attività generano un aggravio dei costi, per fronteggiare il quale esistono misure da gestire con il credito di imposta; si suggerisce di rivolgersi al consulente per le più adeguate informazioni sul tema.

L’articolo completo di tutte le schede informative sono su Olivo e Olio n. 5/2020

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Siti di riferimento

www.iss.it
www.salute.gov.it/
www.inail.it - avvisi-e-scadenze.html
www.inail.it/cs/internet/comunicazione/news-ed-eventi/news/news-coronavirus-fase-2
www.inail.it - videogallery-protocollo-partisociali
ecosanita.regione.calabria.it
www.regione.campania.it/regione/it/la-tua-campania/coronavirus-kyxz
www.sanita.puglia.it
www.regione.toscana.it/sst

Sicurezza in frantoio e Covid-19 - Ultima modifica: 2020-09-11T19:30:45+02:00 da Barbara Gamberini

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