L’agrobiodiversità nelle Marche è regolamentata dalla L.R. 12 del 3 giugno 2003, e le specie vegetali e animali a rischio di erosione genetica vengono tutelate con la loro iscrizione al Registro regionale (Dgr 150/2004) dopo che le due commissioni tecniche esprimono il loro parere vincolante sulla validità scientifica della documentazione prodotta dall’Assam che, in collaborazione con istituti di ricerca e università, accerta l’origine autoctona delle diverse specie vegetali in via di estinzione da recuperare e propagare per una loro valorizzazione dell’identità territoriale, soprattutto ai fini enogastronomici.
In olivicoltura, negli anni 1990-1995 l’Assam individuò molte varietà di olivo per accertare la loro origine autoctona, prelevando materiale per la moltiplicazione da quelle piante che presentavano differenziazioni dovute non solo alle condizioni ambientali di coltivazione, ma anche per le caratteristiche organolettiche dell’olio ottenuto.
Un lavoro di ricerca effettuato in laboratorio e in campo che ha portato a individuare alcune fonti genetiche primarie che, a loro volta, hanno consentito l’identificazione di cultivar di particolare interesse per l’olivicoltura marchigiana.
I controlli di corrispondenza genetica sono stati effettuati sotto la supervisione dell’Istituto sperimentale per l’olivicoltura, sede di Spoleto, e dell’Istituto sperimentale per la patologia vegetale di Roma. La collaborazione istituzionale, tecnica e scientifica tra Assam e i suddetti istituti ha portato, nel tempo, al riconoscimento da parte del Mipaaf di 21 accessioni di varietà autoctone marchigiane da destinare alla produzione di materiale certificato virus controllato.
Sulla base di tale riconoscimento le cultivar sono state iscritte nel Servizio nazionale di certificazione volontario; provvedimento che ha autorizzato l’Assam a chiedere all’Istituto sperimentale per la patologia vegetale la fornitura delle accessioni delle varietà autoctone di olivo, conservate nella screen-house dello stesso istituto, da destinare alla realizzazione di un “Campo di piante madri” presso l’azienda sperimentale dell’Assam nel comune di Carassai (Ap).
I risultati produttivi e qualificativi dell’olio ottenuto da queste varietà autoctone marchigiane hanno suscitato molto interesse da parte degli olivicoltori, che hanno richiesto all’Assam la fornitura di quelle cultivar da mettere a dimora in nuovi impianti o in oliveti in via di riconversione varietale.
L’articolo completo è disponibile su richiesta alla redazione di Olivo e Olio