Una folla di potatori, olivicoltori e tecnici si è data appuntamento alla 1° edizione di Nova Agricoltura in oliveto, la manifestazione in campo organizzata da Nova Agricoltura presso l’azienda sperimentale Arsial di Montopoli di Sabina (Ri).
Tra prove in campo e dimostrazioni delle macchine e delle attrezzature portate dalle ditte che hanno partecipato all’evento (Asquini, Bosco Vittorio, Castellari, Casotti, Landini – Gruppo Argo Tractors, Pellenc e Terenzi) i 60 potatori finalisti della 14° edizione del Campionato di potatura, organizzato da Assam Marche, si sono sfidati a colpi di forbici e seghetto.
«Il campionato – ha ricordato Giorgio Pannelli, coordinatore scientifico dell’evento - è nato per trasferire alla base le conquiste della ricerca. Anche per questo siamo passati ad una nuova formula, allargata a tutta la filiera, con la presentazione di macchine innovative dalla raccolta, alla difesa, alla potatura».
In campo infatti gli olivicoltori hanno potuto vedere all’opera numerose attrezzature manuali, elettriche e con motore endotermico con prolunga telescopica per potatura da terra; attrezzature per la raccolta agevolata e meccanica, vibratori del tronco e bacchiatori meccanici; macchine per l’irrorazione degli alberi, sia per trattamenti di precisione come quelli contro la mosca delle olive in olivicoltura biologica, sia per l’irrorazione totale della chioma; macchine per la gestione del terreno, con particolare riferimento all’opportunità di incrementare il contenuto in sostanza organica del terreno mediante contemporanea trinciatura della flora spontanea e dei residui di potatura.
Dimostrazioni pratiche fondamentali perchè siamo convinti, ha proseguito Pannelli, che «solo dall’informazione e dal confronto possa nascere il progresso. E da questo la reale valorizzazione del nostro patrimonio olivicolo».
Tra tutte le pratiche agricole la potatura riveste un ruolo di primaria importanza, fino al punto che «le innovazioni agronomiche o colturali perdono di efficacia se disgiunte dalla consapevolezza che è necessaria una gestione ottimale della potatura proprio ai fini produttivi. Consapevolezza che invece spesso manca». Ne è convinto Franco Famiani, dell’Università di Perugia, che ha sottolineato come «una potatura sbagliata, cioè troppo pesante, porti a drastiche perdite di produzione. La potatura incide in maniera importante sui costi (1.000/1.200 €/ha in media) e per ridurli si è provato con la meccanizzazione (ma l’intervento manuale è sempre necessario) o potando ogni 2/3 anni ( ma con scarsi risultati). Un certo risparmio è possibile con la potatura da terra (si riducono i tempi a pianta) così come con l’uso di attrezzature ottimali (dal 20 al 40% del tempo in meno)».
Ma se risparmiare sui costi resta indispensabile per mantenere in positivo il bilancio delle aziende italiane, la nostra produzione olivicola, caratterizzata da numeri molto bassi in termini produttivi rispetto agli altri paesi del Mediterraneo, fatica a competere sui mercati. L’unica leva su cui puntare «è l’identità territoriale - secondo Barbara Alfei, responsabile settore olivicoltura di Assam - perché tutti possono produrre olio extravergine di ottima qualità, mentre le nostre 540 varietà possono produrre oli con caratteristiche particolari a livello organolettico con profili e profumi che possono avere una differente destinazione in cucina. Da qui l’importanza della conservazione e valorizzazione della biodiversità del nostro patrimonio olivicolo e della produzione di oli monovarietali».
Anche se l’identità territoriale, da sola, non basta. «Ci vuole anche la capacità di commercializzare - ha detto Amadio Lancia della Regione Lazio, area agroalimentare di Rieti -. Un grande aiuto in questo senso può venire dal Psr che incentiva i progetti combinati tra mondo produttivo e mondo della ricerca, tra cui appunto anche quelli destinati alle strategie di marketing, per individuare quelle innovazioni che ci possono consentire di superare davvero la crisi».
La graduatoria dei vincitori
- Riccardo Macari (Lazio)
- Enzo Lauri (Marche)
- Gianluca Pulina (Sardegna)
- Matteo Kovatz (Toscana)
- Giovanni Di Carlo (Abruzzo)
- Gioele Gaspari (Marche)
Miglior giovane in assoluto
- Domenico Fenaroli (Lombardia)
- Dario Equizi (Marche)
- Raffaele Cianflone (Lazio)
- Francesco Cremoni (E.Romagna)
Castellari
La Castellari srl produce attrezzi professionali per la potatura e la raccolta. L’utilizzo di materiali nobili quali carbonio e magnesio garantiscono la qualità che questo marchio rappresenta. Distribuisce inoltre per l’Italia i prodotti Infaco e Silky.
Argo tractors
REX 80 GT e Trekker F della Landini si presentano come macchine specialistiche adatte all’utilizzo in spazi stretti come gli oliveti e i filari di frutteti e vigneti. Recentemente rinnovati con sostanziali miglioramenti in termini di prestazioni, ergonomia e funzionalità.
Asquini
Il Tordo è una macchina per raccolta meccanizzata delle olive tramite “pettinatura” molto apprezzata su piante di grandi dimensioni. Un’ampia gamma di accessori ne completano la dotazione e lo rendono uno strumento di lavoro molto versatile.
Bosco
L’F803T 4x4 è una macchina semovente per la raccolta a testa vibrante affidabile, potente e versatile. Olispeed invece è il nuovo ombrello intercettatore semovente integrato ad un sistema di raccolta tramite pettine.
Pellenc
Gli utensili Pellenc utilizzano la tecnologia a motore Brushless che permette di aumentare la redditività della attività olivicola, ottimizzando il comfort di lavoro. I punti di forza sono: silenziosità di utilizzo, peso contenuto, assenza di fili e tubi, intercambiabilità della batteria su diversi strumenti di lavoro.
Casotti
Il Dupiget Olivo ha la particolarità che può trattare da entrambi i lati in contemporanea, o solo a destra o solo a sinistra e si applica in modo semplice a qualsiasi impianto dotato di cisterna e pompa ad alta pressione. La pompa a zaino distribuisce spot precisi al millilitro di liquido contenente i nuovi agrofarmaci per la lotta biologica alla mosca dell’olivo.
Terenzi
La macchina per la raccolta Terenzi è nata con la collaborazione dell’Università di Firenze. Con un nuovo metodo a vibrazione questa macchina per la raccolta delle olive, di facile movimentazione, si propone come una soluzione economica capace di mantenere le caratteristiche originarie delle piante.
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