La mobilità della sputacchina media (Philaenus spumarius), principale insetto vettore del batterio Xylella fastidiosa in Europa, è significativamente superiore a quanto ipotizzato finora. Essa percorre in una stagione fino a 400 metri autonomamente con i propri arti posteriori, mentre è ancora da accertare la distanza percorsa dagli insetti, spesso anche di svariati chilometri, che restano attaccati ad auto e camion, a dimostrazione di quanto il rischio che l’infezione continui a “correre” a una velocità impressionante sia tangibile e grave.
Risultato di uno studio del progetto POnTE
È questo il risultato di un interessante studio realizzato, nell’ambito del progetto POnTE (Pest Organisms Threatening Europe), del programma Horizon-2020, in collaborazione tra loro, dalle Università di Torino e di Brescia, dal Centro ricerca sperimentazione e formazione in agricoltura (Crsfa) "Basile Caramia" di Locorotondo e dall’Istituto protezione sostenibile delle piante (Ipsp) del Centro nazionale ricerche (Cnr), che ha voluto accertare la reale capacità di diffusione attiva della sputacchina media ed è stato pubblicato di recente sulla rivista scientifica americana Environmental Entomology.
Sette esperimenti in Piemonte e Puglia in due anni
Questo risultato è arrivato alla conclusione di sette esperimenti realizzati nel corso di due anni in prato in Piemonte (3) e in oliveto in Puglia (4). Essi hanno previsto la cattura di migliaia di sputacchine, la loro successiva marcatura con una proteina, l’albumina, indispensabile per la loro successiva identificazione, il rilascio nell’ambiente considerato (prato oppure oliveto) delle sputacchine marcate e successive prove di ricattura a distanze predeterminate dai punti di rilascio.
Xylella, sputacchina media molto mobile
I risultati sono stati sorprendenti poiché hanno evidenziato che la mobilità di questi vettori è significativamente superiore a quanto ipotizzato fino ad ora. La distanza media percorsa in un giorno dal punto di rilascio è risultata di 26 metri nell’oliveto e di 35 metri su prato.
Nei due mesi di maggiore abbondanza della popolazione il 50% delle sputacchine è rimasto entro 200 metri dal punto iniziale, ma la percentuale è salita al 98% entro i 400 metri. Pertanto le distanze percorse da P. spumarius durante l’anno sono significativamente superiori ai 100 metri ipotizzati fino ad ora.
Coldiretti Puglia: «Area buffer inadeguata»
«I risultati dello studio condotto dagli enti di ricerca impongono una seria riflessione circa il nuovo Regolamento comunitario approvato il 14 agosto scorso che ha ridotto a 50 metri, dai 100 metri inizialmente previsti, l’area buffer soggetta a taglio obbligatorio intorno alle piante infette per sottrarle all’azione di diffusione degli insetti vettori, come la sputacchina – afferma il presidente di Coldiretti Puglia Savino Muraglia –. Se la sputacchina cammina fino a 400 metri in una stagione, l’area buffer di 50 metri risulta decisamente insufficiente a contenere il rischio contagio».