Olivicoltura di precisione: strategie moderne per un albero antico

olivicoltura di precisione
Sonda LPCP per la misura delle variazioni della pressione di turgore su foglia di olivo (foto Marra)
Garantire migliori risultati con un impiego minore di risorse, questo è il tratto distintivo e innovativo dell’agricoltura di precisione anche in olivicoltura

La riduzione dei costi fino almeno al 20%, a seconda dell’estensione dell’azienda, ma anche l’aumento della resa in campo e, al tempo stesso, un’influenza positiva sulla qualità. Garantire migliori risultati con un impiego minore di risorse è il tratto distintivo e innovativo dell’olivicoltura di precisione.

Alle moderne tecnologie applicate alla gestione dell’oliveto in ambito di telerilevamento, monitoraggio di prossimità e modelli di stima per il carbonio e per l’acqua il Gruppo di lavoro “Olivo e Olio” della Società di Ortoflorofrutticoltura ha dedicato il webinar “Olivicoltura di precisione: strategie moderne per un albero antico”.

«Il comparto olivicolo è stato per decenni la cenerentola dell’arboricoltura, sotto il profilo dell’aggiornamento tecnologico, – ha introdotto Tiziano Caruso del Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università di Palermo, che ha coordinato l’incontro –. Ma oggi, grazie soprattutto all’attività di alcuni giovani ricercatori, sta risalendo la china, anche con la sperimentazione e l’adozione di tecnologie proprie dell’agricoltura di precisione».

Telerilevamento con l’ausilio di droni

Drone
Sistema aeromobile a pilotaggio remoto (Sapr, drone) utilizzato per le attività di telerilevamento nell’oliveto (foto G. Caruso)

Una risalita testimoniata ad esempio dall’applicazione anche in olivicoltura di uno dei cardini dell’agricoltura di precisione, il telerilevamento con l’ausilio di droni, o sistemi aeromobili a pilotaggio remoto, ha affermato Giovanni Caruso del Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Agro-ambientali (DiSAAA-a) dell’Università di Pisa.

«L’impiego dei droni è possibile in ogni tipo di olivicoltura, ovviamente con finalità diverse. Nell’olivicoltura marginale può aiutare a censire gli olivi, a monitorarne lo stato fitosanitario e a valutarne l’efficacia ai fini della stabilità idrogeologica del territorio.

Invece nell’olivicoltura moderna, intensiva e superintensiva, il monitoraggio con i droni è orientato alla conoscenza della variabilità spaziale dei parametri biofisici del singolo albero all’interno dell’oliveto: quindi consente l’applicazione mirata delle tecniche colturali, potatura, concimazione, difesa e così via, garantendo la gestione dell’oliveto con input ridotti e più sostenibile per l’ambiente. Ovviamente un’olivicoltura più tradizionale deve prima superare ritardi ed errori negli aspetti agronomici basilari, poi rivolgersi alle moderne tecniche di telerilevamento».

Il laboratorio di frutticoltura di precisione del DiSAAA-a ha applicato l’utilizzo dei droni in oliveti sperimentali e produttivi in Toscana e in Sicilia per la loro caratterizzazione biometrica, in particolare per la stima dei parametri dimensionali e dei volumi della chioma e della biomassa prodotta

«I droni sono strumenti che permettono di portare in aria tre diverse tipologie di sensori: le fotocamere tradizionali Rgb, compatte e con risoluzione molto alta, utilizzate soprattutto per fare ricostruzioni geometriche della chioma al fine di stimarne le caratteristiche; le fotocamere multispettrali che, oltre ad avere le bande del rosso, del verde e del blu, formanti insieme la tradizionale immagine a colori, hanno altre bande, come quella del Nir o vicino infrarosso, caratteristica della vegetazione perché ha alta riflettanza in quelle lunghezze d’onda: attraverso la combinazione di queste bande specifiche per l’agricoltura è possibile ricavare diversi indici spettrali vegetazionali, come l’Ndvi (Normalized difference vegetation index) che fornisce informazioni sulla condizione della vegetazione in termini di attività fotosintetica, biomassa e area fogliare e rivela lo stato di salute della pianta, e quindi mappe di vigore o variabilità; le fotocamere termiche, che consentono di monitorare la temperatura della chioma dell’olivo informando sullo stato idrico della pianta». (…)

Al webinar hanno partecipato anche Francesco Paolo Marra del Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università di Palermo (Applicazione di tecnologie “smart” agli olivi), Simone Priori del Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università della Tuscia (Applicazione di sensori al suolo) e Luca Testi del Instituto de Agricultura Sostenible Consejo Superior de Investigaciones Científicas di Cordoba (Spagna) (Il modello di olivo OliveCan).


L’articolo completo è pubblicato sul  Olivo e Olio n. 4/2021

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Olivicoltura di precisione: strategie moderne per un albero antico - Ultima modifica: 2021-07-05T10:10:39+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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