SALUTE

Meglio e più a lungo: il ruolo della Dieta Mediterranea e dell’olio extravergine di oliva

Il ruolo dell’olio d’oliva nella prevenzione dell’infarto, dell'ictus e dei tumori.

L’infarto del miocardio e l’ictus, come molte patologie, nascono dall’interazione tra cause genetiche e ambientali. Tra queste ultime, una dieta ricca in calorie e grassi saturi (presenti soprattutto nei grassi di origine animale e in alcuni oli come cocco e palma) presenta un ruolo molto importante, in quanto è alla base di alcuni dei principali fattori di rischio cardiovascolare, quali l’ipercolesterolemia, il diabete, l’obesità, l’ipertensione arteriosa. Anche lo sviluppo di diversi tumori è frequentemente riconducibile a fattori alimentari quali un’alimentazione ricca in grassi, in particolare di origine animale, e in calorie.

Per questi motivi, sia in campo cardiovascolare che oncologico, le evidenze scientifiche indirizzano verso una dieta che includa soprattutto cereali integrali, legumi, carni bianche, pesce, verdura, frutta e olio extravergine d’oliva, la cosiddetta Dieta Mediterranea, come la migliore strategia, insieme all’astensione dal fumo e all’attività fisica, per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e del cancro. L’olio di oliva, pur essendo ricchissimo in grassi, rappresenta uno degli elementi cardine di una sana alimentazione. In effetti, nonostante sia importante prendere in considerazione la quantità totale di grassi presenti nell’alimentazione, molte evidenze scientifiche sottolineano gli effetti benefici dei grassi vegetali proprio in virtù della loro peculiare composizione in acidi grassi.

In particolare, l’olio d’oliva è ricco in acido oleico, un acido grasso monoinsaturo che rappresenta il 73% dei suoi acidi grassi totali. Inoltre, sono presenti acidi grassi polinsaturi (7,5 %) tra cui l’acido linoleico e l’acido alfa-linolenico in un rapporto considerato ottimale (8:1). Questi due acidi sono detti acidi grassi essenziali poiché l’organismo umano non è in grado di sintetizzarli autonomamente. Infine, nell’olio di oliva sono presenti anche importanti composti minori, tra i quali spiccano la vitamina A, la vitamina E, i fenoli e i fitosteroli.

Tra i polifenoli, è importante la presenza di oleocantale, responsabile della sensazione pungente in gola. L’insieme di tutti questi elementi conferisce particolari caratteristiche nutrizionali e “terapeutiche” all’olio d’oliva. Ad esempio, è noto come gli acidi grassi insaturi riducano i livelli di colesterolo LDL (quello cosiddetto “cattivo”) senza ridurre i livelli di colesterolo HDL (quello cosiddetto “buono”).

Inoltre, l'acido oleico conferisce alle LDL una maggior resistenza alle alterazioni ossidative ostacolando la formazione e lo sviluppo delle placche aterosclerotiche. Esso risulta utile anche in ambito oncologico poiché, al contrario degli acidi grassi polinsaturi presenti in grande quantità negli oli di semi, è meno esposto al rischio ossidativo da parte dei radicali liberi dell’ossigeno. Questi ultimi, che si formano durante le normali reazioni metaboliche dell’organismo, portano con gli anni ad alterazioni delle strutture cellulari e del DNA, con danni gravi e irreversibili. Ma l’olio d’oliva, oltre a una minor interazione con i radicali liberi, possiede anche un ricco patrimonio antiossidante grazie alla vitamina E e ai polifenoli, composti in grado di rimuovere i radicali liberi, proteggendoci dai loro danni tossici e tumorali. Inoltre, i polifenoli, inibendo la produzione di importanti agenti proinfiammatori ed esercitando azioni che regolano la nostra attività immunitaria, svolgono anche un’azione antinfiammatoria.

L’elevato contenuto di sostanze antiossidanti presenti nell’olio d’oliva extravergine e, più in generale, nella Dieta Mediterranea, può anche contribuire alla longevità dei popoli mediterranei. In effetti, in Italia l’aspettativa di vita è tra le migliori al mondo. Ma, oltre ad aggiungere anni alla vita, una dieta ricca in acidi grassi monoinsaturi aggiunge anche qualità, in quanto risulta in grado di proteggere dal declino della memoria e delle funzioni di elaborazione cognitiva spesso presenti nell’invecchiamento. Quest’effetto sembra dovuto al ruolo di questi acidi nel mantenimento dell’integrità strutturale delle membrane delle cellule nervose.

La crescente mole di dati scientifici a supporto degli effetti protettivi sulla salute dell’olio d’oliva ha portato le autorità di controllo degli Usa (FDA, Food and drug administration) ad autorizzare l’indicazione in etichetta “Circa due cucchiai al giorno di olio d’oliva possono ridurre il rischio di malattie cardiovascolari”. D’altro canto, quelle europee (European food safety authority, Efsa) hanno consentito la promozione della vendita e del consumo dell’olio extravergine di oliva attraverso i claims, esplicite indicazioni sugli effetti protettivi.

In conclusione, nel rispetto del giusto apporto calorico (soprattutto nei soggetti in forte sovrappeso o francamente obesi) e dell’apporto totale dei lipidi (non più del 25-30%), l’olio di oliva rappresenta uno dei cardini di un modello alimentare equilibrato e protettivo nei confronti di varie patologie degenerative. È auspicabile non solo consolidare il consumo d’olio d’oliva, ma anche promuoverlo.

* L'Autore è del Cnr

Meglio e più a lungo: il ruolo della Dieta Mediterranea e dell’olio extravergine di oliva - Ultima modifica: 2013-03-28T17:34:56+01:00 da Redazione Olivo e Olio

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