L’olio extra vergine d’oliva è associato a un minore rischio di mortalità per tumori

olio tumori
Il team della Piattaforma Progetto UMBERTO. Prima da sinistra: Emilia Ruggiero; terza: Marialaura Bonaccio, settima: Maria Benedetta Donati
Lo afferma uno studio condotto dalla Piattaforma congiunta Fondazione Umberto Veronesi- I.R.C.C.S. Neuromed di Pozzilli (Is) che ha analizzato i dati di oltre 20.000 partecipanti allo studio Moli-sani.

Il consumo regolare di olio extra vergine di oliva, importante componente della dieta mediterranea, è associato a una ridotta mortalità, non solo per le malattie cardiovascolari ma anche per i tumori. È quanto afferma uno studio condotto dalla Piattaforma congiunta Fondazione Umberto Veronesi- I.R.C.C.S. Neuromed che ha analizzato i dati di oltre 20.000 partecipanti allo studio epidemiologico Moli-sani.

Studio epidemiologico Moli-sani su relazione olio-tumori

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Ingresso della Piattaforma Neuromed - Veronesi presso il Parco Tecnologico dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli (Is)

Nuove prove a favore di un’alimentazione che favorisca l’utilizzo di olio extra vergine d’oliva arrivano da uno studio realizzato nell’ambito del Progetto UMBERTO, condotto dalla Piattaforma congiunta Fondazione Umberto Veronesi ETS - Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli (Is), in collaborazione con la Clinica Mediterranea Cardiocentro di Napoli e l'Università LUM "Giuseppe Degennaro" di Casamassima (Ba). La ricerca, pubblicata sulla rivista European Journal of Clinical Nutrition, ha analizzato i dati di quasi 23.000 adulti italiani, uomini e donne, abitanti in Molise e partecipanti allo studio epidemiologico Moli-sani, che sono stati seguiti per oltre 12 anni (per tutti loro sono stati disponibili dettagliate informazioni sui consumi alimentari) e ha evidenziato come il consumo di olio extra vergine d'oliva sia associato a una importante riduzione della mortalità non solo per le malattie cardiovascolari, ma anche per i tumori.

Indagine sulla mortalità per tumore

«I benefici del consumo di olio extra vergine di oliva sono ampiamente documentati in letteratura, soprattutto in relazione alla salute cardiovascolare – afferma Emilia Ruggiero, primo autore dello studio e ricercatrice finanziata da Fondazione Umberto Veronesi ETS presso il Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell’IRCCS Neuromed –. Tuttavia si sa ancora poco sugli effetti dell’olio extra vergine di oliva in relazione ai tumori, e la maggior parte dei dati disponibili proviene da popolazioni non mediterranee. Ecco perché abbiamo voluto indagare il ruolo di questo alimento cardine della dieta mediterranea anche in relazione alla mortalità per tumore, utilizzando i dati raccolti dallo studio Moli-sani, una delle coorti di popolazione più grandi d’Europa».

3 cucchiai olio riducono rischio mortalità per tumori

«I risultati dello studio – spiega Marialaura Bonaccio, Co-Principal Investigator della Piattaforma congiunta – confermano il beneficio del consumo regolare di olio extra vergine d’oliva per la salute cardiovascolare, che è associato alla riduzione di un quarto dei decessi dovuti a patologie cardiovascolari. Ma il dato più interessante è che, rispetto a un consumo inferiore a un cucchiaio e mezzo, il consumo quotidiano di olio extra vergine di oliva in quantità uguali o superiori a 3 cucchiai da tavola (1 cucchiaio corrisponde a circa 10 grammi di olio, ndr) è associato a una analoga riduzione (23%) del rischio di mortalità per tumore».

Importante integrare olio evo nella dieta

«Sono dati che suggeriscono ipotesi molto interessanti - aggiunge Maria Benedetta Donati, Principal Investigator della Piattaforma congiunta –. Infatti la riduzione di mortalità per tumore appare spiegata, seppure parzialmente, da un miglioramento del profilo di alcuni fattori di rischio tipicamente legati alle patologie cardiovascolari. È un’ipotesi che affascina molti ricercatori: malattie croniche diverse come ad esempio tumori e infarto del cuore potrebbero condividere gli stessi fattori di rischio e gli stessi meccanismi molecolari. In altri termini, esisterebbe un “terreno comune”, o “common soil” nella formulazione inglese, da cui si originano queste patologie. Certamente saranno necessari ulteriori approfondimenti per chiarire i meccanismi in gioco. Ma questi risultati evidenziano ancora una volta l'importanza di integrare l'olio extra vergine d'oliva, un elemento centrale della dieta mediterranea, nelle nostre abitudini alimentari quotidiane».

Il progetto UMBERTO

Il Progetto UMBERTO (Verso Una rinnovata epideMiologia nutrizionale e Biologica pEr la salvaguaRdia della saluTe e la prevenziOne dei tumori) nasce dal sodalizio scientifico tra Fondazione Umberto Veronesi ETS e l’IRCCS Neuromed di Pozzilli e ha l’obiettivo di studiare più approfonditamente il rapporto tra alimentazione e tumori, con un focus particolare sulla dieta mediterranea.

 Lo studio Moli-sani

Partito nel marzo 2005, ha coinvolto quasi 23.000 cittadini, residenti in Molise, per conoscere i fattori ambientali e genetici alla base delle malattie cardiovascolari e dei tumori. Lo studio Moli-sani, oggi basato presso l’IRCCS Neuromed, ha trasformato un’intera regione italiana in un grande laboratorio scientifico.

 L’IRCCS Neuromed

L’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Neuromed di Pozzilli (IS) rappresenta un punto di riferimento a livello italiano e internazionale per la ricerca e la terapia nel campo delle malattie che colpiscono il sistema nervoso e quello vascolare. Un centro in cui i medici, i ricercatori, il personale e gli stessi pazienti formano un’alleanza rivolta a garantire il miglior livello di assistenza possibile e cure all’avanguardia, guidate dagli sviluppi scientifici più avanzati.

L’olio extra vergine d’oliva è associato a un minore rischio di mortalità per tumori - Ultima modifica: 2024-05-10T09:41:32+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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