Alla sede di Madrid del Consiglio Oleicolo Internazionale si è concluso l’incontro del gruppo di lavoro che si occupa delle statistiche e dei dati di mercato; mentre l’elaborazione dei dati dell’anno trascorso (2017-18) è ormai pressoché definitiva, il Consiglio comunica le prime stime provvisorie per l’annata che si è appena aperta, stime che verranno consolidate dai dati di frangitura effettivi che perverranno nei prossimi mesi.
Il Coi riassume, dunque, i dati ricevuti dai singoli paesi produttori stimando per il 2018/19 una produzione mondiale di circa 3.064.000 t di olio di oliva, il che significa un calo del 7,6% rispetto all’anno precedente. Restringendo il campo ai paesi membri del Coi, ci si aspetta una produzione di 2.882.000 t, in calo dell’8% su base annua, che corrisponde al 94% della produzione mondiale.
Per quanto riguarda i produttori dell’Ue, si prevede una produzione totale di 2.207.000 tonnellate, leggermente maggiore dello scorso anno (+1.1%): la Spagna cresce rispetto al 2017 con 550.000 t (+23,4 su base annua). Peggio per gli altri paesi europei, in primis l’Italia che con 207.000 tonnellate vede un calo cospicuo (-37%). Si indebolisce anche la produzione della Grecia, da cui si attendono circa 240 000 t (-30,6%); calo meno evidente quello del Portogallo (-3,6%), a quota 130 000 t. Si abbassano anche le produzioni di Turchia (183.000 t, -30,4%), Tunisia (120.000, -57,1 %) e Algeria (76.500 t, -7.3%), mentre la produzione in Marocco, stimata sulle 145.000 t, guadagna una crescita del 3,6%.
Olive da mensa, -7%
Le previsioni sulla produzione di olive da mensa seguono un trend simile a quello dell’olio di oliva: la produzione mondiale è stimata infatti intorno alle 2.735.500 di tonnellate di olive, con una diminuzione del 7% rispetto al 2017. La Spagna anche in questo caso guida la produzione mondiale ma, a differenza di quanto visto per l’olio, riduce la sua produzione di circa il 7%, con un volume totale di 613.000 tonnellate di olive.
Tra il 10 e il 9% rispettivamente, i cali delle produzioni di Egitto (450.000 t) e Turchia (420.000 t). Le 190.000 t di olive della Grecia corrispondono a un calo su base annua del 27%, e anche l’Argentina riduce del 38% la produzione per un volume stimato di 66.000 t. Stabili invece Marocco, con 130.000 t, e Iran con 70.000 t.