In seguito all’identificazione di nuovi focolai di Xylella fastidiosa in agro di Monopoli (Bari), ricadenti sia in area contenimento sia in area cuscinetto, la Regione Puglia, in ottemperanza alla nuova recente normativa (Regolamento Ue 2020/1201 – Deliberazione Giunta Regionale 548/2020), ha provveduto ad aggiornare le aree delimitate con provvedimento del Dirigente dell’Osservatorio Fitosanitario (Determinazione Dirigente Sezione n. 136 del 02 novembre 2020). Come si evince dalla nuova mappa, rispetto ai precedenti limiti utilizzati nell’attuale campagna di monitoraggio e risalenti al 9 agosto del 2018 (DDS Osservatorio Fitosanitario 674/2018, - Bollettino ufficiale Regione Puglia n.110 del 03/08/2018), si nota un allargamento a forma di gobba (riportata in arancione) in corrispondenza del focolaio più settentrionale.
Xylella, nuova demarcazione aree delimitate
Rispetto alle misure minime obbligatorie introdotte dal nuovo Regolamento (5 km e 5 km), è significativo notare che la Regione Puglia ha deciso di mantenere inalterate le dimensioni delle attuali zone soggette a monitoraggio (20 km della zona di contenimento e 10 km della zona cuscinetto) salvo avvalersi delle prescrizioni minime per l’ulteriore ampliamento conseguente al ritrovamento dei focolai di Monopoli.
Aggiornamento monitoraggio Xylella in Puglia
Infatti un ulteriore aggiornamento del monitoraggio (certificati Selge n. 372, 373, 376, 379 e 381) riporta 43 nuove piante infette, come ormai consuetudine quasi tutti olivi a eccezione di una pianta di polygala e due di oleandro. Le piante sono distribuite nelle province di Bari (2 piante a Monopoli), Brindisi (15 a Ostuni, 1 a Fasano e 17 a Ceglie Messapica) e Taranto (6 a Grottaglie e 2 a Taranto).
Ancora piante infette nelle stazioni di servizio a Monopoli
Risultano di particolare rilevanza le due piante ritrovate a Monopoli (un olivo e una polygala) e non solo perché ricadono in zona cuscinetto. Queste piante, che rientrano in un focolaio puntiforme identificato qualche settimana fa, si trovano a ridosso o nelle aiuole di una stazione di servizio sulla strada provinciale Monopoli-Castellana. Il loro ritrovamento è l’ulteriore dimostrazione di come le aree di sosta degli autoveicoli siano siti ad altissimo rischio di diffusione del patogeno. Questo rischio è ancora più elevato soprattutto laddove le aree di sosta ospitino piante “esca” come, ad esempio, polygala, lavanda, rosmarino, estremamente attrattive per le affamate sputacchine trasportate passivamente dagli autoveicoli e al tempo stesso ottimi siti di moltiplicazione e riserve d’inoculo per Xylella.
Considerazioni per contenimento Xylella
Per infoxylella.it «questa ormai lapalissiana considerazione, testimoniata dall’ennesima intercettazione lungo le strade trafficate, oltre a confermare che questi siti devono essere prioritari nei programmi di sorveglianza in area delimitata (contenimento e cuscinetto) come su tutto il territorio regionale, dovrebbe suggerire, in un approccio preventivo, di vietare l’impianto/coltivazione di tutte le specie ornamentali ospiti e di provvedere alla loro sostituzione con specie immuni presso le stazioni di servizio. Va anche sottolineato infine l’ulteriore allargamento del grande focolaio della zona collinare compresa tra Ostuni e Cisternino, poco distante dalla frazione di Casalini, dove 13 dei 15 positivi totali in agro di Ostuni vanno ad aggiungersi alle 134 piante infette ritrovate poche settimane fa».